capitolo 17

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Un'arco in terracotta non ben delineato e soffocato dalle piante rampicanti si ergeva sul loro sentiero. Un piccolo ometto ostruiva il passaggio. Era vestito di tutto punto con abiti naturali e piccole decorazioni floreali che assieme alle piccole ciabattine appuntite lo rendevano uguale ad un folletto. Avvicinandosi, osservandolo meglio, notarono anche le orecchie appuntite, gli occhi e i capelli color nocciola che completavano il quadretto.
《Benvenuti ragazzi nella residenza di sua maestà! 》 li accolse l'ometto.
Akane sorridendo rispose inchinando leggermente capo e Shin la seguì. Non appena la distanza che li separava divenne consistente Akane chiese a Gin perché potessero capire la lingua di quel luogo nonostante fosse completamente sconosciuta su Gaya.
《Ah semplice, uno tra i primi avventurieri che conobbe queste terre pronunciò un incantesimo che si sarebbe attuvato non appena si avesse varcato i confini di Sheliak per facilitare e automatizzare la comprensione tra tutte le etnie e le differenti razze.》rispose Gin.
《Wow, certo che esistono anche persone molto intelligenti, a volte. È molto consolante.》intervenne Shin.
《Infatti tu non sei parte di quel raro gruppo.》concluse Akane.
《Eh? A cosa staresti alludendo?》ribattè il compagno.
《Nulla nulla non oserei mai paragonarti a delle persone intelligenti. 》
Shin le fece lo sgambetto e Akane ruzzolò a terra dando una facciata.
Si sollevò lentamente traballante per la rabbia. 《Shin... se ti prendo... 》 alzò lo sguardo verso l'amico e iniziarono a correre. Shin apriva la strada veloce tanto quanto un razzo e Akane appena dietro di lui sembrava una belva inferocita. Sorpassarono Gin che fino al momento precedente aveva aperto loro la strada e si misero in prima fila.
《Questi non hanno nessuna speranza di convivere pacificamente non è vero Aiste? 》 sospirò Gin rimasto indietro mentre guardava il cielo. 《Sarà meglio che stia loro appresso altrimenti li perderò nuovamente. 》Si riscosse. Tornò alla sua forma animale e scattò in avanti per raggiungerli. Ogni volta che correva provava quella magnifica sensazione che lo faceva sentire veramente vivo, era il suo modo per urlare al mondo e perché si accorgesse della sua esistenza.
Nel frattempo i due ragazzi senza accorgersene tra una pianta e l'altra finirono per cadere giù da un burrone: non si accorsero che la strada era finita. Improvvisamente mancò loro la terra sotto i piedi e caddero. Non mossero un muscolo per un tempo indefinito, ma prima di toccare il suolo si sentirono quasi fluttuare in aria e subito dopo caddero procurandosi qualche livido. Gin li aveva salvati grazie alla sua prontezza e capacità magica per evocare un incantesimo in quelle circostanze. Ora pure lui fluttuava, con la leggera differenza che la sua discesa sembrava quella di un angelo. Probabilmente in quel momento la luce del kary che gli illuminava il pelo lo faceva apparire come una veste divina. Quando toccò terra si trasformò in umano.
《Ragazzi va tutto bene?》 Chiese immediatamente, preoccupato.
《Sisi grazie mille Gin》 gli rispose Shin. Akane alle sue spalle si alzò e gli tirò un calcio laterale che lo colpì in faccia e lo fece volare a terra.
《Mph ora siamo pari. Grazie mille Gin! Sei il compagno migliore del mondo! 》 Lo ringraziò correndogli incontro mentre apriva le braccia per abbracciarlo.
Shin si rialzò dolorante, la raggiunse correndo, lei era già in guardia, 《Brut- esclamò Shin ma fu interrotto da Gin che si frappose tra loro e continuò- Ragazzi è arrivato il momento di finirla!》 e ad entrambi tirò sulla nuca un colpo di piatto a mano aperta. Subito dopo ripresero nella direzione in cui erano diretti. Percorsero ancora qualche kilometro e arrivarono in una parte della foresta che diventava ancora più fitta. Akane si trovò faccia a faccia ad un piccolo animale dal numero indefinito di occhi simile ad una tarantola e poco più grande di una mano. 《Che carinoooo! 》 commentò. 《Akane te lo chiedo per favore... fai attenzione, a differenza del tuo pianeta qui le specie sono anche centinaia di volte più pericolosi di un veleno mortale.》 Le raccomandò Gin.
《Wow... certamente scusami se ho fatto poca attenzione fino ad ora.》
《Eccoci siamo arrivati.》 Comunicò il famiglio spostando l'ultimo ramo che ostruiva il loro percorso.
Davanti a loro la vegetazione si diramava quel poco che bastava per ospitare un'immensa costruzione centrale. Si avvicinarono. Se a guardarlo da lontano si fossero potuti sbagliare, da quel punto non poteva sorgere alcun dubbio: si trattava proprio di un tempio Maya. Si trovavano di fronte alla gradinata che li avrebbe condotti al tempio sulla sommità della piramide quadrangolare.
《Gin, ma... questo è un tempio Maya... proviene dal nostro pianeta...》disse Akane.
《Tempio Maya? Non ne ho mai sentito parlare... 》le rispose perplesso.
Salendo per i gradini arrivarono sulla cima davanti al tempio. Akane afferrò Shin e gli fece notare le incisioni sulla pietra, quello era veramente un tempio Maya.
Anche Shin si convinse. Analizzando le mille possibilità del motivo per cui si trovasse lì entrarono e si avventurarono all'interno. Non era propriamente come quelli del loro mondo: era un dedalo di corridoi che si incrociavano ripetutamente. Se non fosse stato per Gin si sarebbero persi al primo bivio. Che non fosse un posto comune lo avevano capito da parecchio tempo... tuttavia quando finalmente uscirono il loro stupore fu immenso. Non avrebbero potuto dire se si trovassero sottoterra o in superficie, in ogni caso il cielo era azzurro o meglio, osservandolo capirono che in realtà era coperto da uno strato infinito di piccoli cristalli di kary luminosi. E sotto di loro invece si estendeva una città al cui centro si innalzava un palazzo reale. Era intuibile poiché si trattava di un edificio magico, le pareti, le decorazioni, tutto era costituito di magia. 《Quello è il luogo in cui siamo diretti. Ascoltate per scendere l'unica strada possibile è utilizzare il volo. Quindi l'incantesimo di poco fa.》 Comunicò Gin.
《Quello per fluttuare nell'aria? 》 domandò emozionato Shin.
《Proprio quello.》gli rispose.
《Però avete pure un'altra possibilità che non è un mio incantesimo ovvero: utilizzare le abilità che avete scoperto ieri per poter volare.》
《Siiii che bello tanto meglio! Andiamo Akane!》esclamò Shin che la prese in braccio mentre si lanciava nel vuoto.
Subito si materializzò la moto che lo aveva aiutato in precedenza. Shin non lasciando Akane nemmeno per un secondo si assestò alla sua postazione di guida e riuscì a compiere un ottimo atterraggio.
《Voilà》 concluse appena l'adagiò sul suolo.
Akane respirò. Contò fino a dieci e iniziò ad urlargli contro ogni possibile insulto.
Anche Gin era rimasto senza parole. Era avvenuto tutto troppo in fretta. Li raggiunse.
Proseguirono attraversando la città. 《OK... ora non puoi smentirmi... siamo a Diagon Alley!!》disse Akane.
《Ehm scusa ma non ti seguo... cosa sarebbe?》Chiese Shin.
《Come cosa sarebbe? -lo guardò malissimo- la città nei film e nei libri di Harry Potter dove vanno i ragazzi per fare shopping... dove compra il gufo per esempio.》
Shin si illuminò: 《Sì! Ora ricordo sono pienamente d'accordo con te! Wow siamo davvero a Diagon Alley! Magari qui in giro riusciamo pure ad incontrare Harry! 》
《Ragazzi, cosa state confabulando?》 Si insospettì Gin proseguendo il cammino.
《Nulla, nulla è tutto normale!》gli rispose Shin e poi rivolto alla ragazza bisbigliò: 《In ogni caso lui non può conoscere Harry Potter... per quanto intelligente non penso che nel nostro mondo gli sia passata per la mente l'idea di mettersi a leggere libri fantasy...》
《Già hai ragione. Hey,guarda! Siamo arrivati!》Fece notare Akane. Gin per un momento si chiese perché alla fine fosse ritornato in quel posto, ma senza esitare oltre, bussò alla porta. Gli aprirono le solite guardie che da che ricordava erano sempre state in quel luogo.
《Benvenuti signori! È proprio lei! Signorino Gin! Che piacere rivederla! Non credo ai miei occhi!》Lo accolse un signore anziano dai capelli e la barba bianchi che indossava la divisa delle guardie reali. Per certi versi sembrava il loro maestro. Gli venne istintivo pensare a cosa stessero facendo i loro compagni, Kevin e il vecchio in quel momento nel loro mondo, ma cacciarono immediatamente quel pensiero. Ora dovevano concentrarsi solo sul loro presente.
Gin si avvicinò al signore il quale lo abbracciò con fare paterno. 《Sapevo che prima o poi saresti tornato- si portò una mano al cuore- lo sentivo qui dentro che eri ancora vivo in qualche altro posto.》
《Già. Sono a casa.》Gli rispose Gin.
《Bene! Basta smancerie! Chi sono questi due giovanotti alle tue spalle?》
《Loro sono miei compagni, mi hanno salvato dalla strada buia in cui sono caduto durante la permanenza nel loro mondo. Gli sono infinitamente grato, ora il mio compito è quello di rimanere al loro fianco. 》
《Capisco, allora anche io vi devo ringraziare per averlo riportato sano e salvo. Grazie davvero. 》gli rivolse un inchino pronunciando quelle parole.
《Su su, non abbiamo fatto nulla di che... alzatevi. Non l'abbiamo salvato di certo per sentire i vostri ringraziamenti.》 Sminuì Shin.
《Juji ripensandoci il motivo per cui siamo qui è per parlare con Rika. Ha detto di volerci parlare urgentemente.》Gin ritornò al motivo del loro arrivo in quel posto. 《Oh capisco... così sareste voi gli ospiti speciali... Seguitemi. 》
Salirono al secondo piano girarono e girarono per quelle enormi e altissime stanze, attraversarono interminabili corrodoi fino a quando raggiunsero la loro meta: un' imponente porta in legno massiccio si alzava davanti a loro.
《Eccoci arrivati. Questa è la stanza dove vi sta aspettando Sua Maestà. Mi congedo, spero di rivedervi presto.》 Salutò Juji e tornò sui propri passi.
E siam di nuovo qua... pensò tra sé Gin. Prese un lungo respiro e bussò alla porta.
《Avanti!》 Gli rispose una voce femminile proveniente dall'altra parte del corridoio.

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