Little things

10. Am I your first kiss?

Little Things
Febbraio 2018, Sanremo.

POV'S BENJAMIN

La prima serata a Sanremo fu discreta; non eravamo andati male ma di certo ma non avevamo nemmeno spaccato.
L'ansia e la tensione di Fede erano alle stelle quindi non c'era stata quella grandissima armonia.
Senza contare poi che il pezzo che portavamo era nuovo e inedito perciò la paura di sbagliare, di non piacere al pubblico era più reale del solito.
Quando finimmo di suonare andai nel camerino con Fede e per scaricare la tensione lo feci sedere facendogli un masaggio alle spalle.
- Non me lo immaginavo così -
Esclamò, tutto d'un tratto quando le mie mani si muovevano sulle sue spalle.
- Così come? -
- Tutto, cioè cantare una canzone nuova, portala qui e farci valere per quello che siamo. E' bello -
Sentii, nella sua voce, un pizzico di malinconia.
Come se ci fosse qualcosa da aggiustare, qualcosa che evidentemente non andava.
- Non mi sembri così convinto. Tutto a posto? - domandai, massaggiando le spalle del mio migliore amico in modo super professionale.
- Sono solo un po' stanco, credo di tornarmene in camera mia -
Velocemente si alzò dal divano, lasciandomi solo, ma lo presi per un braccio fermandolo prima che uscisse.
- Sei sicuro? Fede se c'è qualcosa che non va dimmelo -
- Te l'ho detto, sono stanco - mi guardò per qualche secondo senza dire nulla - Siamo in gara mercoledì, giornata libera domani quindi, vedo di riposarmi per bene -
- Io domani vado a fare un giro a Genova mi sa, vuoi venire? -
Volevo andare a Genova con lui o con Alice.
Se Fede avesse detto di no, ci sarei andato con Alice.
- No voglio dormire e basta. Non prendertela. Però se sei da solo e ci vuoi andare per forza, vengo - esclamò fissando il vuoto, quando faceva così, e lo faceva raramente, voleva dire che era triste. Lo conoscevo meglio di me stesso.
- Tranquillo, dormi pure nessun problema -
Ci salutammo e lui uscì dal suo camerino.
Passò davanti al mio che era chiuso, lo sorpassò e uscì definitivamente dal retro dell'Ariston.
Avevo capito che Fede non stava molto bene, l'esibizione sul palco se la immaginava diversa, forse più facile.
Ma in tutti quegli anni non aveva mai avuto uno scatto così. Di solito, non si abbatteva mai, andava sempre avanti qualsiasi cosa accadesse. Evidentemente si aspettava di cantare meglio.

Per quanto riguarda me, qualche minuto dopo andai in camerino da Alice.
Non feci in tempo a guardarla due secondi che capì tutto da sola. Fu impressionante.
- Che è quella faccia? -
Mi domandò, era seduta sul divano in pelle rosso, così la raggiunsi, sedendomi vicino a lei.
Appoggiai la chitarra sul tavolino davanti a noi.
- Ho la mia solita faccia -
- No caro -
- Possiamo andare in camera che ti spiego tutto? -
Lei annuì, i vestiti che avevo indossato prima dell'esibizione erano sul tavolo piegati.
Era stata gentile, li aveva piegati per me.
Si infilò la giacca in pelle nera e mi guardò, io ancora ero seduto sul divano in pelle.
- Io esco, ti aspetto fra 10 minuti in camera mia okey? -
- Detta così sembra un po' porno -
Mi lanciò uno sguardo fulminante, poi rise.
Era incantevole quando mi sorrideva.
- Se sei scemo -
- Fra 10 minuti sono in camera tua - esclamai facendole l'occhiolino.
La vidi uscire dal camerino a passo spedito, fu veloce, nessuno si accorse della sua presenza.

Uscii qualche minuto dopo a mia volta e andai dalla nostra produttrice che stava seguendo le altre esibizioni dal suo camerino.
- Io vado a letto -
- Di già? Anche Fede è già a letto.. che ragazzi senza banane! -
La nostra produttrice era una donna sui 35 anni, molto simpatica, dato che non avevamo il menager avevamo due produttori in gamba che ci portavano ovunque e soprattutto ci sopportavano ovunque.
- Siamo un po' stanchi. Credo che a Fede non sia andata a genio l'esibizione -
- Ho notato, quasi cinque note sbagliate eh - esclamò lei, anche se sbagliavamo era sempre spensierata, non ci aveva mai fatto pesare le sconfitte o i piccoli problemi. Ci aveva sempre spinto a crescere e andare avanti.
- Si lo so, ma avrà tempo per rifarsi dai -
- Quello sicuro, domani riposatevi, forza e coraggio -
La salutai e uscii dallo stabile, percorrendo poca la strada che separava Ariston e hotel.