Capitolo sei: vestito

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- Che fai? - mi chiede Damon, aggrottando le sopracciglia.
- Cerco di non farti morire di fame, idiota - ringhio, togliendomi la felpa.
Mi siedo a cavalcioni su di lui, e incontro il suo sguardo.
Mi sta fissando le labbra, mordendosi le sue.
- Cosa mi vuoi dare? Sangue o qualcos altro? - sussurra, spostandomi i capelli da un lato.
Mi rendo conto che mi sono seduta proprio sopra il suo bacino.
Deglutisco, sentendo le guance andare a fuoco.
- Non abituarti: troveremo una soluzione - dico, avvicinandomi alle sue labbra.
- Spero che una soluzione non la troveremo mai - dice, prima di mordermi il collo.
Mette le mani sui miei fianchi, stringendoli leggermente.
Mi sento come se mi stessero togliendo ogni litro di sangue presente nelle mie vene.
Damon mi tira verso di lui, appoggiando le mani sul mio sedere.
Mi reggo sulle sue spalle, mordendomi il labbro.
Non avevo mai provato una sensazione simile, mi sento masochista, a provare piacere nel momento in cui un vampiro si nutre di me.
Le azioni avvengono da sole: Damon continua a farmi strusciare sul suo sesso, stringendomi violentemente il sedere.
Ma nulla di tutto questo è doloroso. Anzi, è fin troppo eccitante.
Lui si stacca dal mio collo e si morsica il polso, appoggiandomelo sulle labbra.
- Bevi, ti farà stare bene - mormora, con una voce fin troppo sexy.
Io ubbidisco, tenendo il contatto visivo con lui.
- Non so come ringraziarti - dice, dopo che mi fa coricare affianco a lui.
- Sai come? Non ispirandomi sesso come hai fatto prima - esclamo, alzandomi in piedi e stiracchiandomi.
- Hai rischiato fin troppo, per quanto mi abbia eccitato da morire dobbiamo trovare una soluzione - dice, incrociando le braccia al petto.
- Oppure, che ne dici se mi accompagni a comprare il vestito per stasera? - domando, facendo il labbruccio.
- Vuoi portarmi a fare shopping? Sul serio? - sbotta, ridendo.
- Sì, sul serio Damon! - dico, andando in bagno a cambiarmi.
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- Questo vestito mi sta bene? - chiedo, aspettando una risposta da Damon.
- Ti sta bene - sospira, guardandosi allo specchio.

- Hai detto così di tutti gli altri sette vestiti! - sbotto, spingendolo. Lui non si muove di un millimetro e mi fulmina con lo sguardo.
- Ora ti porto un bel vestito che dovresti provare - esclama, scomparendo.
Sbuffo, e mi tolgo quello che ho addosso, aspettando Damon dentro il camerino.
- Eccomi qui! - urla, spostando le tendine.
- Sono mezzo nuda, chiuderesti?! - ringhio, cercando di coprirmi il corpo con le braccia.
Mi passa il vestito e si siede nella poltrona.
Questo negozio ha dei camerini veramente belli: una stanza con una piccola sala d'aspetto e le tendine; le pareti sono ricoperte di specchi.
Dopo averlo indossato, gli chiedo come mi sta.

- Questo ti sta divinamente - mormora, fissando la gamba che si intravede dallo spacco del vestito

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- Questo ti sta divinamente - mormora, fissando la gamba che si intravede dallo spacco del vestito.
- Perfetto, allora possiamo andare! - esclamo, alzando le braccia al cielo. Damon mormora qualcosa come "finalmente!" e mi accompagna a casa.
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Appena arriviamo alla festa, Elena mi abbandona per correre dal suo adorato succhiasangue, ed io entro dentro casa.
Salgo al piano di sopra e decido di cercare a Damon.
Vado nella sua stanza, già me lo immagino: coricato sul letto con le gambe divaricate e un bicchiere pieno di alcol nella mano sinistra.
- Che fai qui tutto solo? - gli chiedo, sedendomi affianco a lui.
- Aspettavo che una donzella venisse a salvarmi - ironizza, bevendo con un unico sorso tutto il contenuto del bicchiere.
-

Okay: stop alcol! - esclamo, portandogli via il bicchiere nonostante le sue lamentele.
Ricevo un messaggio da Elena:
" C'è Katherine, scendete in giardino immediatamente "
Strabuzzo gli occhi e prendo per mano Damon, scendendo al piano di sotto.
Appena troviamo Caroline, Elena e Stefan, andiamo fuori.
- Il gruppo di amichetti al completo: carini -

Emma's diaryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora