Capitolo 4

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Marty
Ci misi un po' a distinguere le figure che si stavano avvicinando,rapidamente.
In poco tempo distinsi gli occhi,feroci,animali,la schiuma corposa che usciva dalla bocca di quelle bestie.
Erano delle stesse dimensioni di un lupo molto grosso,gli occhi luccicavano di rabbia,rossi,avevano orecchie arrotondate e zanne e artigli che potevano trafiggerti in due secondi.
Presi pochi zaini,compreso quello di Emma,che mollai a Thomas dopo un suo sguardo comprensivo,ma allo stesso tempo..di panico.
Tutto il gruppo stava prendendo i pochi averi e si preparavano,aiutando chi poteva.
Esistevano queste bestie nel mondo reale?
Non avevo tempo di rispondermi. Non ora.
Alzai Emma di forza,le presi la mano e con il gruppo cominciammo a correre.
Le bestie erano sempre più vicine,sentivo l'alito sull'interno gamba,mentre obbligavo Emma a correre alla mia stessa velocità.
Mi girai più volte,ad assicurarmi che nessuno fosse stato preso,e stavamo correndo,con gli zaini in spalla,come disperati,senza una via.
Correre,per salvarci.
Come nel Labirinto.
I piedi cercavano disperatamente appiglio al terreno,mentre le prima urla facevano eco ai nostri pensieri.
Risuonavano,cupi,nel cielo ormai agli albori di un'alba fantastica,che in pochi sarebbero riusciti a vedere.
Vidi Newt correre zoppicando,rallentare.
Urlai prima che un mostro lo azzannasse,lo portasse via da me,e forse da quel mondo.
Mi fermai,gridando il suo nome,con le lacrime agli occhi.
Emma mi prese quasi di forza e mi portó via,correndo e trascinandomi dietro,mentre io mi giravo e lo vedevo portato via da quelle bestie.
Se ne andarono tutte,pian piano,lasciandoci a carponi a prendere aria.
Mi misi a guardare la scena,in piedi,con i polmoni che chiedevano pietà.
Minho,dopo aver ripreso fiato, guardó il gruppo:-siamo tutti...vivi?-
Mi girai,piano,guardandolo.
Dovevo avere un aspetto terribile,occhi arrossati,lacrime che non mi permettevano di vederlo interamente. Lui capì,e annuì:-okay,lo...lo salveremo. Non saranno andate lontano. Dovranno riposare,no?-
Anche lui stava trattenendo le lacrime,si vedeva.
Anche Emma stava piangendo,poche lacrime,di dolore.
Io ero distrutta,letteralmente.
Mi sedetti,a gambe incrociate,ad aspettare che lui si presentasse,zoppicante, davanti a me.
Con la mente ero già pronta ad accettare il suo:-non c'è più.-
E questa fu la cosa che più mi spaventó.

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