L'uscita.

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Passammo a prendere Silvia.

Dopodiché c'era la scelta del locale.
"Marti che dici se gli facciamo conoscere il nostro piccolo paesino?" mi chiese Silvia
"Si, va bene.Ci sta. Speriamo solo di non incontrare... "
Non finii la frase. Lei aveva capito chi intendevo. Gli facemmo la visita guidata del paese finché non arrivarono Alva e Alice. Erano perfetti insieme. Alva era alto, capelli marroni come i suoi occhi. Poi c'era Ali. Piccina e bionda. Erano gli opposti, ma insieme erano fottutamente unici. Ah si, non avevo ancora il numero del mio ragazzo *che bello chiamarlo così*.
"Paulo mi dai il tuo numero?" dissi.
"Se tu mi dai il piacere di baciare il tuo sorriso, certo." rispose.
Arrossii.
La mia carnagione chiara si fece rossiccia.
Lui mi accarezzò le guance, mi spuntò un sorriso e lui mi baciò. "Dovrei chiederti il numero più spesso" dissi ridendo. "Hai un gusto di felicità, della mia. "
Paul si intromise, come al solito ovviamente. "Piccioncini dove andiamo a mangiare?"
"Paul chiedi a Silvia" dissi velocemente.
"Andiamo sotto al viale a mangiarci una pizza? "
"Ovvio" dicemmo in coro.
Arrivati in pizzeria, io mi sedetti vicino a Paulo,Alice ad Alva e Silvia a Paul.
Fra di loro c'era un' armonia pazzesca. Parlando del più e del meno,ordinammo le pizze. Io,Alice e Silvia in coro replicammo:"una margherita,grazie"
I ragazzi però, comprarono le patatine e ce le misero sulla pizza.
"ciao dieta eh"sussurai.
Parlammo per tanto. Alle 11 Alva ed Alice se ne andarono. Subito dopo...
"Martiiiiiii" qualcuno urlò.
Mi girai,era lui, cazzo.Alex, il mio ex.

Eravamo in pessimi rapporti.
Non lo potevo più vedere perché sennò lo avrei picchiato. Silvia intervenne in maniera piuttosto brusca."Alex vattene ora".
"Puoi ascoltare Silvia?" replicò il ragazzo con la numero 10
Alex:"ci possiamo unire a voi? C'è anche Gaia"
A quelle parole non riuscivo a contenermi.
"No, non potete restare"dissi urlando
.
Alex mi trascinò fuori, contro la mia volontà. Ci stavamo insultando pesantemente finché io parlai di Paulo.
Lui mi diede delle 'lurida puttana'. In quel momento piansi, ma mi accorsi che Paulo era sulla soglia della porta.
Andai da lui e lo abbracciai. Il suo odore sulla mia felpa era qualcosa di splendido. Mi sentivo protetta.

Il 21|Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora