Capitolo diciotto: perversioni

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Emma's pov

Rientriamo a casa alle dieci del mattino, esausti e in condizioni oscene.
Non appena varchiamo la porta di casa, Caroline e Tyler (per la cronaca, sono fidanzati), ci guardano spaventati.
- Elena e Stefan sono in cucina, muovetevi ad andare in camera vostra - sussurra Caroline.
La ringrazio e in un secondo sono nella camera di Damon.
Io mi faccio il bagno e lui la doccia.
- Stanotte è stato fantastico, ma forse non è stata una buona idea - farfuglia lui, facendomi vedere il suo petto.
È ricoperto di morsi.
- Ma se ne sarebbero dovuti andare via - dico, lavando il corpo da tutto quel sangue.
- Solo ieri. È stata un eccezione, ok? Non voglio rovinare ciò che si è creato fra noi - dice, dandomi un bacio a stampo.
- Lo penso anch'io - rispondo, uscendo sotto i suoi occhi dalla vasca.
- Mi passi un asciugamano? - mormoro.
Lui cerca di non guardarmi.
Me lo passa ed esce dal bagno.
Ormai io e Damon condividiamo la stessa stanza. La mia è vicina a quella di Stefan ed Elena e sento ogni notte rumori sospetti.
Indosso un paio di culotte, una canottiera di Damon e mi corico affianco a lui, dandogli le spalle.
Sto per addormentarmi, quando delle braccia mi circondano, facendomi sorridere.
Abbiamo un bellissimo rapporto, non possiamo rovinarlo per una scopata.

**

Veniamo svegliati da dei boati provenienti dal soggiorno e dalle urla di Elena.
Scendiamo di corsa le scale e un Klaus infuriato è davanti a me.
- Hai rifiutato il mio invito a cena per fare la puttana con Damon? - urla, venendomi contro.
Gli provoco mal di testa e lo immobilizzo.
- Prima di tutto stai calmo e non ti agitare, appena sveglia sono parecchio suscettibile. È la mia vita, se voglio scoparmi i ragazzi e poi nutrirmici non te ne deve fregare nulla - dico.
- Essere vampiro non è questo, Emma! Prima o poi riuscirò a dimostrartelo - sbotta lui.
Lo lascio andare e lui se ne va.
- Voi siete perversi - dice Stefan, ridendo.
- Hey, tu lo fai solo con Elena, ogni notte - borbotto, salendo di nuovo al piano di sopra.
Elena scappa in cucina.
Decido di cambiarmi e andare a casa Mikaelson.
Così, mi avvio a piedi. Saranno all'incirca venti minuti.
Non appena arrivo ed entro dentro casa, c'è qualcosa che non va, è come se lo percepissi.
Così, entro nel soggiorno e Freya è contornata da delle pietre.
Ne sposto una e lei esce, più arrabbiata che mai.
- Mikael è qui. Cerca Klaus e Elijah, io provvederò a Rebekah - sussurra.
Mikael? Sarà un amico di famiglia?
Percorro le scale in silenzio, cercando di fare il meno rumore possibile.
Elijah è a terra, con un paletto bianco nel petto.
Lo afferro e lo strappo via, ma non si risveglia.
Mi mordo il polso e glielo appoggio sulle labbra, aspettando che si riprenda.
Il suo viso prende un colorito "umano", apre gli occhi e aggrotta le sopracciglia.
Anche il modo in cui resuscita è elegante.
- Ho appena ingerito sangue di vampiro e stranamente mi è piaciuto. Dobbiamo trovare Klaus, è lui a cui vuole annullare l'esistenza - sussurra, sistemandosi la giacca.
- E quindi a me che - Non finisco la frase dato lo sguardo accusatorio di Elijah e lo seguo.
- La famiglia prima di tutto, Emma - mormora, prima di aprire una porta e saltare addosso ad un uomo.
Una strega lo affianca, e cerca di fare qualche incantesimo su Elijah.
Quella ragazza urla dal dolore, distraendo così quell'uomo e permettendo a Rebekah e Freya di circondarlo dalle pietre che gli impediranno di muoversi.
- Tu saresti? - dice lei sprezzante.
- Non l'ho ancora ben capito, ma Klaus mi chiama "l'essere invincibile" - mormoro, girandole attorno e tenendola immobile con la magia.
- Solo perchè sei una strega? - esclama, ridendo.
Mi fermo davanti al suo viso e sorrido, tirando fuori i canini. Sarà un immagine spaventosa, dato lo sguardo che assume.
- Ma sono un ibrido - sussurro al suo orecchio.
Ammetto di non saper ancora sfruttare quella parte di me, ma presto imparerò.
- Anche un lupo? - balbetta lei, sgranando gli occhi.
Annuisco e sorrido un'ultima volta.
- Perchè non torni da dove sei arrivata, piccola, insignificante streghetta? -
Così, la lascio andare.
Purtroppo, sposta una pietra e scappa con quell'uomo.
- Emma, non riusciamo a togliere il paletto, è come se fosse bloccato - dice Freya.
Deglutisco.
- Hai appena conosciuto Mikael, nostro padre - dice Rebekah, con uno sguardo triste e malinconico.
Deglutisco: una bellissima e pacifica famiglia.

Emma's diaryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora