Chapter thirty-six;

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Non ho chiuso occhio tutta la notte.
Ieri sera, ad un tratto, ho iniziato a tremare dal freddo, e Kai ha deciso di tornare in camera, dopo aver messo a posto in modo arronzato la spiaggia.
Ora sono a letto con lui, nella mia stanza, come al solito, ma dentro di me cresce un enorme senso di angoscia.

Guardo l'ora sul cellulare.
7:18 AM

Tra un'ora devo alzarmi, dato che il dormitorio deve essere liberato per le dieci e devo ancora preparare la valigia.

Cerco di dormire, almeno un'ora, ma niente.
È come se il mio corpo si rifiutasse di farlo.
È come se volesse soltanto percepire il suo tocco, il più a lungo possibile.

So che tutto quello che è successo in questo mese, andrà buttato.
So che tutto ritornerà come prima, una volta tornata a casa.

— Perché non dormi? — mi chiede, facendomi sussultare.
— E tu? Perché non dormi? — gli chiedo, voltandomi verso di lui.
Appena il mio sguardo assonnato incontra il suo, altrettanto assonnato, sento come un tuffo al cuore.
— Probabilmente, per lo stesso motivo per cui anche tu non stai dormendo. — dice, accarezzandomi.

Socchiudo gli occhi, beandomi di quel tocco tanto bello quanto familiare, per poi riaprirli, e incontrare nuovamente il suo sguardo.
Ci guardiamo per non so quanto tempo, persi l'uno nello sguardo dell'altra.

— Non voglio separarmi da te. — dico, ad un tratto, sentendomi sempre peggio.

Non avrei mai pensato che dalla mia bocca sarebbero potute uscire parole sdolcinate come queste.

— Neanche io voglio, principessa. — dice, accarezzandomi dolcemente il volto.

Non mi tranquillizza affatto, questo.
Non importa cosa vuole lui, né tantomeno cosa voglio io.
Probabilmente vive dall'altra parte del paese, e non penso che lui riesca a mantenere una relazione a distanza.

— So a cosa stai pensando. — dice, dopo avermi guardata per qualche secondo.
— Ovvero? — mormoro, abbassando lo sguardo.
— Relazione a distanza. — dice lui.
— In realtà... No, non proprio come potresti intenderla tu, ma ci stavo pensando ... — dico, ma lascio in sospeso la frase, non avendo idea di come continuare.
— Io ... non lo so. Non so se riuscirei a mantenere una relazione a distanza, Jihyun. — dice, stringendomi forte, ma con un espressione indecifrabile sul volto.

Il mio primo istinto è quello di spingerlo via, di riempirlo di insulti, ma non ci riesco.
Lui ha fatto davvero molto, per me.
Mi ha resa felice, dopo davvero tanto tempo.
Da un lato, lo comprendo anche.
Tra tutte le ragazze perfette e carine che ci sono, perché dovrebbe essere vincolato da una ragazza che vedrebbe poco, che tra l'altro non sarebbe neanche carina quanto loro?

— Neanche io. — rispondo, stringendomi di più a lui.

Rimaniamo così, nel mio letto, a coccolarci e ad aspettare l'inevitabile.

— Non pensare che tu non sia stata importante, per me. Sei stata forse l'unica ragazza che io abbia mai desiderato sul serio. — dice, dopo poco, mentre io traccio dei cerchi immaginari sul suo petto.
— Allora perché dici di non poter reggere una relazione a distanza, se ho questo valore, per te? — dico, alzando lo sguardo verso il suo volto.
— Perché io non ... — inizia a dire, ma viene interrotto dalla mia sveglia.
— Lasciamo perdere, okay? Andiamo a preparare le valige, altrimenti ci sbattono fuori a calci in culo. — dico, alzandomi.
Lui mi trattiene.
Mi stampa un bacio sulle labbra, per poi alzarsi anche lui e andarsene in camera sua.

* * *

— Jihyun, tesoro! — urla mia madre, venendomi incontro, con un enorme sorriso stampato sulle labbra.

SUMMER PARADISEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora