Capitolo 35

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Europa, estate 2011

Siamo atterrate a Berlino, Germania da poco meno di un paio d'ore. Abbiamo raggiunto il nostro hotel e siamo a dir poco stravolte. Almeno per I primi giorni, dato che I ragazzi devono ancora arrivare, abbiamo deciso di prendere una camera da dividere. Siamo stravolte, tra il volo e il fuso orario voglio solo fare una doccia e buttarmi su quello che sembra un letto morbido e adir poco accogliente.

Devo combattere con Christine che invece vuole subito uscire ad esplorare e ficcanasare in giro. Posso capirla da un certo punto di vista, non è mai stata in Europa e per lei tutto deve sembrare nuovo. Certo Berlino è una città splendida in cui non sono mai stata, ma sono certa che tra qualche ora sarà ancora lì ad aspettarci.
La sessione d'esami che abbiamo finito da una decina di giorni è stata spossante e almeno qui spererei di rilassarmi. Ma la mia amica e compagna di viaggio è troppo imbottita di caffè e adrenalina per lasciarmi alla morbidezza del mio letto.

"Christine, dai..." sospiro stancamente e con voce esasperata, ma lei non sembra voler sentire scuse o storie.

"Alexis, dai!" mi fa una sorta di verso che non trovo minimamente simpatico.

Sbuffò sonoramente e la guardo. Ma il suo sguardo ben ancorato al mio con risolutezza e scalpitante voglia d'esplorare non mi lascia alcuno scampo.

"Mi fai almeno fare una doccia?" la prego.

Sono certa che lei sapesse che avrei ceduto, altrimenti non avrebbe insistito in questo modo! Sono certa che mi conosca abbastanza bene da sapere che pur di farla smettere, le avrei concesso questo benedetto giro perlustrativo della città.

"Certo" trilla come una bambina alla quale sono appena stati concessi dei dolcetti poco prima del pasto.

Scuoto il capo divertita e, piegandomi sul mio zaino, ravano alla ricerca di un cambio di intimo e di qualcosa di più comodo con cui poter andare in giro.

Nel momento in cui mi chiudo nel bagno, cerco di fare con calma, sono quasi certa che la mia amica non sindacherà sulla quantità di tempo che mi prenderò per prepararmi. Non che io cerchi di far durare di proposito la doccia a lungo, ma quel tanto che mi possa bastare affinché le mie energie si ricarichino per una camminata in città.

Mentre mi lavo e l'acqua mi rinfresca e fa scivolare la stanchezza dalla mia pelle, mi ricordo che avevo promesso a Jared di scrivergli quando saremmo arrivate. Sono stata così travolta dall'entusiasmo di Christine che mi sono dimenticata di qualunque altra cosa! Assurdo, beh quanto meno per me.

Immagino che una delle ragioni della sua carica adrenalinica e di entusiasmo, sia il fatto di sapere che rivedrà inevitabilmente Shannon. Jared non mi ha ancora fatto sapere nulla. So che Christine, anche se cerca di nasconderlo, sta male per la situazione con lui. Il fatto che non si sentano, non si vedano e che quasi da un giorno all'altro abbiano smesso di frequentarsi non l'ha lasciata indifferente!

Una volta pronta, infilati un paio di jeans comodi e una maglia primaverile a spalle scoperte -la giornata non è così calda per essere agosto- esco dal bagno; I capelli raccolti, il viso ancora arrossato per l'acqua calda e gli occhi eccessivamente stanchi. Non avevo voglia di truccarmi ed è già tanto che io mi rimetta nuovamente le scarpe!

"Pensavo non saresti più uscita" dice lei sollevandosi con uno scatto dal letto.

"Avevo bisogno di ricaricarmi un po' per reggere il tuo entusiasmo" dico guardandola leggermente divertita.

Lei fa un sorrisetto e si stringe nelle spalle "siamo qui per divertirci"

"Assolutamente, ma sono un essere umano non una macchina"

We were torn from our life of isolation   [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora