match day

7.5K 193 8
                                    

Erano splendidi. In campo c'era la solita armonia. Allo stadio non ero più quella ragazzina che aveva paura di tutti, dei commenti. Non ero la ragazzina che teneva i capelli slegati solo per coprire le imperfezioni, ma perché per la prima volta si sentiva bene così. Non ero più quella che non metteva le maglie del calciatore e della squadra del cuore per paura di insulti. Lì mi sentivo accettata. Altro che casa. Lo Juventus stadium era un posto per stare al sicuro, perché il concetto di casa va oltre quattro mura. "La casa" sono i ricordi,sia belli che brutti,sono le foto, le risate, gli amici, i famigliari. La Juventus era la mia famiglia. L'unica cosa di cui potevo vantarmi in giro. Non ero come le altre che erano sempre sugli spalti, che erano sempre accontentate. Era il mio sogno che si faceva realtà. Questi pensieri continuavano a fruttuarmi in testa. Mio padre non riuscì a venire. Quindi presi un pullman e andai allo stadio. Ero 6 ore in anticipo. Mi piaceva aspettare. Aspettavo tutti e aspettavo il meglio da tutti. Tormentai Paulo su Insta sapendo che non m'avrebbe mai risposto. Qualche decina di minuti dopo il mio arrivo allo stadio, qualcuno mi chiamò con il mio username. Non mi girai finché non sentii. "Martina so che eri qui" mi voltai, era Paulo. Lui mi raccontò che prima di ogni partita stava fuori con Antonella. Ma oggi lei era andata in Argentina. "Paulo come sai il mio nome" chiesi alla fine del discorso. Rise. Il suo sorriso mi entrò in testa. Era la cosa più bella di questo mondo. "un po' di messaggi su Instagram".
"Ah, scusa per quelli"dissi in maniera spontanea. "Vai tranquilla,io entro ora, vieni? " Stavo per svenire. Il mio sogno una realtà. Lo stadio era enorme. Il bianco e nero dominicano gli spalti .Il Napoli non poteva vincere dai. Noi siamo quelli del fino alla fine. Portammo a casa la vittoria. 1-0. Simone Zazaaa.
Nell'intervista a fine gara, Paulo accennò, una nuova amica, la più speciale. Mi sentivo male. Sapevo che non lo avrei più rivisto. Lo aspetti fuori, ma manco mi vide. Evidentemente non parlava di me. Mi aveva solo usato per fare colpo sui paparazzi. Presi il pullman e tornai a casa. Mi sdrai sul letto e piansi.

Il 21|Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora