capitolo 13

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La luce filtrava dalle finestre e i raggi del sole picchiavano sui suoi occhi. Alzatosi, Kevin si aggiustò i capelli e si andò a lavare la faccia. Una volta ritornato nella stanza si accucciò vicino ai letti dei compagni. Era ora di muoversi, dovevano sostare il più breve tempo possibile per lasciare meno tracce e poter sfuggire.
Posò una mano sulle coperte per svegliarli. La stoffa al suo tatto si accasciò. Erano spariti. Non erano dove avrebbero dovuto essere.
《Ragazzi venite fuori non è divertente.! So benissimo che da qui a poco mi farete qualche scherzo sbucando da qualche parte...》 li provocò anche se la sua voce faceva trapelare il suo nervosismo.
Non ricevette risposta, così, decise che sarebbe stato al loro gioco e sarebbe andato a cercarli.
Saldò il conto con i proprietari e iniziò la caccia. Uscì dalla baita e analizzò per primo il bosco.
Passarono due giorni. Aveva ispezionato tutta la foresta e non aveva trovato tracce. Tuttavia decise di non arrendersi: lo doveva a quei ragazzi e soprattutto non sapeva dove altro sbattere la testa.
Le gambe avanzando diventavano sempre più pesanti come succedeva alle palpebre. Non si era fermato un secondo, né per mangiare, né tanto meno per riposare.
Al quarto giorno trovò il salice e la cava al suo interno.  Riconobbe sul terriccio secco delle deboli impronte appartenenti a Gin.  Almeno ora era convinto che era accaduto loro qualcosa, ma l'unica soluzione che gli venne in mente fu quella di tornare dal maestro e parlargliene. Così si rimise in cammino.


Ormai era da una settimana che avevano lasciato quella casa.
Era finalmente arrivato.
Ciò che lo circodava era un luogo desolato, non un' anima viva. Del maestro non c'era traccia.
Comprese che doveva retrocedere, doveva tornare ancora più indietro: all'organizzazione.
Non aveva dubbi su chi fossero i colpevoli di quel disastro: erano stati i membri dell'organizzazione a prendere il vecchio.
《Dovrò tornare là dentro... -pensò afflitto, ma poi sentì sulla pelle il peso di quella missione e si sentì pervadere da un'ondata di forza- lo faccio solo per te, vecchio.》 pensò, mentre si dirigeva in quel luogo in cui aveva passato i suoi ultimi anni.

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