Emma's diary

Capitolo diciannove: addio

Dopo aver discusso a lungo su cosa fare con Klaus, a me son venute tantissime idee fantastiche, stranamente bocciate da tutti i Mikaelson: buttarlo nell'acido, rinchiuderlo in una cassa di legno e poi buttarlo nell'Oceano Pacifico, immergerlo in una piscina con degli adorabili piranha..
- Vostro padre vuole ucciderlo, non si fermerà a nulla per farlo, giusto? Nascondiamolo sin quando non riusciremo a trovare una cura - mormoro poi, ricevendo uno sguardo di apprezzamento da Freya ed Elijah.
Klaus non si risveglia: nessun sangue, incantesimo o schiaffo lo fa tornare in vita.
Decido di tornare a casa, Freya è abbastanza forte per rendere invisibile Klaus.
Nel tragitto, penso a cosa si potrebbe fare per risvegliarlo.
Ma, solo in quel momento, ricordo le parole della strega del padre-Mikaelson: la tua morte sarà legata alla sua vita.
Sgrano gli occhi e torno indietro.
Qualcosa mi colpisce al viso, facendomi urlare di dolore: strozzalupo e verbena insieme, un cocktail mortale.
Non so in che modo, svengo.

***

- Bella risvegliata, Emma - urlacchia la strega che prima ho umiliato.
- Cosa volete da me? - ringhio, alzandomi dal divano impolverato in cui ero coricata.
- Che uccidi i Mikaelson. Sarà difficile, ma dovrai farlo. Comunque, ora ti lascerò sola. Non puoi fare nulla e non sei rintracciabile - sorride soddisfatta e se ne va.
Devo pensare in fretta: sono un lupo, non mi serve; sono un vampiro, non mi serve; sono una strega, posso far uscire quel sangue da me, amplificandogli gli odori tramite un incantesimo.
Mi mordo il palmo della mano e dico delle frasi in latino, chiudendo gli occhi.
Sento io stessa l'odore del mio sangue, vorrei nutrirmici, ma mi ucciderei.
Il taglio scompare dopo pochi secondi, ma non prima di aver depositato il sangue sotto il divano.

Elijah pov's

Dopo svariate ore di ricerca, un odore arriva alle mie narici.
- Rebekah, l'hai sentito? - sussurro, continuando ad odorare.
Mia sorella annuisce.
- Sì. Sarà Emma? - Scuoto la testa.
- Non ne ho idea, continuiamo a cercare - farfuglio.
Freya si avvicina a noi.
- Non avvicinatevi per nessun motivo a quell'odore: Emma è lì. Ma ci sono anche Mikael e la sua strega. Dobbiamo aspettare - sussurra, guardandoci preoccupati.
- Senza Klaus siamo morti - dice Rebekah, con gli occhi lucidi.
- No. Non siamo morti, e dobbiamo sopravvivere per lui. Marcel ha detto che ci darà una mano - dico, cercando di convincere più me stesso che mie sorelle.

Emma's pov

- Tu ci darai la tua magia, Emma -
- Mai - borbotto, cercando di tenermi sveglia. I miei occhi a fatica rimangono aperti.
La strega incomincia a borbottare qualche parola in latino, ma io sono più veloce: non avrai la mia magia, non tu.
Ricordo di una cugina, Emily, a cui sarebbe dovuta andare un po' di magia.
Ma ha solo 4 anni, ora.
In latino, ordino alla mia magia di andarsene e raggiungerla quando sarà pronta.
Sento come se il cuore mi uscisse dal petto e urlo dal dolore. Ripeto all'infinito la "filastrocca".
Dopo un po', non c'è più traccia di magia nel mio corpo. Sono un semplice ibrido.
Mikael mi lega le braccia con una fune immersa nella verbena, dato che mi fa urlare di dolore.
- Brutta puttana, dimmi a chi l'hai data! Era mia! La volevo io! La meritavo io! - ringhia la strega, prendendomi a schiaffi.
Mikael si gode la scena.
Mi rendo conto che le mie mani non sono più legate.
Freya.
Aggredisco la strega e le spezzo l'osso del collo, per poi lanciarla contro il muro e sentire altri rumori di ossa spezzate.
Mikael mi guarda.
- Ci rivedremo, Emma - farfuglia. Poi, scompare.
Elijah mi viene a soccorrere e mi portano fuori da quel caseggiato. Ho i polsi scorticati, mal di testa e dolore a tutte le ossa.
Rientriamo a casa Mikaelson e mi corico, sentendomi esausta.
-Freya, mi ha fatto qualcosa - farfuglio, sentendo la gola bruciare.

- Dobbiamo partire. Subito - dice, osservandomi.

- È una maledizione Emma, più tempo trascorri lontano da Mikael più i tuoi organi moriranno. Tu morirai - farfuglia, prendendomi per mano.
Deglutisco. Non mi sentivo così vulnerabile da tanto tempo. Da quando, a dieci anni, avevo scoperto di avere poteri magici.
- Avviserò Elena - borbotto, afferrando il telefono e dicendole di venire qua.
In cinque minuti è qui, non appena mi vede scoppia a piangere.
- Sono davvero orribile se sei scoppiata a piangere - sarcastico, sorridendo debolmente.
- Elena, devo partire. A New Orleans. Al più presto. Lì ci sono delle streghe che potrebbero aiutarmi - sussurro poi, prendendola per mano.
- Emma ma.. non puoi andartene così! - balbetta, tra una lacrima e l'altra.
- Devo... salutami gli altri, ma soprattutto abbi cura di te, ti prego. Ci rivedremo, te lo prometto - dico, facendomi abbracciare da lei.
Freya le dice gentilmente che ora dobbiamo andare e Elijah torna con delle valigie con dentro la mia roba.
- Sei pronta? - mormora Elijah, avvicinando a noi la bara di Klaus.
- A morire lontano dalla mia famiglia? Non proprio - dico, sentendo gli occhi pizzicare.
Un ragazzo compare davanti a me: ha la carnagione scura e mi guarda soddisfatto.
- A ricominciare a vivere, vorrai dire. Ci farà comodo una guerriera come te, a New Orleans. E ho un'amica che potrà aiutarti con il tuo problema -
- Marcel, da quanto tempo! - mormora Rebekah, sorridendogli.
Ripenso a tutto ciò che ho passato: Damon, Stefan, Caroline, Tyler, Bonnie, Elena, Jeremy...
Deglutisco e mi alzo in piedi grazie all'aiuto di Elijah.
- Sono pronta, andiamo - dico, risoluta.
E così dico addio a tutto, a Mystic Falls, a Damon, che mi ha fatto divertire più di quanto gli altri abbiano cercato; a Bonnie e Caroline, che mi sono state affianco nonostante tutto; a Stefan ed Elena, così innamorati e così felici... dico addio a tutto. Perchè so che io qua non ci tornerò. So che la mia vita è con i Mikaelson, a New Orleans. So di essere come loro, spietata e sleale.
Chiudo gli occhi e sento una lacrima rigarmi la guancia. Deglutisco, e dico addio per l'ultima volta.

Addio Damon, in fondo.. ti amerò per sempre.