La festa.

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MARTINA'S POV
Erano le 7:25, avevo indossato l'abito che avevo acquistato il giorno precedente con Elisa. Era un abito con la parte superiore in pizzo bianco mentre la parte inferiore era completamente nera ed mi arrivava a metà coscia. Prima di indossare il vestito mi ero fatta una doccia rilassante, acconciato i capelli e sistemato un po' casa. Mi ero anche truccata a differenza del solito, mascara e matita nera, un rossetto rosso ma non troppo sfavillante. Mancavano 5 minuti ma sembravano i minuti più lungi al mondo. Avevo preso una borsa dell'adidas e una pochette nera. La borsa l'avrei lasciata in macchina a Paul, visto che dentro avevo messo le roshe run perché sapevo che dopo la festa, i grandi sarebbero andati via. Ai piedi indossavo una scarpa con tacco 8 nera. Non era il mio genere. Paulo suonó la porta. Aprì con un immenso sorriso. Era bellissimo. Aveva il viso appena illuminato dalla luce di un lampione. Gli occhi brillavano già di loro e quindi si poteva osservare il bellissimo color verde mischiarsi all'azzurro. Aveva uno smoking nero con una cravatta del medesimo colore, con sotto una camicia bianca. Era meraviglioso.
"Che bella che sei" mi disse
"Anche tu Paulito non sei da meno" fece il finto offeso.
Dopo aver chiuso casa salimmo in macchina.
"Paulo, ma dove stiamo andando? La cena è fra un'ora " non feci in tempo a finire la frase che ci ritrovammo in uno splendido parco. Mi fece segno di sedersi su di lui e così feci.
"Paulo grazie per avermi chiesto di venire" misi la mia testa nella cavità fra il suo collo e la mia testa.
"Marti volevo solo dirti che tu per me, non sei una semplice amica, tu per me sei molto di più. E scusa se non te lo dimostro, se mi incazzo, ma ho solo paura di perderti."
"E se io ti perderò, tu non perderai me."
Risalimmo in macchina e ci dirigemmo verso il locale prenotato solo per noi. Ma appena Paulo parcheggió si ritrovò davanti Antonia infuriata.
"Paulo, vai tranquillo, appena arriva Paul mi faccio portare a casa" dissi scontenta, ma non volevo infrangere il sogno di stare con l'argentimo ad una ragazza che lo conosce molto ma molto meglio di me.
Passarono 10 minuti e il numero 21 venne da me.
"Te ne vuoi davvero andare? Puoi stare con Pozzebon uno delle giovanili"
"Okay, starò con lui" dissi fredda sperando che Paulo avesse capito che ero delusa. Poco dopo arrivò Paul a cui spiegai tutto.
"Nana lascialo stare per questa sera e pensa a divertirti" dalla sua macchina scese Ludovica che manco mi salutò. Appena entrai vidi Nicolò e andai da lui. Parlammo per tutta la serata e lui mi diede il suo numero ed io feci lo stesso. A fine serata i grandi se me andarono e Paulo e Antonella pure.
"Usate precauzioni" uscí dalle bocche dei giocatori in coro
Presi la mia borsa che avevo lasciato in macchina e rientrai. Al mio rientro trovai Paulo ma io mi sedetti vicino a pozzebon che continuava a farmi complimenti e adorava il fatto che io avessi tolto i tacchi. Nicolò era un ragazzo fantastico e mentre gli altri ballavano, chi in coppia e chi no, lui mi insegnò alcuni passi e si divertiva a sentire la spiegazione del fuorigioco
"il fuorigioco è quando la palla è qui e il giocatore è qui" dissi indicando l'aria.
"E se tu fossi l'arbitro ed io fossi un fuorigioco lasceresti passare? " chiese lui scherzando
"Solo se mi dedicassi il goal"
Lui sorrise arrossendo un po'. Cercai com gli occhi Paulo ma non lo trovai.
"Nico vado a prendere un po' d'aria" dissi
In verità volevo vedere se era fuori ed era proprio così. Si stava sentendo con Antonella appena mi vide riattaccò.
Feci per abbraccirlo, ma lui si spostò.
"Torna da Nicolò"
"Io sarei stata con te, ma c'era Antonella "
"Vieni a casa con me"
"no,Paulo"
"Ho bevuto troppo non riesco a guidare"
PAULO'S POV
Marti era in casa mia e mi stava mettendo a letto, non esitai a farla stendere di fianco a me. La guardai e lei arrossí.
"Puoi usare alcuni vestiti che ho nell'armadio"
"grazie "sorrise
"Però cambiati qua"
"Sei ubriaco"
"E innamorato di te"
Martina arrossí e si diresse verso il bagno ed uscì con una mia maglia della stagione nuova e dei pantaloncini bianchi e neri. Si era fatta due trecce e aveva gli occhi assonnati. Si addormentò fra le mie braccia ed io la guardai. Era così fantastica. I suoi occhi erano contornati da occhiaie, ma erano lo stesso belli.

Il 21|Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora