Capitolo sedici:

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Appena mia madre tornò con i genitori di Riley, scesi per le scale con la valigia in mano, mia madre mi fissò, quasi volesse piangere, poi mi sorrise «È il momento vero?» mi chiese. Io annuii con fermezza, poi lasciai la valigia e la abbracciai. «Tornerò sempre mamma, il prima possibile la prossima volta... Te lo prometto.»  Abbracciai i genitori di Riley e uscii dalla porta. Camminai verso la stazione, fortunatamente un treno sarebbe passato di lì a poco. Salii sul treno, nell'Esatto momento in cui le porte si chiusero Riley arrivò e mi guardò dal finestrino. Mi chiese di aprire il finestrino, abbassai lentamente la parte superiore del finestrino e mi passò una lettera, poi si alzò in punta di piedi e mi baciò la mano. La tolsi velocemente e richiusi il finestrino. Lui mi guardò, una lacrima scese giù, poi mi urlò «Non dimenticarti di me, non farlo. Leggi la lettera.» 

Aprii la lettera e incominciai a leggere: «Cara Ari, so che sono stato un idiota. Ma sono sincero, e questa volta per davvero. Ti ho sempre amato, sei sempre stata mia, alla fine. Ci conosciamo da anni, e so, di essere un vigliacco. Sei sempre stata bellissima ai miei occhi, quegli occhi così speciali, il tuo sorriso così genuino.. Tu, bella in tutto e per tutto. Sei e sarai sempre l'unica donna della mia vita, ti aspetterò sempre, anche se tutto dovesse andar male... Ti aspetto, mia dolce metà, perché i sorrisi e gli sguardi degli altri, non sono nulla in confronto ai tuoi. Per sempre tuo, Riley.» 

I miei occhi si riempirono di lacrime, il mio cuore perse un battito, Riley non era mai stato così dolce, o così espansivo, non rivelava mai i suoi sentimenti, era quasi impossibile sentirlo dire cose del genere, figuriamoci metterle per iscritto. Conservai la lettera nella mia borsa, presi il mio telefono e scrissi una mail: "A: Kim Oggetto: Mi manchi Messaggio: Sto tornando, e ho anche tanta fame, vedi di farmi trovare qualcosa di buono,  a dopo piccina." Poi cercai il numero di Chris, ma non avevo voglia di sentire la sua voce, così gli scrissi un messaggio «Sto tornando a Yale, non contattarmi, ho bisogno di tempo per riflettere, ne ho davvero bisogno, ora più che mai.» 

E infine mandai un messaggio a Riley «Non ti chiederò mai di aspettarmi, ma se vuoi, allora provaci, e io forse sarò ancora qui.» premetti invio e spensi il telefono. 

Ero confusa, più che mai. 

Ritorno dagli occhi blu. [IN REVISIONE.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora