Capitolo 39

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 Io e Christine passiamo tutta la passeggiata, verso il 'posticino interessante' nominato da Shannon, a chiacchierare. Per lo più ho parlato io e lei si è emozionata. Ma credo si sia emozionata anche perché mentre le raccontavo, non riuscivo a smettere di sorridere.
Quello che è successo tra me e Jared ieri sera é stato importante per entrambi e per la nostra storia.
Credo che Jared si sia accostato a suo fratello per tutta la passeggiata per lasciarmi parlare con Christine. Se ancora penso a ieri sera, mi viene da sorridere, quasi come una cretina.
Arriviamo finalmente in un locale molto carino, proprio come aveva detto Shannon. É rustico, in una vietta che credo non saremmo mai riuscite a trovare da sole. É piccolo eppure accogliente, l'atmosfera è un po' buia e ci sono varie luci tendenti all'arancione che illuminano il posto. L'arredamento, tutto tipicamente tedesco, è di legno massiccio. Ci sediamo ad uno dei tavoli all'angolo e ovviamente io mi siedo sulla panca che si appoggia contro il muro, accanto a Jared.
"Allora, cosa si mangia di buono qui? Spero per te fratello che non ci sia solo carne" dice Jared mentre Shannon e Christine ancora si stanno sedendo.
"C'è di tutto, stai tranquillo" borbotta in risposta Shannon.
Io sorrido e mi accosto a Jared che ah in mano il menù per sbirciare se c'è qualcosa di interessante. Non ho fame a dirla tutta, ma è meglio che io mangi prima che svenga per strada!
Sono un po' a disagio ad essere 'me stessa' davanti a Shannon. Sono certa che come io ho parlato a Christine di ciò che è successo, lo avrà fatto anche Jared con suo fratello. Ma penso anche che... Sono stanca di pensare, meglio ordinare da mangiare.
"Mmmh, io quello" dico con un sorrisetto puntando un piatto molto abbondante, fatto di costolette di capriolo cotte nel burro, servite con marmellata di mirtilli rossi e reiberdatschi, patate grattugiate mescolate a cipolla tritata, legate con uova e poca farina, e fritte.
Jared mi guarda tra il divertito e lo schifato, sicuramente per via della carne.
"Povero capriolo..."
"Dopo gli facciamo il funerale" miagolò schioccandogli un bacetto sulla guancia.
Christine ride, dato che è palese quanto stia prendendo in giro Jared e lui fa una delle sue espressioni tra il divertito e l'indispettito.
Quando finalmente tutti scegliamo e ordiniamo da mangiare, mi rilasso di più.
"Quindi...adesso voi come siete messi?" domando curiosa.
É Shannon però a rispondere.
"Fino al 19 siamo qui a Berlino, ma poi saremo diametralmente da tutt'altra parte, a Lüdinghausen, poi Amburgo, Mannheim e finiamo la Germania. Si passa all'Inghilterra"
Mh, abbiamo questi cinque giorni e poi o li seguiamo o finisce tutto di nuovo? Credo di non sentirmi molto bene all'idea. Ma sapevamo sarebbe stato così.
"Voi?" mi domanda subito dopo Shannon.
Mi stringo nelle spalle "No avevamo programmato la settimana qui e poi di stare un po' con voi..."
"Niente Inghilterra?" s'intromette Jared.
"Non credo..." guardo Christine che però mi guarda come un cucciolo che implora l'Inghilterra. Mi mordo appena il labbro pensando a Yuki, agli esami con cui devo mettermi in pari e una marea di altre cose, tra cui le sedute con la mia terapeuta.
"Potreste stare con noi anche per le due date in Inghilterra e poi torneremmo tutti insieme in California. Noi al concerto ad Highland e voi a casa..." mi fa l'occhiolino.
Non è che io non abbia voglia di stare altro tempo con loro o con lui! Ma saremmo a casa per i primi di settembre.
Sospiro appena e guardo nuovamente Christine.
"Tu sei per il sì, vero?" domando con un sorrisino appena accennato.
"Già, io non sono mai stata in Europa e potrei vedere anche L'Inghilterra. Tornare a casa il 27 Agosto o il 3 Settembre cosa cambia? Dai...Alexis..."
Stanno tutti guardando me ed è una cosa che non amo minimamente! Non mi piace trovarmi sotto pressione in questo modo.
"Okay, però poi quando siamo a casa non mi distrarre che devo studiare" sbuffo.
Lei saltella sulla sedia tutta contenta e abbracciandosi Shannon, io non faccio che rimuginare quando Jared si avvicina di più a me.
"Sono contento" mormora.
Ecco, il mal umore passa fin troppo in fretta se un uomo come questo sussurra due semplici parole al tuo orecchio.
Viziato, ecco cos'è, è un viziato. Non vedo l'ora che questo tour infinito, finisca!
Sono persa nei miei pensieri e guardando in modo assente Shannon e Christine che fanno i piccioncini, quando arriva da mangiare e il mio appetito è persino diminuito.
Mangio in silenzio, con lentezza, ascoltando loro che parlano e ridendo ad alcune stupidate. Mi piace, mi piace quest'atmosfera tra di noi, tra tutti. Si stanno rivelando delle vacanze davvero belle, ma mi ritrovo a pensare che vorrei una vacanza da sola con Jared...
Quando finisco tutto quello che ho nel piatto, mi sento scoppiare, ho bisogno di una passeggiata!
"Ehi, camminiamo un po?" domando quando ci stiamo alzando per andare a pagare il conto.
Jared ci sta, ma Christine e Shannon vogliono andare altrove. Beh, non c'è scritto da nessuna parte che dobbiamo stare tutti insieme, quindi finiamo per separarci e mi ritrovo Jared che mi guarda con un sorrisino.
"Cosa?" chiedo.
"Ormai comincio a conoscerti molto bene anche di persona, cosa ti sta passando per la testa, me lo dici?" domanda mentre s'incammina con me accanto. Mi rendo conto che prenderci per mano non sia una cosa intelligente da fare.
Tiro un sospiro bello carico che lo fa sorridere e semplicemente dico la mia.
"Tante cose, ma pensavo che vorrei questo benedetto tour finisse. Perché quando arriveremo in America, io e Christine ci fermeremo e tu volerai ancora via chissà fino a quando e..."
"Dicembre"
"Eh?"
"Volerò via fino Dicembre, l'ultima data è il 9 Dicembre"
Lo guardo quasi mi avesse detto chissà che cosa"
"Davvero?! Insomma, poi basta fino ad un prossimo disco?"
"Già, staremo a LA"
"Oh..."
"Oh?"
"Devo riprendermi dalla notizia" dico divertita. Sono così felice che gli salterei in braccio, ma siamo fuori e lui non è amante delle effusioni in pubblico. Non che io lo sia, però in questo momento fatico a trattenermi e a smettere di sorridere!
Tuttavia è lui che mi trascina in un angolo e mi abbraccia, le sue braccia attorno ai miei fianchi e il suo viso contro il mio collo. Non posso far altro che ricambiare la stretta più forte che posso. Chiudo gli occi e mi godo solo quello che altri sensi mi permettono di sentire. Il suo profumo, il calore e la sua sostanza.
Più mi perdo nelle sensazioni che lui e il suo corpo sanno darmi, più mi sembra tutto così surreale, come se potesse tutto sgretolarsi da un momento all'altro.
Rimaniamo in silenzio abbracciati in questo modo per un po', fino a quando non scioglie l'abbraccio, mi bacia e mi guarda facendomi sorridere di rimando.
"Dove vuoi andare a fare la tua passeggiata?"
"Ti porto in un bel posto" garantisco con un sorrisetto.
Berlino è bella proprio perchè ci sono anche tanti posti verdi e ce ne è uno che mi piace particolarmente perché sei a Berlino ma sembra di non esserci! Una passeggiata che attraversa la città seguendo la Sprea!
Ci vuole un po' ad arrivare da dove siamo noi e dobbiamo ovviamente prendere un taxi, ma lo porto in questo splendido posto. Quando ci inoltriamo nel sentiero, ad un certo punto sembra davvero di essere nelle campagne tedesche e non in città. Non c'è nulla attorno a noi se non verde dei prati e degli alberi. Siamo ancora sulla strada sterrata quando mi azzardo a prendergli la mano e sorridere quando lui mi guarda.
"Non c'è nessuno" dico leggermente in imbarazzo.
Lui sorride di rimando e mi stringe la mano, quindi direi che le cose vanno bene anche così.
"Ci sediamo un attimo...?" mi domanda e io un po' presa contropiede, annuisco e mi siedo insieme a lui che si sporge a baciarmi languidamente e poi si stacca dalle mie labbra.
"Senti..." oh, cominciamo male, questo è uno di quei discorsi da 'perché non restiamo amici' "Come stai?"
Come sto?! Ma... "Sto bene, perché? Sei un po' strano..."
"Ieri sera siamo stati insieme e non abbiamo avuto modo di parlarne. Sono solo preoccupato"
Oh... sorrido e mi stringo nelle spalle "Sono scombussolata, ma non in senso negativo, in senso molto positivo. Sono contenta e mi fa stare bene. E sono fiera di me e del fatto che le cose con la terapeuta vadano bene. Altrimenti non sarei stata in grado di fare quel che abbiamo fatto ieri"
Lui sembra sollevato perché sospira "Meno male. Ero preoccupato, pensavo che te ne potessi pentire o che ti portasse brutti pensieri"
La sua premura mi commuove, ma allo stesso tempo mi fa capire quanto lui mi veda fragile. Dobbiamo passare più tempo insieme in questo modo, altrimenti non vedrà mai i progressi che sto facendo.
"Invece, senti, perché non andiamo via a Dicembre?"
"Dove vuoi andare?"
"Io...in effetti proporti una vacanza dopo che sono mesi che sei in giro per il mondo, è un po' stupido"
"Non lo trovo stupido, anche io voglio passare del tempo tranquillo con te, quindi tu proponi e facciamolo"
"Il mare lo abbiamo, mi manca la neve a Natale, perché non andiamo in montagna? Anche in Canada o in Colorado per quel che mi importa. Non voglio una vacanza da turista"
"Ah no? E che vacanza vuoi?" mi domanda con un sorrisetto furbo dei suoi, mentre si avvicina con fare quasi felino.
"Mh, una vacanza tra me e te"
"Sì, ma come?" domanda mentre è fin troppo vicino alla mia faccia.
"Una cosa romantico-scocciante" dico divertita.
"Mettici anche un po' di passione nel romanticismo e ci sto"
"Allora, fatta" mormorò prima che aggredisca le mie labbra facendomi sdraiare sul prato e sovrastandomi con il suo corpo.
Amo il suo corpo quanto la sua anima. Lo sto scoprendo e lo sto trovando fantastico. Passare le mani tra i suoi capelli, morderlo, stringerlo. Posso fargli ciò che voglio. É mio e non credevo di poterlo mai dire di un'altra persona.
Sospira mentre mi bacia il collo e struscia il suo corpo contro il mio.
"Jay"
"mh?"
"Siamo in un luogo pubblico" dico quasi senza fiato.
"Dovrei fermarmi?"
"Dovremmo" mormorò con troppa poca convinzione, posso già sentire il suo sesso irrigidirsi e mi piace pensare che sia io a fargli questo effetto.
"Andiamo in albergo?"  

We were torn from our life of isolation   [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora