Lei.

3.8K 129 2
                                    

PAULO'S POV
Ero in ansia. Per la testa passavano troppe paranoie. Alvaro come faceva a conoscere dove abitavano? Alvaro aveva lasciato Alice per Marti? E se Antonella invece era quella giusta? E Marti come faceva ad essere così fottutamente perfetta. Lei era un totale controsenso. Era così bella , che aveva paura di farsi vedere. Aveva degli occhi talmente azzurri, che facevano invidia a qualsiasi mare. Pure al magnifico mare dell'Argentina, dove avevo portato Anto al suo primo appuntamento. Non dovevo pensare ad Anto e ai suoi capelli sempre perfetti, al suo trucco impeccabile, al suo modo di vestire tendente alle nuove mode. Era così poco lei. Era una bambola,come le sue emozioni. Ma perché continuavo a pensare a lei? "Paulo quella è la porta, sei pronto? " mi interruppe Alvaro. Mi scese una lacrima in modo evidente, arricciai il naso. Alvaro aveva capito come stare e mi rassicurò come quando facevo goal. Un sorriso, un abbraccio e due pacche sulla schiena. Ero pronto, per vederla.
MARTINA'S POV
Mi ero messa il pigiama, avevo ancora il mascara, visto che era l'unico trucco che usavo. Non mi piaceva apparire in maniera esagerata. Magari qualche volta utilizzavo la matita nera, ma niente di più. Avevo le labbra carnose e non volevo evidenziarle di più. Sistemai ancora gli oggetti nella mia camera. Le pareti erano bianche e rosso pastello. Mi piacevano i colori vivaci, ma per una camera non mi ci trovavo bene. Avevo preso un letto matrimoniale bianco con i cassettoni sotto, esso l' avevo posizionato vicino alla parete rossa. Avevo posizinato la coperta bianca. Per arricchire il mio letto avevo comprato dei cuscini di tutti i tipi, con frasi,colorati,con fantasie. Avevo stampato tante foto che avevo appeso con un filo in camera. Avevo preso un armadio con le ante bianche e nere. Per il resto dovevo ancora andare ad acquistare. Sentii suonare il campanello. Aprì. "Marti voglio parlarti,posso entrare?" Annuì e poi mi affrettai a dire:"ehm scusa per il pigiama".
"Sei dannatamente perfetta ed eccitante" rispose mordicchiandosi il labbro inferiore. Dio mio era perfetto.
"Paulo, che hai da dirmi?"
"Ho sbagliato. Anto un tempo mi aveva preso. Era una ragazza così semplice. Ma non era la ragazza giusta per me. Non mi teneva a bada. Per meglio dire, non mi teneva testa. Tu sei così indescrivibile. Ami leggere, ami i particolari. Tu che sei così attenta con gli altri ma mai con te stessa. Tu che eri disposta pure ad amarmi, da lontano. Io ora sono qui a dirti che io ti amo. Tu mi hai aspettato ed eccomi qui" mi disse. Non immaginavo che sarebbe venuto qua per dirmi questo.
"Paulo anch'io ti amo. È solo che tu sei troppo per me ed io sono troppo poco per te. " gli schioccai un bacio sulle guance,poi continuai :"Se vuoi aspettare qui, dovrebbero arrivare Paul e Silvia, io vado di là in camera"
"Vengo anch'io" disse in modo arrogante.
"Paulito no, davvero." sapevo di provocarlo chiamandolo così. Lui annuì in silenzio. Io andai in camera e mi misi nel letto. Poco dopo arrivò lui che si posizionò di lato a me.
"Mi hai chiamato Paulito, te lo meriti." disse cingendomi in un abbraccio. Chiusi gli occhi e mi addormentai, sentendo il suo profumo.

Il 21|Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora