Non sei l'unica

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E se essere speciali è così importante, perchè siamo fotocopie ingiallite dal tempo? 




Sono le due, avrei la possibilità di farcela. Ma chi l'ha scritto?

Non ho tempo di formulare una risposta che mia madre mi chiama dalla cucina.

"Il pranzo é pronto!"- cinguetta, come se sottointendesse che lei la pasta la sa fare, e io naturalmente no.

Molto divertente, mamma.



Dopo aver mangiato in fretta e furia per arrivare in tempo all'appuntamento, mi infilo la prima giacca che trovo e mi controllo i capelli nello specchio del salotto muovendoli freneticamente.

Prendo la borsa, abbraccio distrattamente mia madre e mi lancio giù dalle scale.

Arrivata in cortile, ricevo il soffio di un leggero venticello da oriente e respiro profondamente, con il cuore in subbuglio e la collana che sobbalza sul petto.

Mi sembra che vada tutto al meglio, sento di stare facendo la cosa giusta.

Magari ho un ammiratore segreto e non lo so.

Sistemo la borsa sulla spalla e mi preparo all'incontro,devo essere solo me stessa, non mi riesce male.

Alzo il mento e cerco di camminare normalmente fino a quando non raggiungo il parco, striato da strani fiorellini viola,che non credo siano tipici dell'inverno.

Mi addentro e controllo l'orologio, sono le tre.

Il sole mi acceca e non riesco a vedere niente.

Tra i germogli viola e i rampicanti si staglia una figura muscolosa.


Il cuore mi batte velocemente nel petto.

La figura se ne rimane immobile, come a dire ti sto aspettando.

Ma io non sono pronta.

Che cosa pensavo di trovare?

Magari un bel ragazzo dell'ultimo anno che mi porgesse la mano, e mi portasse al ballo?

Così infantile.

Ero così immersa nei miei sogni, che sbatto contro il muro freddo della realtà. Le storie non esistono.

La figura fa un passo avanti.

Alexander, penso.

Indietreggio, spaventata dalla sua mole.

In questo dolce labirinto, una ragazza impacciata e un assassino.

Che dolce poesia.


Ma se Alec avesse voluto uccidermi, non l'avrebbe già fatto?

Ci sarebbero state tante occasioni.

Quando eravamo dietro a quella colonna, quando ero inerme in quello spiazzo.

Lui non ha mai dato segno di volermi eliminare.

Mi sono inventata io tutta questa storia.

Ho molta fantasia, questo è certo.

Eppure non credo che dire "Quando cadrai non ci sarà più nessuno con te" sia il suo modo vincente di attaccare con le ragazze.


Il ragazzo del boscoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora