Part five

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Salii nella macchina della madre di Marg, avevo tanta ansia. Mi guardai nello specchietto della macchina ed ero bellissima.

"Allora vi vengo a prendere a mezzanotte, fate le brave" ci raccomandò la madre di Marg, facendo un occhiolino nell'occhio sinistro.

"Certo, ci vediamo dopo" le mandò un bacio alla madre, "allora? Sei pronta?" Continuò.

Feci un sospiro, ed non mi ero resa conto che ero davanti alla casa di Alberico.

"Stai tranquilla" mi consolò la bionda toccandomi la con la mano la guancia.

"Grazie" le sorrisi, e le ricambiò subito.

Entrai, ed era tutto nero, c'erano quelle strane luci fosforescenti che brillavano nel pavimento e nel muro, come in un film americano. La musica era così alta che era insopportabile. Avevano tutti un bicchiere di alcool in mano.

"Ehi bella" si strusciò contro di me uno, che rifiutai dando uno schiaffo.

Vidi Alberico in un divanetto nero, baciarsi con la solita bionda. Gli passai davanti senza provare niente, non sentivo niente, la musica, le voci.

Sentii solo una mano nel mio polso. Mi girai, era soltanto Alberico.
Sbuffai, mettendomi le mani incrociate.

"Lo sapevo che venivi" si morse le labbra, vedendomi, "Sei sexy, sai?" Si avvicinò più a me, molto pericolosamente.

"Perché non vai con la bionda?" Lo sfottei, facendo un sorriso soddisfatto.

"Non sei la Eve di sempre, mi piaci sempre di più" Che cazzo sta dicendo?

"Ma che cazzo dici?"

"Vieni con me" mi prese la mano e la strinse.

Salimmo le scale insieme, mano con la mano, avevo voglia di stringerla ancora di più, ma non potevo. Mi mancava così tanto l'Alberico di una volta.

Mi portò in una stanza, con un letto matrimoniale rosso, delle manette nei bordi del metallo, e delle fruste. Tremai, e lui se ne accorse.

"Che vuoi farmi?" Balbettai, andando due passi indietro di lui. Merda, ero in trappola.

"Voglio farti tante cose" si leccò le labbra.

Mi toccò la spallina del vestito e me la tirò giù. Non sapevo che fare, se reagivo lui mi riempiva di botte.

"Alberico?"

"Mh?" Mugugnò, sentivo il suo respiro nel mio collo.

"Perché mi fai tutto questo?" Scoppiai quasi a piangere, sedendomi sul letto.

Lui era immobile, non sapeva che dire. Aveva la bocca leggermente aperta, e il suo respiro si faceva corto, teneva i pugni stretti e la mascella gli diventò bianca. Era bello anche così.

"Eravamo così tanto uniti, ricordi? Perché adesso è cambiato tutto?" Gli cercai di ricordare alzandomi dal letto.

"Eve" mi chiamò, girai subito la testa, e si avvicinò a me "Scusa, ma devo fartelo"

Prese una frusta a caso dall'armadio, e stavo già piangendo e tremando, avevo la pelle d'oca.
Mi diede la prima pacca nel sedere, urlai per il male e le guance erano colme del mio trucco ormai colato per il pianto.

Dopo alcune frustate, se ne andò, non mi disse nulla. Sembravo una cretina in mezzo a quella stanza buia. Ed è quello che sono io. Sono una cretina in mezzo a delle persone buie.
Tutte pronte a giudicare, a farti del male. Mi prendono tanto in giro perché sono diversa, ma io rido di loro che sono tutti uguali.

Alberico:Scusa per prima, non volevo
Io: Vaffanculo De Giglio.

Voglio che mi lascino in pace. Cos'ho fatto per meritare tutto questo?

Ciao, De Giglio é cattivello😏.
Bene se il capitolo vi é piaciuto, mettete una stellina e un commento❤️.
Eva🦄.

Save Me, Please {Alberico De Giglio}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora