Le sue braccia

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Come al rallentatore mi giro e vedo Edoardo.
È lì in piedi davanti a me dopo giorni.
Lo vedo illuminarsi e subito dopo mi si avvicina e mi attira a sé stringedomi forte.
Sento a malapena la mano di Marco che viene strappata dalla mia, il mio cuore sta martellando contro quello della persona più importante della mia vita, l'unico ad avermi capita fino in fondo.
Sento le sue dita infilarsi tra i miei capelli mentre con il braccio sinistro mi tiene ancora contro il suo petto.
Mi ero scordata quanto si stesse bene tra le sue braccia.

"Non hai idea di quanto tu mi sia mancata. Ti ho pensato ogni secondo della mia vita. Lo ammetto all'inzio quando non ti ho visto venire a scuola ero arrabbiato perché mi avevi lasciato solo ma...poi ho cominciato a preoccuparmi seriamente. Stavo per chiamare la polizia, te lo giuro. Sono anche venuto a casa tua ma la tua vicina mi ha detto che eri via e...io..io rischiavo di impazzire"
Edo mi guarda con le lacrime che stanno per scendere e io non so fare altro che riempirmi gli occhi della sua presenza.
"Non sparire mai più" mi dice con un soffio di voce mentre mi stringe di nuovo forte.
Le sue braccia sono l'unico posto che posso chiamare 'casa' credendoci fino in fondo.

Quando mi stacco da lui noto che ha un tatuaggio sul polso.
È un'ancora.
Edo si accorge che lo sto guardando e mi sorride.
"Sai" mi dice "avevo bisogno di qualcosa che mi tenesse a terra".
Sento le lacrime pungermi ma non voglio che lui mi veda.
Affondo di nuovo il viso nel suo petto e sussurro un debole "mi sei mancato da morire".
Sono le uniche parole che mi escono dopo minuti e minuti di silenzio da parte mia.
E sono le parole più vere di sempre.

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