Part seven

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Sono scappata da lui, avevo i brividi da quanto avevo paura di lui.
Ma c'è qualcosa, quel qualcosa che mi tiene così attratta a lui. Non so cos'abbia in più degli altri, ma é una bella sensazione quello che provo.

Per lui non provo amore neppure amicizia. Non so realmente cosa siamo. E quel qualcosa mi piace.
Insomma, lui é il ragazzo più figo della scuola, ed io la solita sfigata che studia come una pazza, da mattina alla sera tardi.
Lui mi picchia, e mi guarda, mi fissa. Quello sguardo, quegli occhi mi hanno pietrificata.
So che non esiste la perfezione. Ma cazzo, nei suoi occhi la perfezione esiste.

"Eve!" Mi chiamò mia madre, togliendomi ogni pensiero dalla mente. Mi alzai dal divano su cui ero distesa.

"Dimmi mamma" le chiesi quasi con un sorriso, mentre lei mi guardava molto seria e sedeva sulla sedia alta, rosicchiava una penna che aveva alla mano da abbastanza tempo e guardava attentamente i miei occhi.

"Volevo chiederti, tu e Alberico non vi sentite più?"

"No, mamma. Lo odio" dissi solamente per non dirle tutto, non voglio che io vada nei casini per colpa di mia madre.

"Perché lo odi?" si mise le spalle erette verso il schianale della sedia.

"Mamma, é veramente difficile da spiegare." la liquidai, cercando di sistemare, "Ora vado a studiare per chimica"

"Sei sempre che studi. Hai bisogno di una pausa. Ti va di andare al centro commerciale?"

"Mi andrebbe, sono sempre che studio" dissi ridendo toccandomi il mio ciuffo di capelli ribelli.

"Bene, aspettami qua, vado a prendere la macchina" disse infine mia madre alzandosi dalla sedia.

Alberico: Che ci fai vicino a casa mia?
Io: Abito qui, adesso
Alberico: Ah bene, ho vicino te così ti posso picchiare di più.
Io: Ma perché? Perchè mi fai del male?

Non mi rispose, non c'era insomma una vera risposta. Lui mi odiava punto.

"Eccomi" arrivò mia madre sorridente come al suo solito, con le chiavi della macchina.

Salii nella macchina, era da tanto che non andavo al centro commerciale.

"Grazie mamma. Se rimanevo con papá ero sicuramente a studiare"

"Non preoccuparti"

Le sorrisi in silenzio, e guardai fuori dal finestrino. C'era troppo caldo. Sentivo il caldo, solo questo.

Forse il fatto del bullismo mi stá aiutando a crescere. Le persone mi criticheranno sempre e comunque, a meno che non verrrebbe un angelo a mettere tutto questo a posto.
Ma gli angeli non esistono.

Il centro commerciale l'ho sempre odiato. Mille e qualcosa persone indaffarate nel vedere i vestiti oppure scarpe disperantemente con una consigliera.

"Mamma vado un secondo in bagno" le dissi mentre stava guardando un bel vestitino nero adatto alla mia età.

"Certo, ti aspetto qui"

Andai verso i bagni, che non mi ricordavo bene dove si trovassero.

"Scusi?" chiesi ad un uomo oppure ragazzo.

"Dica" era ancora di spalle, non capivo chi fosse.

"Sà dove sono i bagni?" chiesi il più gentilmente possibile.

"Cosa devi fare in bagno?" si girò con quel stupido sorrisino sempre presente nella sua faccia. Mi prese per il polso. Mi stava portando nel paradiso.

Ciao!
Ecco a voi un nuovo capitolo😏.
Cosa faranno i due porcellini in bagno?
Per scoprirlo, metti una stellina e se ti va un commento per dirmi se vi piace la storia e dovrei cambiare qualcosa o migliorarla.
Eva🙈

Save Me, Please {Alberico De Giglio}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora