Capitolo 28

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Cape Town, 22 Novembre 2010

« How many times do I have to tell you

Even when you're crying you're beautiful too

The world is beating you down, I'm around through every mood

You're my downfall, you're my muse

My worst distraction, my rhythm and blues

I can't stop singing, it's ringing, in my head for you »

Siamo a Cape Town da un paio di giorni e i ragazzi hanno già fatto i due live che avevano in programma.

Sono andata a vederne solo uno nel backstage, Jared era splendido come sempre. Si è gettato tra la folla e ha continuato a cantare. Ha un'energia quando sale sul palco...lo rende ancora più affascinante. Sono rimasta tutta la durata del concerto a guardare lui, a controllare cosa facesse e come lo facesse. Non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso.

Forse dipende anche dalla convivenza. Nei dieci giorni che sia lui che Shannon sono rimasti a Los Angeles con me, io e Jared abbiamo letteralmente vissuto insieme. Dormito...un po' meno.

Io dormivo nella camera degli ospiti e mi addormentavo con lui che mi vegliava, ma poi andava in camera sua. In effetti lo ringrazio per questo. Ancora non voglio un contatto fisico che non posso controllare e si sa, la notte può capitare.

Per lo meno le cose tra noi si sono fatte di nuovo meno fragili, anche se ancora non siamo andati al di là dei nostri abbracci. Da una parte mi sento in colpa, so che anche per lui è tutto estremamente difficile. So che ha mille cose per la testa. Ma so anche che mi ha detto che non devo preoccuparmene, non ora, per cui non lo faccio. E basta che me lo dica con uno dei suoi sorrisi e io semplicemente 'ci casco'.

Christine, la sento ogni tanto, con qualche sms. Credo non voglia starmi addosso e sono grata anche a lei per questo. Ma sento di volerla accanto, non voglio che la nostra amicizia risenta di ciò che è successo.

Solo che non so come farlo...

Mi sento un po' una ragazzina in questi giorni, non muovo un passo se non ho accanto Jared. Cape Town è splendida, ma è molto facile perdersi nella folla e ancora una volta il mio completo diniego per il contatto fisico non gradito, mi impedisce di fidarmi ad andare in giro da sola.

Aspetto sempre che lui sia libero e oggi finalmente andremo in spiaggia.

Il mio modo di vestire non è cambiato tantissimo, ma evito magliette che mettano troppo in evidenza, il più delle volte rubo le magliette di Jared, preferibilmente a maniche lunghe!

Un po' come ora, stiamo andando in spiaggia e ho addosso degli shorts di jeans e una sua maglietta che mi sta larga. Mi sento piuttosto al sicuro ed è l'unica ragione per cui le metto. Lui non mi dice niente.

«Dove stiamo andando?» Chiedo un po' incuriosita.

É quasi il tramonto e l'auto ci ha mollato non so con precisione dove.

«Simon's Town»

«Famosissima» dico ridendo appena.

Lui mi tira leggermente per mano e intreccia le sue dita alle mie.

«È un posto tranquillo e...se siamo fortunati ci sarà una sorpresa» miagola.

«Uh? »

«Non te lo dico» dice facendo una smorfia dispettosa.

We were torn from our life of isolation   [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora