Part four

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Il primo che si innamora perde.

Devo smetterla di pensare a questa cazzo di frase. Tutta la notte mi girava nella testa, e ancora tutt'ora. Sono nel bus, e Alberico e Alessandro mi stanno tirando delle palline di carta. Oggi Margarita non c'è.

Mi sento tanto sola. Prendo dalla tasca dei miei jeans un elastico nero. Mi prendo su i capelli con una coda molto alta. Alberico mi sta fissando. Me ne frego, mi sono stufata di lui e le sue cazzate.

Mi chiedo tante volte, perché a me? Potevano scegliere chiunque. Ed eppure, hanno scelto me. Sono la loro marionetta, mi usano come vogliono. Certo volte sono preoccupati per me, certe volte se ne fregano e mi picchiano a sangue.

Guardavo il finestrino. Faceva così caldo a Bari in questo periodo. Mi piaceva guardare ogni volta nei viaggi i paesaggi che mi trovo davanti.

Feci un sorrisino sforzato, ed presi in mano il mio zaino, pesantissimo. Oggi era venerdì, il giorno della settimana più intenso. Avevamo storia, latino, tedesco, grammatica e infine letteratura.

Scesi dal pullman, e sbuffai forte prima di entrare nella mia classe. Oggi avevamo una relazione di un argomento a piacere. Ovviamente avevo dovuto fare anche quella per Alberico e la sua banda.

Volevo tanto reagire, ma il peggio è che mi avrebbero picchiata ancora di più del solito.
Mi sedetti in un banco, sola. Vidi un ombra, che si avvicinava pian piano al mio banco.

"Posso sedermi?" Domandò, ma cosa vuole adesso?

"No, Alberico. Vai dai tuoi amici. Perché devi venire da me?" Risposi con tono di sfida.

Lui mi guardò con quello sguardo penetrante, avevo paura di lui. I suoi occhi erano diventati neri scuri, non sembravano più ai soliti occhi felici che vedo di mattina.

"Non osare sfidarmi"

"Se v-vuoi puoi sederti" balbettai, indicando il posto accanto al mio.

Lui annuii e fece il suo solito sorrisino malizioso. Si sedette vicino a me, e sentivo il suo profumo. Era perfetto.

Il suo ciuffo incorniciava il viso perfettamente, e gli occhi sembravano penetrare nel vuoto. La sua mascella era bianca, era nervoso. Stava pensando, a non so cosa, ma stava pensando.

~

Alberico's pov.

Non mi piace trattarla così, é innocente, piccola. Ogni volta che la vedo mi viene voglia di abbracciarla forte e avvolgere le mie braccia al suo piccolo corpo.
Mi sta guardando, ma faccio finta di niente. Questa sera ci sarà una festa a casa mia, e ho invitato la sua amica, dandole due inviti.

Vorrei tanto che venisse Eve. Me la immagino, senza quegli occhiali grossi nella faccia, quel sorriso. Stai pensando ad una sfigata, Alberico?

Nono, non voglio pensare a lei. Stasera mi farò una bella gnocca, così non penserò più a lei.

"Allora, Margarita l'hai vista?" Domandai alla rossa.

"No" disse guardando il finestrino, stava guardando il vuoto.

"Eve" la chiamai.

"Cosa c'è?" Chiese seccata, tappandosi la bocca.

"Non preoccuparti. Ieri avrai studiato tanto, sei stressata. Ti lascio in pace" mi dispiaceva dirle così, ma era l'unico modo.

~

Eve's pov.

"Pronto?"

"Ciao Eve!" Esclamò Margarita, era felice.

"Sei troppo felice, che succede?" Chiesi pensierosa, addentando un pezzo di pizza.

"Alberico mi ha invitato ad una sua festa, ma mi ha dato due inviti, dicendo se volevi venire anche tu"

"COSA?!" Quasi urlai, quel ragazzo stava diventando ancora più misterioso di quello che è già.

Rise. "Non sto scherzando"

"Dai, vieni è solo una festa. Ci divertiremo" continuò, in effetti potrei andarci, non sono mai andata.

"Devo solo convincere i miei" sbuffai, era quasi impossibile.

"Dì che sei venuta a casa mia a dormire, semplice no?"

"Grandissima idea" sorrisi.

Io: Mamma Margarita mi ha invitato a casa sua a dormire, posso andare?
Mamma: Certo, ci vediamo domani. Un bacione e comportati bene!

Sempre le solite frasi, comportati bene, fai il bravo sii perfetto. Presi la bicicletta vecchia, ormai quasi tutta da rottamare ed andai a casa di Margarita.

Abitava in una grande villa, con una piscina esterna, dove faceva party d'estate. Mi accolse sua madre, con il suo solito gran sorriso e una torta al cioccolato in mano.

"Ehi Eve" spuntò dalle scale Marg, "vieni su" mi incitò.

Salii le scale ed entrai nella sua camera. Era perfettamente in ordine.

"Cosa avevi pensato di mettere?" Domandò rovistando fra il suo armadio, pieno e stra pieno di vestitini.

"Un vestito non troppo corto, sai che non mi piace farmi vedere" arrossii, toccandomi più volte gli occhiali.

Prese fra le mani un abitino nero. Era semplice, come me. Per questo mi piaceva. Era a scollatura a cuore, e era largo verso i fianchi.
Mi avvicinai alla specchiera. Marg era già pronta con in mano la piastra per ricciare i capelli, verso le punte.

Prese poi in mano un mascara nero e me lo applicò nelle ciglia. Mi mise un lucidalabbra violaceo, ma sembrava quasi vicino al viola. Era insoddisfatta, quindi decise di applicare una riga di eye-liner nella mia palpebra.

"Perfectly" sorrise.

Mi girai verso lo specchio. Misi le mani sulla bocca, non mi ero mai vista così bella in vita mia. Mi sentivo bella per la prima volta.

"Non so cosa farei senza di te" l'abbracciai, strinsi forte, come non avevo mai fatto.

"Però devi togliere gli occhiali, se devo fare colpo" fece un sorrisetto malizioso.

"Dai" le sorrisi, dandole un leggero pugno nella spalla.

Mi fece la faccina da cucciola, era adorabile. "Eh va bene" poggiai gli occhiali nella scrivania.

"Pronta?" Chiese, mettendosi una mano nei capelli.

" Sono nata pronta"

Ciao🦄. La tortura che farà albe a Eve ci sarà nel prossimo capitolo😏.
Mettete una stellina è un commento se vi é piaciuto il capitolo💕.
Eva❤️.

Save Me, Please {Alberico De Giglio}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora