Capitolo unidici: Elena

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- Chi sei? - ringhio, assottigliando gli occhi.
- Mi chiamo Tyler, e sono maledetto come te. Solo che io ho ammazzato una persona per diventare così, non so come reagirai -
È un bellissimo ragazzo e ha dei muscoli da favola.
- Cosa... mi hanno prosciugato i poteri, giusto? - mormoro, trattenendo le lacrime.
- Sì... c'è la luna piena, tieniti pronta - dice, sorridendomi.
Dopo un po', si accuccia in terra, urlando dal dolore.
Le sue ossa si rompono, minuto dopo minuto. Chiudo gli occhi, decido di non guardare.
Diventerò anch'io così? Puzzerò come un cane?
Incomincio a piangere, consapevole che Tyler probabilmente non si ricorderà nulla.
Poi, mi addormento.

- - -

- Buongiorno lupetta non ancora lupa! - urla qualcuno, facendomi spaventare.
Mi alza il mento e mi osserva.
- Sembri un piccolo panda, ora ti libero. Possiamo andare - Tyler mi libera i polsi e le caviglie.
Cado a terra, stremata.
- Ancora non ci credo.. mi hanno portato via la mia magia - farfuglio, sciogliendomi i capelli.
Tyler mi prende a mo' di principessa, facendomi appiccicare ai suoi muscoli.
Potrei emozionarmi, se non fossi ancora sottoshock.
- Tranquilla, si risolverà tutto. Ora è meglio se ti porto a casa tua -
Annuisco, e chiudo gli occhi.

- - -

- Non dovrai mai uccidere nessuno! Farò di tutto per tenerti lontana da quella maledizione! - urla Damon, sedendosi sul letto.
Mi sento sporca, ho bisogno di fare un bagno.
Mi dirigo in bagno e lui mi segue, capendo le mie idee, apre l'acqua della vasca.
- Grazie - balbetto, sedendomi sullo sgabello.
Come farò senza magia?
- Hey, andrà tutto bene - sussurra Damon, inginocchiandosi davanti a me.
- No che non andrà bene! - urlo. Mi alzo di scatto, e do un pugno al muro.
- Cazzo, avevo una magia infinita dentro di me! Loro me l'hanno rubata! Ora saranno fortissimi, invincibili. E io? Io rischierò ogni secondo della mia vita di diventare uno stupido cane puzzolente! - incomincio a singhiozzare, e cado a terra.
Damon impreca e mi prende il braccio, facendomi sedere sullo sgabello.
Maledetto sgabello, ora lo spacco.
Mi toglie la maglietta, e i nostri sguardi s'incrociano.
- Metterò da parte la voglia irrefrenabile di baciarti e qualunque altra cosa, promesso - dice, togliendomi i jeans.
Mi prende a mo' di principessa e mi immerge nell'acqua.
- La.. il.. le.. finisci di spogliarti tu - balbetta girando lo sguardo.
Annuisco, e lo invito ad uscire.
Mi lavo i capelli e il corpo, e rimango a rilassarmi per almeno venti minuti.
Esco dalla vasca e indosso una gonna corta a scacchi, un top nero e dei tacchi.
Dopo voglio uscire, andare ad una festa, e dimenticarmi di tutto questo fumando sino a svenire.
Mi trucco, e vado da Stefan.
- Mi daresti il numero di Tyler? Stanotte esco - dico, sedendomi sul letto.
- Vorresti uscire così? - chiede, abbastanza sotto shock.
- Sì, fatti gli affari tuoi - sbuffo, afferrando al volo il suo cellulare.
Digito il numero sul mio, e chiamo al lupo.
- Ciao lupo, stasera c'è una qualche festa? - gli chiedo, andando in soggiorno.
- Be' si, a casa di un mio amico e - Damon mi strappa il telefono dalle mani, manda a quel paese Tyler in un modo poco carino e riattacca.
- Abbiamo trovato Elena, e tu starai qui, senza muoverti -
È pallido. Da quanto tempo non si nutre?
- Ti farò bere dal mio collo, se mi porterete con voi - dico, avvicinandomi a lui.
Lui alza gli occhi al cielo, e io sposto i capelli di lato.
- Sai come convincermi -
Mi tira in cucina e chiude la porta a chiave.
Porta le mani sui miei fianchi, e mi avvicina al suo corpo.
Mi lecca il collo, e affonda i denti nella mia pelle.
Ansimo.
Da quanto tempo è che non mangio qualcosa?
Mi reggo sulle sue spalle, e lui trascina le sue mani più in basso.
Si stacca, e dall'angolo della bocca gli cola il mio sangue.
Mi avvicino alle sue labbra, e lecco il poco sangue che gli è rimasto.
- Dovrei mangiare qualcosa, non mi reggo in piedi - mormoro poi, reggendomi ai suoi avambracci.
Ho già detto che Damon è dannatamente sexy?
Mi fa sedere sul piano da cucina, e osserva le mie gambe.
- I miei pensieri stanno prendendo una brutta piega... tieni - Si morsica il polso e lo avvicina alla mia bocca. Mi cibo subito del suo sangue: sembrerà assurdo, ma adoro il suo sapore.
- Ora sei abbastanza in forze per rimanere nella nostra macchina - dice, dandomi un bacio sulla fronte.
Annuisco, e usciamo di casa.

Emma's diaryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora