saliva le scale
soppesava ogni gradino
respirando la polvere del giorno
oltre la porta l'adulterio
era un terribile pomeriggio d'agosto
il caldo incollava la camicia alla pelle
dio solo sa perché si trovava lì
si sentiva come il topo di biblioteca
che il gatto sta per stanare
pochi gradini ancora
e la trappola sarebbe scattata
un bicchiere colmo di ghiaccio
incenso olio d'argan e birra
null'altro
soffocare era impossibile
divincolarsi altrettanto
un petto lucido
colmo di nuvole
aveva trovato posto
quella sera
scendendo i gradini pianse
a nulla vale il sesso
se non è preso
con il cappuccino
della monotonia
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L'uomo col cuore in soffitta
PoetryPuò esistere qualcosa di più precario che raccontare in frammenti la precarietà, sentimentale e non, di oggi? Fabrizio Tagliaferri, non persegue vie scontatamente liriche. I suoi occhi non cercano ispirazione nelle vie celesti, ma restano ben ancora...