Chapter twelve;

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— Okay, rimango con te. — dice Emily, sedendosi sul letto accanto a me.
— Scordatelo. Tu sei liberissima di uscire con Sehun, e stare un po' da sola non mi farà male. — dico.
— Avanti, siamo in vacanza! Non puoi chiuderti in camera! — dice, esasperata.
— Non posso neanche farmi vedere in giro, però, dopo quello che ho detto a Kris. Sta' tranquilla, non mi annoierò. — dico, prendendo il cellulare.

Ho la netta sensazione che mi annoierò parecchio, invece.

Qualcuno bussa alla porta.

— Sarà Sehun, vai. — dico, alludendo alla porta.

Lei mi guarda con preoccupazione, per poi andare ad aprire.

— Sehun, questa sera non esco, devo ... — inizia a dire, ma le salto addosso, interrompendola.
— Esce eccome, Sehun, portala via! — dico, spingendola fuori la porta, forse troppo bruscamente.

Sehun ci guarda come se fossimo impazzite.

— Siete sicure? Emily, se vuoi .. — inizia a dire Sehun.
— Emily vuole uscire con te, ciao! — lo interrompo, spingendoli entrambi e chiudendo a chiave la porta.

Emily mi chiama da fuori alla porta, battendo i pugni, finché non si rassegna e se ne va, ringraziando il cielo.

Apro la finestra, guardando il cielo stellato.
È rilassante, tutto sommato.
Mi prendo del tempo per pensare, dato che in questi giorni non ne ho avuto la minima occasione.
Ho trovato delle amiche, qui, ancora non riesco a crederci.
Delle ottime amiche.
I miei genitori avevano ragione.
Ciò che mi preoccupa, però, è la fine della vacanza.
Spero di non dover dire addio a nessuno.

Qualcuno bussa alla porta, risvegliandomi dai miei pensieri.

— Chi è? — dico, senza aprire la porta, temendo che sia Emily che è tornata indietro.
— Sono io, principessa. — dice una voce fin troppo conosciuta.
— Io chi? — dico, trattenendo una risata, consapevole della sua probabile reazione.

Apro la porta, trovandomi un Kai scioccato davanti.

— C'è qualcun altro, oltre me, che ti chiama così? — dice, aggrottando le sopracciglia.

Scrollo le spalle.

— Devo spaccare la faccia a qualcuno? — dice, guardandomi.

Fitta allo stomaco.
Fortuna che sono ancora abbronzata.

— Che ci fai qui? — dico, senza farlo entrare.
— Ho saputo che sei sola, sono venuto a farti compagnia. — dice, appoggiandosi allo stipite della porta.
— Come fai a saperlo? — gli chiedo, lievemente sorpresa.
— Ho le mie fonti. — risponde, con un'alzata di spalle.

Fonti che hanno il nome di Emily e Sehun, immagino.

— Ho un piano perfetto, per la serata, da passare da sola. Ti ringrazio per il pensiero, ma ti consiglio di andare a divertirti con i tuoi amici. — dico.

Da un lato, ho paura di quello che potrebbe succedere.
Dall'altro, voglio seriamente che lui vada a divertirsi.
Di certo non si divertirà guardando film, con me.

— Non ne ho voglia, voglio stare qui. — dice, tentando di oltrepassarmi.

Io gli sbarro la strada, nonostante io sia più bassa ed esile di lui.

— Non puoi pensare seriamente di divertirti a guardare film con una ragazza, avanti! — dico, con un tono tendente all'esasperazione.
— Perché no? — dice, sembra seriamente perplesso.
— È sera, è estate, siamo in vacanza. La sera non la si passa in camera. — dico.
— Neanche tu dovresti passarla in camera, usciamo! — dice, indicando il corridoio con le braccia.
— Non posso. — dico, risoluta.
— Avanti, so che è solo orgoglio, il tuo. — dice, avvicinandosi a me.

SUMMER PARADISEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora