Chapter three;

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Vedo tutto nero, poi tutto bianco.
Sarò morta?
Tormenterò quel coglione per tutta la sua vita, se lo sono. Lo farò impazzire, lo farò finire in manicomio, lo farò morire suicida.

Un colpo di tosse mi riscuote, facendomi aprire gli occhi e sputare dell'acqua, con un conato.
Ansimo, cercando di prendere aria, mettendomi una mano sul petto e mettendomi a sedere di scatto.
No, decisamente non sono morta.
Mi sento parecchio traumatizzata, però.
Rivivere quello che ho passato da bambina, non è stato per niente bello.
E tutto è dovuto a quella testa di cazzo, di cui non conosco neanche il nome.
Non che mi interessi, comunque.

Sono sulla spiaggia del campus, circondata da Yoona, Yerin, altra gente che non ho mai visto, gli amici dell'idiota, e l'idiota.
Lui, mi sta particolarmente vicino: è inginocchiato accanto a me, con una mano appoggiata sulla sabbia accanto alle mie gambe.
Il suo viso è vicino al mio, di nuovo. Anche troppo.
Sta sorridendo in quel tipico modo beffardo.

— Ma come? Ti ho salvato la vita e mi ripaghi sputandomi addosso? — mi dice, provocandomi.
— Tu? Ma se per colpa tua stavo per affogare, idiota! — urlo, indietreggiando, da seduta.
— Ma grazie a me, ora sei di nuovo tra noi. — mi risponde, facendomi un occhiolino.
— Ma va' a cagare. — dico, alzandomi definitivamente in piedi.
Lui ride, alzandosi a sua volta e scrollandosi la sabbia di dosso, per poi fare un forte sospiro.

Yoona e Yerin mi affiancano.
— Stai bene? Ti chiedo infinitamente scusa, Jihyun, non pensavo che sarebbe successa una cosa simile, scusami, ti prego! — mi supplica Yoona.
Anche Yerin insiste per farmi le sue scuse.
— Non è colpa vostra, ma di quel cretino. State tranquille. — le rassicuro, dando un breve abbraccio ad entrambe.
Cosa mai fatta, che diamine mi prende?
Loro sembrano sorprese, inizialmente, ma poi ricambiano il mio abbraccio.
Sono sorpresa anche io, in realtà.

Ci allontaniamo dalla spiaggia, cercando di dimenticare ciò che è appena successo.
O almeno io.

— Sono sempre più convinta che quel ragazzo sia attratto da te, Jihyun. — dice Yerin, prendendomi a braccetto e dandomi una leggera gomitata.
— Non credo. — rispondo, guardando davanti a me.
— Ah, già, lei non ha visto nulla. — aggiunge Yoona.
— Cosa? Cos'è che non ho visto? — rispondo, voltandomi di scatto verso di lei.

Loro ridacchiano tra loro.
Cosa che fa aumentare ulteriormente la mia curiosità.

— Avanti, parlate! — dico, mentre sento un leggero sorriso spuntarmi sulle labbra; cosa che cerco di nascondere.
— Quando Yoona gli ha detto che non sai nuotare, è praticamente sbiancato, per poi gettarsi immediatamente in acqua, per salvarti. — dice Yerin cantilenando, per poi leccarsi le labbra.

E ci mancherebbe.
È stata colpa sua.

— E non è finita qui. Appena ti ha presa, è salito sul canotto dei suoi amici, tenendoti stretta a lui per tutto il tragitto. Noi ovviamente li abbiamo seguiti con il nostro, e abbiamo sentito che continuava a ripeterti «svegliati, svegliati». — continua Yoona.
— E poi, appena siamo arrivati sulla spiaggia, lui ti ha presa in braccio e ti ha fatta sdraiare sulla spiaggia, per poi farti la respirazione bocca a bocca. — conclude Yerin, con un sorriso malizioso sulle labbra e sottolineando le ultime tre parole.

Appena nomina la respirazione bocca a bocca, mi porto involontariamente una mano alle labbra.

— Che cavolata. Si sentiva in colpa, ecco perché l'ha fatto. — sbuffo, cercando di non arrossire.
— C'era anche il bagnino, che aveva intenzione di fartela. Invece, ha insistito per farla lui, guardando anche male il bagnino! — prosegue Yoona, con inopportuno entusiasmo.
— Si sentiva in colpa. — ripeto, roteando gli occhi.

Loro ridacchiano, per niente convinte dalle mie parole.

— Hey! — una voce urla verso di noi, improvvisamente, prima che io possa rispondere.
Ci voltiamo tutte e tre verso la voce, contemporaneamente. .
— Si, proprio tu. — dice un ragazzo, avvicinandosi a noi.
Alto, molto alto.
Tratti orientali, indubbiamente.
Carino, però. Sicuramente più di quell'idiota. Credo.

— Hai bisogno di qualcosa? — gli chiedo, prima di notare che ha la divisa del bagnino, addosso.
— Volevo dirti di stare più attenta. Non andare su canotti senza avere un salvagente con te. — mi ammonisce.
— Mh, okay? — rispondo, nel modo più dolce possibile.
— E comunque io mi chiamo Kris, piacere di conoscerti. — si presenta, porgendomi la mano, cordialmente.
— Jihyun. — gli rispondo, stringendogli la mano a mia volta.

Diretto, il ragazzo.

— Se qualche volta hai voglia di imparare qualche base sul nuoto, non esitare a chiamarmi. Mi trovi lì. — dice, indicando la postazione del bagnino sulla spiaggia.

Scoppio a ridere, suscitando in lui una certa sorpresa.

— Non dovresti stare attento che le persone non affoghino, invece di preoccuparti di insegnarmi a nuotare? — gli chiedo.
— Ovviamente, mi darà il cambio un altro ragazzo. Non sono così idiota, signorina. — mi risponde, sorridendo.

Non è niente male.
Almeno lui si è presentato, e non è un idiota presuntuoso.

— Va bene. — confermo, sorridendogli.
— Tieni. — mi porge un bigliettino con un numero di telefono.
— Mh, sei preparato ad ogni evenienza, come vedo. — gli dico, prendendo il bigliettino e guardandolo.
Lo sento ridacchiare.
— Okay, dovrei tornare alla mia postazione, ci vediamo! — dice poi, facendo un cenno alle ragazze al mio fianco.
— Ciao, Kris. — lo saluto a mia volta, osservando la sua figura alta, slanciata e rossa tornare alla sua postazione.

— Jihyun! — urlano in coro le mie due amiche, non appena Kris si allontana, facendomi sussultare.
— Attrai i ragazzi come se fossi una calamita! — esclama Yoona.
— In pochissimo tempo hai fatto colpo su due ragazzi strafighi! — continua Yerin.
Entrambe parecchio entusiasmate.
Scoppio a ridere.
— Punto uno: non ho fatto colpo sull'idiota di prima, ha voluto salvarmi solo perché si sentiva in colpa, ve l'ho già detto.
Punto due: non ho fatto colpo neanche sul bagnino sexy. Ha voglia di aiutarmi solo perché gli faccio pena. — dico, incamminandomi, con un'alzata di spalle.

Loro, seguendomi, continuano a contestare ciò che ho detto, facendomi ridacchiare.
Mentre torniamo al dormitorio, incontriamo il ragazzo a cui hanno rubato i pantaloni.
Yoona e Yerin si dirigono nella loro camera, salutandomi e allontanandosi.

— Tutto okay, con i pantaloni? — chiedo al ragazzo, ridendo, spontaneamente.
— Già. Che teste di cazzo, lascia solo che li prenda. — borbotta, anche se non capisco se faccia sul serio.
Faccio una risatina, facendo sorridere anche lui.
— Qual è il tuo nome? — mi chiede, ad un tratto.
— Choi Jihyun. Immagino che il tuo sia Suho. — dico.
— In realtà, il mio nome è Kim JunMyeon, ma mi faccio chiamare Suho. Come fai a saperlo? — mi chiede, lievemente sorpreso.
— Ho avuto il piacere di conoscere uno dei tuoi amici. — rispondo, roteando gli occhi.
— Chi? Kai, scommetto. — sentenzia, mentre sulle sue labbra si apre un sorrisetto provocatorio.

Ricordo la scena di stamattina, quando mi è piombato addosso come un bufalo, per la seconda volta.
I suoi amici lo hanno chiamato, e mi sembra che fosse proprio quello, il suo nome.

— Già, penso sia lui. — dico, scrollando le spalle.
— Non prenderti una cotta per lui, non ti conviene. — mi ammonisce, mantenendo quello stupido sorrisetto sul volto.
— Cosa? Perché mi dici questo? — gli chiedo, sinceramente sorpresa.
— Perché le ragazze sono pazze di lui. Ma non cerca nulla di serio, staresti male e basta. — mi risponde.
— Già, ma chi ti ha detto che ho una cotta per lui? — dico, incrociando le braccia al petto.
Mi sta innervosendo. Io, una cotta per quell'imbecille?
— Prevenire è meglio che curare. — ammicca.
— Okay. Dai un calcio in culo ai tuoi amici anche da parte mia. — dico.
— Sicuro. Aspetta, perché? — chiede.
— Tu daglielo e basta, ci vediamo! — lo saluto, andandomene.








— Spazio autrice —

E così ho aggiornato anche questa, oggi.
Beh, non ci sono ancora tante letture, but i don't care bc mi piace questa storia, e spero che col passare del tempo e con l'aggiunta di altri capitoli possa piacere anche a voi.

Buona giornata pt.2 💖

SUMMER PARADISEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora