Little things.
Giugno 2018, Lisbona.POV'S ATHINA
Fede mi aveva chiesto di accompagnarlo a Lisbona per cercare Alice, nonostante il fatto che come ragazzo mi stava parecchio sul cazzo e non andavamo d'accordo, accettai lo stesso di accompagnarlo perché volevo ritrovare la mia migliore amica.
A casa mi mancava un sacco e stava anche diventando difficile pagare l'affitto a Londra per me. Avrei dovuto cambiare appartamento da lì a poco se non avessi trovato un altra coinquilina.
Partii da sola da Londra, il viaggio sarebbe durato poco, circa quattro giorni, ma doverlo passare con uno stronzo come Federico non era il massimo.
A me Federico esteticamente piaceva molto, caratterialmente non lo conoscevo ma mi ero fatta una grande idea su come potesse essere e non volevo avere a che fare con lui.
Infatti, appena arrivammo in hotel, dentro l'ascensore Fede mi mise in difficoltà. Lo bloccò.
Forse ero stata troppo sgarbata, ma il problema era che avevamo iniziato male già dall'inizio ed io non riuscivo a fermarmi più di tanto.
Sapevo che era uno come gli altri.
Il mio sesto senso mi diceva che era come tutti gli altri ragazzi. Lo vedevo molto come playboy del cazzo in qualche discoteca tamarra che si faceva con qualche ragazzina nei bagni mezzo ubriaco.
Per questo non lo sopportavo.
Non volevo diventargli amica, non volevo affezionarmi altrimenti sarebbe stata come una seconda mazzata sui denti.
Dopo George non ne volevo più sapere.
Dentro l'ascensore però si incazzò con me, domandandomi per quale motivo mi comportassi male e non collaborassi con lui.
Aveva ragione, dovevo sopportarlo solo per tre giorni col solo scopo di ritrovare Alice. Poi non ci saremmo più visti quindi potevo e dovevo sopportarlo un po', lo dovevo fare per Alice e per Benjamin.Quando sbloccò l'ascensore mi sussurrò piano
- Scusa, anche io sono uno stronzo da paura, ma non ai tuoi livelli -
Io non ero stronza, ero solo stanca di bambini che non diventavano mai ragazzi adulti.
Ero delusa da tutti i ragazzi con cui ero stata e non solo dai ragazzi, anche dai miei amici maschi che non sapevano minimamente come trattare una donzella.
Mi facevano schifo.
Però mi imposi di fare la brava con Fede in quei tre giorni. Sopportarlo.
- Hai qualche idea di dove possa essere Alice? - cambiai discorso mentre l'ascensore saliva.
Fede mi guardò stranamente, storcendo la testa.
- Guarda che sei tu la sua ex coinquilina, io la conosco poco - esclamò con un aria da saputello, ecco quell'aria da saputello di Fede mi dava fastidio mi faceva venire i nervi, ma effettivamente aveva ragione, lui aveva visto Alice solo due volte, io la conoscevo molto di più.
- Si è vero. -
- Quindi, dove può essere? - domandò mentre le porte dell'ascensore si aprirono.
- Calcola il fatto che, per vivere in Portogallo deve aver trovato lavoro, che tipo di lavoro però? -
Eravamo arrivati davanti alle nostre camere.
Lui la 107 e io la 108.
- Che ne dici se ne parliamo dopo? A cena magari, sempre se non muori a cenare con me -
In realtà no, non sarei morta a cenare con lui e avevo pronta una frase stuzzicante delle mie, ma frenai la lingua e sorrisi.
- Si va bene, fra mezz'ora ti aspetto nella hall. -Mezz'ora dopo lo trovai elegantissimo nella hall dell'hotel.
Era veramente vestito bene, dovevo dargliene atto. Portava una giacca bianca con i bottoni neri in risalto, tshirt, i jeans e i suoi soliti stivaletti neri.
Mi incantai per qualche secondo perché Cicciobello così ben vestito non l'avevo mai visto.POV'S FEDERICO
Mi pentii un pò d'averla messa in imbarazzo nell'ascensore, ma senza quel mio intervento brusco avrebbe continuato a rompermi le palle per ogni cosa, sperai che avesse capito che io non volevo litigare, mi stava un pò sulle palle come tipo di ragazza però la sopportavo, niente di più e se la sopportavo io doveva sopportarmi anche lei.
Appena finii di vestirmi scesi nella hall dell'hotel e la aspettai.
Dopo qualche minuto che ero lì sentii uno schiarimento di voce provenire da dietro.
- Ehm .. vogliamo andare? -
Mi voltai di 360° e la vidi.
Rimasi abbastanza allucinato, non era possibile, si era tirata a lucido.
Non riuscivo a capire per quale motivo alcune ragazze quando dovevano uscire riuscivano a tirarsi benissimo, come facevano?
Era splendida.
Indossava un abito corto bianco e nero con i tacchi abbastanza alti.
Truccata al punto giusto e sopratutto la cosa che notai subito fu la scollatura imponente.
Cercai di non guardare troppo.
Ricordati che è un'acida di merda, sarà anche bella ma, non è per te Fede. Pensai fra me e me.
- Oh sì certo - esclamai abbastanza stranito da quella visione, bellissima.
Uscimmo dall'hotel e per tutto il tragitto a piedi ci fu silenzio.
- Benjamin come sta? - mi domandò per simpatia.
- Insomma, non bene -
- Poveraccio, mi spiace così tanto -
- Anche a me. Dici che la troveremo qui a Lisbona? - domandai, riferendomi ad Alice, ovviamente.
- Mah, ho seri dubbi -
Il suo sguardo incerto era tutto dire.
Osservai il suo viso, gli occhi, il suo sorriso, era carina, nonostante tutto.
Andammo in centro a Lisbona in un ristorante Chinese abbastanza bello.
Non ero abiutato a mangiare Chinese, di solito con Benji andavo dal Giapponese.
- Non ti piacciono gli involtini primavera? - mi domandò Athina stupita dato che li avevo lasciati da parte.
Negai col capo e finii di masticare - Non molto -
Quell'8 giugno era un sabato, perciò il ristorante era pieno zeppo di gente e mentre Athina si distraeva a guardare le altre persone che parlavano animatamente in Portoghese forbito, io non riuscivo a fare a meno di guardarle le tette. Il mio sguardo ricadeva sempre lì.
- Senti, io dopo andrei in un locale a bere qualcosa, che ne dici? - le domandai sapendo che avrebbe rifiutato con una frase sgarbata delle sue.
E invece mi sbagliai.
- Mh okey basta che non torniamo troppo tardi -
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Little things
Teen FictionUn incontro casuale potrà cambiare la vita di Alice? Ma che cosa potrebbe accadere nella vita di un cantante famoso e una ragazza normale? Che cosa sconvolgerà tutto? Venite a scoprirlo all'interno. Buona lettura.