Capitolo 19

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Emma
-Non pensavo esistesse ancora così tanto cibo in questo mondo- frugai dentro la sacca enorme che Mark ci aveva procurato. Cibo in scatola e pacchetti di qualsiasi genere.
-Diciamo che siamo stati abbastanza fortunati- sorrise, e stranamente non cambiò espressione vedendo la mia faccia.
Sorrisi di risposta, beccandomi uno sguardo di rimprovero da Thomas.
Cominciava a darmi sui nervi.
Insomma ero stata picchiata così tanto da rendermi irriconoscibile e lui nemmeno mi ha sfiorata per consolarmi.
Avevo visto gli sguardi tra Newt e Martina e speravo solamente di avere una relazione come la loro.
-Andiamo a prendere gli altri- Marty mi prese la mano, trascinandomi con lei.
-Non vorrei rovinare questo momento ma se continui a tirarmi in questo modo potrei anche svenire- dissi appoggiandomi a un muro. La ragazza mi guardò e non resistette a una risata. Le tappai la bocca, facendo la stessa cosa con me stessa. Non era il tempo di giocare ma non potemmo farne a meno.
Dopo esserci riprese bussammo alla stanza di Chuck, Winston e Frypan, che vedendomi quasi mi soffocarono.
Non dicemmo una parola, stando in completo silenzio, tornando da Mark e gli altri.
Entrammo nella stanza nella quale mi ero nascosta ma era vuota, con una sedia al centro.
-Cazzo- sussurrai entrando, cercando qualcosa.
Il resto del gruppo entrò dietro di me.
-Questa cosa è divertente- la porta alle nostre spalle si chiuse, mentre qualcosa veniva gettato alle nostre spalle.
Alzai gli occhi al cielo, voltandomi.
-Dovevamo aspettarcelo- la voce di quel ragazzo mi fece rabbrividire.
-Un gruppo così unito non può stare separato a lungo- rise -Meglio per noi-
I suoi occhi dai colori differenti, mi osservarono.
-Portateli dentro!- gli uomini del ragazzo tascinarno all'interno gli altri componenti della mia famiglia, e Mark.
-Nonostante ti ritenessi parte di noi- prese per il colletto il ragazzo che ci stava aiutando e lo legò sulla sedia. -Il tradimento non si perdona così facilmente-
Dei ragazzi forse il doppio di me legarono me e Martina, lanciandoci addosso a Newt e Thomas.
Il ragazzo biondo caramello, nonostante non potesse muoversi così facilmente, tentò di aiutare Marty ad alzarsi, mentre Thomas guardava dritto, imbavagliato.
Feci da sola, rischiando di rompermi l'osso del collo.
-Chi diavolo è quello?- domandai sottovoce a Martina.
-Justin- disse con tono freddo,abbassando lo sguardo.
-Voi due, state zitte!- Just si voltò, puntandoci un dito contro.
-Simpatico il ragazzetto- dissi guardandolo negli occhi.
-Non sembra che tu sia messa benissimo- si avvicinò a me, inginocchiandosi.
-Vedi di non farti peggiorare la situazione-
-È una sfida?- domandai non staccando gli occhi dai suoi, ammirandoli.
Scoppiò in una risata. Alzò il pugno. Rimasi impassibile.
Notando ciò, Justin si alzò, andando verso Mark e cominciando a colpirlo, colpirlo ripetutamente.
-Così lo ammazzerai!- urlai in preda alla follia.
-Beh ragazzina. Si vede che sei nuova qui, non sai le nostre regole-
Abbassai lo sguardo mentre continuava a picchiarlo, rivedendo in lui me stessa.
Mark non si muoveva più, gli occhi spalancati, ma senza vita.
Uno degli scagnozzi di Just gli passò un fazzoletto, con il quale egli si pulì le nocche.
-Bene..- sentenziò guardando il cadavere di Mark.
-Chi è il prossimo?-

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