Alec sta sorridendo, ad occhi chiusi, in maniera arrogante e spregiudicata, con una gamba distrutta e ferite su tutto il corpo, lui sorride.Da una parte sento montare la rabbia dentro di me, per la sua arroganza, e la sua insensibilità, dall'altra sorrido anche io, perchè lo ammiro.
Sta soffrendo tantissimo e sorride, come per sfidare il destino e coloro che lo hanno ridotto così.
Perchè lui non si arrende.
"Muoviti, ti ho detto!!" mi ripete quello da dietro.
Sento qualcosa che fruscia contro una tasca, e un leggero Tic. Molto probabilmente ha tirato fuori la pistola, e stare di schiena non mi aiuterà di certo.
Mi stupisco del mio sangue freddo, pensavo che in una situazione del genere sarei andata in panico.
Mi giro verso di lui,e metto sulla faccia l'espressione più indifferente che ho nel mio repertorio, perchè sembrare una preda spaventata non mi aiuterà di certo.
I ragazzi mi osservano dall'alto in basso.
Alzo le braccia come mi è stato precedentemente imposto, e seguo lo sguardo di uno dei due scagnozzi di quello armato, che sta osservando Alec. Il suo volto è in parte oscurato, in parte visibile sotto la luce della luna che incombe sulle nostre teste, senza alcuna nota di magia, solo con un chiarore penetrante, che ci fa sembrare fantasmi.
Non abbasso la testa neanche per un attimo,e non solo per essere vigile, ma per orgoglio.
Quell'ostinata fierezza che mi fa andare avanti e mi fa assomigliare così tanto ad Alec.
Mentre il tempo sembra allungarsi all'infinito, qualcosa spezza il quadro generale.
Sei un dettaglio che vorrebbero ma non possono evitare
Una luce abbagliante mi fa chiudere gli occhi, e riesco solo ad intravedere un indistinto colore azzurro.
Mi copro gli occhi con le mani e sento il corpo di Alec sotto di me fremere, ma non di paura.
Non vedo niente e posso solo affidarmi all'udito e al tatto.
Rimango in piedi, mentre uno scoppio rosso si accende proprio di fianco ai miei piedi, davanti ad Alec.
Mi butto da un lato per evitare la possibile esplosione, ma non succede niente.
Rimango a terra e non mi muovo ulteriormente, ma riesco a scorgere una cosa: il crepitio rosso viene dal petto di Alexander, che ha gli occhi aperti e una smorfia tra soddisfazione e dolore sulla faccia.
Ed è in quel momento che capisco che quello non è fuoco.
Non si espande, rimane lì di fianco ad Alec, che ne sembra del tutto ignaro.
Mi scorgo maggiormente per vedere meglio, mentre noto qualcosa di strabiliante sotto la sua camicia bianca strappata, qualcosa che emette un luccichio incredibile: sul suo petto sanguinante, una pietra rosso arde come fuoco.
In un attimo il crepitio si spegne e Alec appoggia pesantemente la testa a terra, socchiudendo gli occhi. La pietra diventa azzurra, calma.
Mi giro sul fianco rivolto verso Alec, e noto che i ragazzi sono spariti nel nulla.
Lui mi lancia un'occhiata fiera e testarda, poi sorride, nel modo più bello che abbia mai visto.
Sorride con le cicatrici sul corpo, con gli occhi azzurri e profondi, con il mento spigoloso e netto, con la mano muscolosa premuta contro il petto.
E io capisco una cosa in quel momento.
Nonostante tutto, io amo il ragazzo del bosco.
Ti amo, Alexander Ryan Marten, il ragazzo più testardo del mondo.
Ti amo.
Socchiudo gli occhi e mi lascio andare a terra, Alexander è già addormentato.
Il braccio mi brucia tantissimo, ma prima non ci avrei mai fatto caso.
Strappo la maglietta rimanente e con una smorfia, socchiudo gli occhi per mettere a fuoco qualunque cosa c'è sul mio braccio.
Una scritta a caratteri di fuoco scorre lungo il mio avambraccio sinistro, in corsivo, con la precisione di una quasi fosse stata stilata con una penna.
Le parole recitano:
ragazza del bosco
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Il ragazzo del bosco
FantasyShine Grace non ha mai creduto alle fiabe. Un giorno però arriva Alec, un ragazzo misterioso e bellissimo, e lei capisce di essersi sempre sbagliata. I principi esistono. Alec però non è il tipico ragazzo della porta accanto: scompare spesso nel bui...