Titolo cambiato con Blood Brothers
"Reyna Ramirez-Arellano!"
La figlia di Bellona era tranquillamente seduta sull'erba vicino al campo di fragole.
Si, proprio tranquillamente.
Era sicura, infatti, che Nico l'avrebbe risparmiata.
Non era, in fondo, la sua migliore amica?
Lei ne era sicura. Il modo in cui Nico le si stava avvicinando, però, le fece provare paura.
Lo affiancava Talia Grace, luogotenente della dea Artemide.
"Ciao Nico! Talia!" Li salutò, nervosa. La figlia di Zeus le fece segno di scappare.
"Perché l'hai fatto?" Chiese subito Nico.
L'erba intorno ai suoi piedi si annerì, morta.
Lei non rispose, non trovando le parole.
"Insomma, quello era il mio momento speciale con Will." Biascicò.
Talia batté le mani compiaciuta "E bravo il mio piccolo cuginetto! Adesso lo ammetti!"
Lui le lanciò un'occhiata di fuoco, che avrebbe fatto scappare chiunque altro a gambe levate, ma la figlia di Zeus non batté ciglio.
"Ho ottantasei anni Talia, non sono piccolo."
"Dettagli, piccoletto. Ne dimostri meno di me."
"Ancora per poco." Ringhiò lui.
"Certo, piccoletto, certo."
Nico si girò verso Reyna. "Allora?"
"Nico io... Mi dispiace. Non avrei dovuto seguirti ma... Da quando abbiamo viaggiato insieme con l'Atena Parthenos mi sento molto protettiva nei tuoi confronti. Come se fossi una specie di fratellino minore. E vederti lì con Will... Non ho potuto resistere."
Nico rimase colpito dalla risposta.
Sentì diffondersi nel petto del calore, simile a quello che provava quando parlava con Bianca.
"Reyna..." Di colpo tutta la rabbia che provava sparì. Sostituita da quel sentimento, l'affetto, che non provava da molto tempo.
"Io... Io devo andare!" Disse velocemente.
Senza nemmeno salutare Talia si girò e corse via.
"Ehi Nico! Ricordati che devi presentarmi il tuo ragazzo!" Urlò la figlia del re dei cieli.
Nico gridò "Non è il mio ragazzo!" Continuando a correre.
Peccato, però, che inciampò su una radice ruzzolando a terra.
Immediatamente si rialzò in piedi e continuò a muoversi cercando di allontanarsi dalle due. "Sto bene!"
"Quel piccoletto ha qualche rotella scheletrica fuori posto." Disse la mora guardando Nico sparire tra gli alberi.
Reyna annuì, poco convinta.Percy e Jason, se ve lo state chiedendo, sono salvi.
La figlia di Zeus era riuscita a far sbollire Nico, e a far magicamente sparire la furia omicida dal figlio di Ade, consegnatogli delle foto di Jason da bambino e promettendogli che ne avrebbe trovate anche di Percy.Annabeth, Hazel e Frank, fortunatamente, erano stati risparmiati dalla furia del figlio di Ade. La prima perché, sotto sotto, Nico aveva paura di lei.
La seconda perché era sua sorella, e poi lui aveva fatto fatica ad accettare il figlio di Marte come suo cognato.
Il terzo... Frank era Frank. Non ci si poteva arrabbiare con lui, anche perché gli avrebbe fatto gli occhi da gatto con gli stivali per farsi perdonare, letteralmente.
Si sarebbe trasformato in un tenero micetto e avrebbe continuato a fare gli occhi dolci finché non fosse stato perdonato.
Elisabeth e Apollo, infine, erano due immortali. E Nico non aveva proprio voglia di uscire dalle loro grazie cercando di ammazzarli. Anche perché, se poi si fossero arrabbiati, l'avrebbero perseguitato fino alla fine dei suoi giorni.
Anche perché Apollo era il padre di Will, quindi il suo quasi-futuro-suocero.A proposito di Elisabeth.
Lei e Talia non si conoscevano ancora.
Quando Jason e Percy le presentarono le due sorrisero immediatamente in modo sadico.
E questo spaventò i due, certi che farle incontrare fosse stato un grande sbaglio.
"Piacere Talia, figlia di Zeus e Luogotenente di Artemide." Disse Talia porgendo la mano alla ragazza.
"Elisabeth, figlia di Poseidone e Prima mezzosangue." Disse stringendo la mano di Talia.
"Così anche tu sei immortale?" Chiese Talia.
"Esatto."
Le due si guardarono negli occhi per poi spostare lo sguardo sui fratelli e riportarlo su di loro.
"Pensi anche tu quello che penso io?" Chiese la figlia di Poseidone.
"Certo. Ci divertiremo un mondo."
Percy e Jason si guardarono, preoccupati.
"Ehm... Di che parlate?"
"Stai sciallo Testa d'Alghe. Io e tua sorella stavamo solo pensando che vi tortureremo per l'eternità." Disse Talia raggiante.
"Io non ci giurerei Faccia di Pigna." Borbottò Percy.
"No?" Chiese Elisabeth.
"Siamo due ragazze immortali e figherrime, ragazzi. Mettetevela via."
"Tals!" Protestò Jason.
