20. After a mad night

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Little things.

Giugno 2018, Lisbona.

POV'S ATHINA

Mi svegliai di colpo in quel letto della mia camera d'hotel.
Sentivo il fiato sul collo, di qualcuno, e un forte mal di testa. Un grandissimo mal di testa, come se il mio cervello stesse esplodendo da un momento all'altro.
Non poteva essere successo di nuovo. Non potevo aver bevuto come una spugna e averlo fatto col primo che passava, di nuovo no.
Era successo una volta e mi ero ripromessa che non sarebbe mai più accaduto, ma, evidentemente non capivo un cazzo.
Ero nuda, sotto le coperte.
Che diavolo avevo fatto la sera precedente? E sopratutto chi era quello con cui l'avevo fatto, se l'avevo fatto poi.
Non ricordavo niente.
Un braccio tatuato mi cingeva la vita abbastanza forte, come se non volesse lasciarmi scivolare via.
Riuscii a divincolarmi, mi alzai dal letto senza far rumore, piano.
Cercai il mio reggiseno sul pavimento, era tutto buio, non vedevo una cippa, così cercai per almeno cinque minuti i miei indumenti.
Quando li trovai, andai in bagno.
Mi infilai velocemente l'intimo. Mi sentii sporca dentro. L'avevo fatto con uno sconosciuto, ero una troietta e mi facevo schifo da sola.
Mi guardai allo specchio per qualche secondo, i miei capelli erano scompigliati al massimo, orribili.
Il mio trucco era sbavato, mi sentivo appiccicosa.
Guardai di nuovo la mia immagine riflessa e poco dopo iniziai a piangere.

Le lacrime mi rigarono il viso in poco tempo.
- Hey, non piangere! -
Sentii una voce dietro di me, famigliare, troppo famigliare.
Alzai la testa e vidi Fede.
Non potevo crederci.
Avrei voluto sprofondare in quell'istante. Non esserci più, andare via, lontano da tutti e tutto.
Ma rimasi ferma, immobile.
- L'abbiamo .. come dire .. - mi bloccai perché non volevo credere di dire quelle parole - ehm, l'abbiamo fatto? - balbettai insicura.
Ero bordeaux in faccia e avevo un caldo impressionante.
Temevo la sua risposta.
- Si -
Un sorrisetto comparve sul suo viso. Ma non era un sorriso malizioso, era piacevole.
Con una mano mi asciugai le lacrime e mi toccai la fronte, la testa picchiava come un martello.
- Mi vergogno da morire Fede, non hai idea, mi dispiace -
Ero mezza nuda davanti a lui ed era imbarazzante perché non avevo un grandissimo fisico ma dio solo sapeva quello che avevamo combinato la sera precedente, quindi non ci badai molto.
Le lacrime volevano uscire dai miei occhi, le trattenni finché riuscii ma poi, le lasciai andare, libere.
Fede era in boxer davanti a me ed io piangevo. Quale ragazza avrebbe pianto davanti ad una visuale tanto bella? Solo io.
- Scusa, io non sono così. Non ho mai trovato quello giusto, ed essere finita a letto con te mi rende solo una troiettina facile -
Pronunciai quelle parole singhiozzando.
Fede si avvicinò a me. - Vieni sul letto, i discorsi importanti non si possono fare in bagno -
Mi prese per mano e mi trascinò sul letto. Si mise vicino a me, seduto.
- Anche se l'abbiamo fatto, non c'è stato un momento ne prima ne dopo in cui io abbia pensato che tu sia una troiettina facile. Davvero Athina, sono stato benissimo stanotte, non puoi capire -
Lo guardai, sembrava così dolce a differenza di quando mi prendeva per il culo.
Era diverso.
O forse, io ero diversa?
Le parole che diceva sembrava pensarle realmente.
- Davvero sei stato bene? - glielo domandai forse con la tenerezza di un cane.
Annuì. - Adesso se ti dico questa cosa non ci crederai ma, è stato il miglior sesso che ho fatto -
Nascosi la faccia dietro ad un cuscino, non volevo crederci, non me l'aveva mai detto nessuno.
Avrei voluto dirgli con tutta me stessa che anche per me era così, ma non sapevo se era così veramente, non ricordavo nulla di quella notte.
Gli sorrisi.
Mi avvicinai a lui, sempre di più finché lo abbracciai. Sentii il suo corpo semi nudo sfiorare il mio.
Ebbi un brivido, quel tocco fu ammaliante.
Come se, tutta la cattiveria che provavo per Fede in quel momento fosse svanita.
- Possiamo rimanere abbracciati tutto il giorno? - domandai staccandomi appena, sentendo il suo battito cardiaco andare regolarmente.

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