"Mi immagino già voi due nella casa di riposo con le vostre spade in mano che vi punzecchiate a vicenda mentre io e Elisabeth ci occupiamo delle vostre dentiere."I ragazzi passarono una settimana tra giochi, feste e allenamenti.
I romani insegnavano ai greci e i greci ai romani.
Apollo aveva insegnato ai suoi figli come costruire splendidi strumenti musicali, archi e faretre con le loro mani.
Percy ed Elisabeth recuperarono momenti mancati stando insieme, lei gli insegnò qualche trucchetto con l'acqua e lui qualche tecniche moderne di scherma.
Nico e Will si riavvicinarono.
Insomma, furono due settimane tranquille.
Tanto che Chirone decise che i suoi ragazzi , che avevano più di sedici anni, potevano uscire dal campo per una sera e andare a divertirsi in un locale per mortali.
Quindi quel pomeriggio le ragazze erano andate a New York a fare compere e la sera dopo i sette, Apollo, Reyna, Nico, Elisabeth, gli Stoll, Clarisse, Chris e Will sarebbero andati in discoteca."Buona notte, ragazzi."
"Notte papà." Rispose un coro assonnato dai letti vicini.
Steso sul suo letto, quella sera, il dio chiuse gli occhi, ripensando a quello che gli era successo pochi giorni prima.
Apollo era appoggiato al legno di un'albero, teneva le braccia conserte e gli occhiali da sole sulla testa.
Elisabeth, davanti a lui, era seduta su un piccolo masso.
"Allora, dolcezza, lo vuoi sentire un nuovo haiku?" Chiese lui speranzoso.
Gli occhi di lei si riempirono di terrore tanto che disse, forse troppo velocemente, "No! Non ce n'è bisogno!"
"Ma dai dolcezza, non ti mancano le mie poesie? È da un sacco di tempo che non ne scrivo!" Protestò lui.
Elisabeth avrebbe voluto rispondere che no, non le mancavano per niente i suoi terribili haiku e che sarebbero stati tutti più felici senza. Ma ovviamente non voleva offendere il dio della poesia dicendo che in un certo tipo di poesie faceva schifo, quindi strinse i denti.
"Sentiamo, allora."
Gli occhi di Apollo si illuminarono, letteralmente.
"La luna nel blu
argento sulla terra
eternamente." Recitò.
Questo era quasi decente pensò lei.
Gli sorrise "Mi piace."
Lui ricambiò il sorriso "Splendido! Ne ho pronto un'altro..."
Per fortuna della figlia di Poseidone una voce li interruppe.
"Sono convinta che il tuo haiku sia magnifico, fratello, ma ho urgente bisogno di parlare con te."
Davanti ai due era comparsa una ragazzina dai capelli scuri, vestita d'argento, con arco e faretra in mano e un cerchietto argentato posato sul capo.
"Sorellina!" La salutò Apollo.
"Divina Artemide." Disse la semidea.
"Ciao Liz. Pollo." Li salutò la dea. "E non chiamarmi sorellina!"
"Ci vediamo dopo." Disse Elisabeth al dio.
Lui la prese per un braccio "Non mi lasciare con lei. È cattiiiva!"
"Sono sicura che sopravviverai." Rispose lei sfuggendo dalla sua presa.
"A dopo!" Gli fece l'occhiolino prima di girarsi e correre via.Apollo si girò verso la sorella e ripeté "Sorellina!"
"Ti donano le vesti da mortale." Rispose secca "Ti danno un non so che di... Umano."
"Ehm... Sorellina!" Ripeté ancora Apollo.
"Ho parlato con nostro padre." Disse lei.
Il sorriso del dio si spense. "E..."
"Ha acconsentito a diminuirti la pena. Invece di 50 anni, avrai un'estate di punizione."
Apollo sorrise e andò ad abbracciare Artemide "Grazie! Grazie! Grazie! Sei la migliore sorellina del mondo!"
"Ma..."
"E ti pareva." Borbottò.
"Non sai quanto mi duole dirlo, fratello." Incominciò lei "Se ci fosse un altro modo..."
"Vai al punto, Arti."
"Devi trovarti una compagna stabile tra i semidei."
"Cosa?"
"Papà non vuole più persone come Esculapio girargli tra i piedi. Sa che anche dopo il matrimonio continuerai ad avere figli, ma saranno comunque di meno."
"Io..."
"Mi dispiace fratellino. Hai fino a Settembre."
Disse lei addolorata. Sparì in una nuvola di polvere argentata, lasciando Apollo da solo.Angolo autrice: alluora... Che dire... Questo capitolo è una schifezza.
Ma una schifezza di passaggio :)
Mi scuso per la misera lunghezza, ma non ho molto tempo per scrivere con la fine della scuola che si avvicina.
Che ne pensate di Apollo? u.u
Votate (anche se fa schifo) e commentate! Alla prossima!
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Blood Brothers
FanfictionPoseidone, l'unico che sembrava aver prestato fede al giuramento di non avere più figli, ne aveva aveva avuto uno da una mortale. E aveva anche la faccia tosta di chiedere alla figlia maggiore di mantenere il segreto e di aiutarlo a nascondere il ba...