Capitolo sedici

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Apro la busta con le mani tremanti.
Sfioro il foglio bianco con le dita come si tocca un velo, la carta è spessa e dura, quasi come un cartoncino.
"Ciao,
Non sono mai stata brava con le parole e molto probabilmente non lo sarò mai.
In questi giorni ti ho pensata,molto.
Ho pensato a noi.
Ho pensato a quel caldo pomeriggio di Agosto,non pensavo, quel giorno che ti ho vista con un vassoio in mano, che sarebbe andata così. Non pensavo che quei tuoi occhi grigi come il cielo d'inverno  sarebbero diventati un pezzo essenziale del puzzle della mia vita.
Non pensavo mi avresti asciugato le lacrime ogni volta che sono crollata. Non pensavo che avremmo fatto tutte quelle cavolate, per avere dei ricordi memorabili.
Non pensavo mi avresti fatta sorridere anche quando non ne avevo voglia neanche io.
Non pensavo che mi sarei fatta in quattro per risolvere i tuoi problemi come se fossero i miei.
Non pensavo che avremmo litigato solo per riappacificarci.
Non pensavo che un'amica potesse essere così importante, come una sorella, una compagna di vita.
Perché mi sembrava surreale che esistessero persone così speciali , così vere.
Sono un casino,ma tu ancora di più , non so mai cosa voglio , se rischiare e cadere nella fossa e stare in disparte nella mia sicurezza . La verità è che voglio rischiare.Ricominciamo da capo, cancellando i rancori e i litigi, solo io e te, possiamo ricostruire il mondo se ci teniamo per mano."                                                                  Arianna.

All'improvviso comincia a pizzicarmi il naso.
Un lago di lacrime si fa strada dentro i miei occhi.
Non so neanche io cosa faccio.
Corro giù dalle scale e una volta arrivata davanti alla porta infilo la giacca.
"Dove vai?"mi urla dietro mia madre quando nota che sto aprendo la porta.

"Esco"la liquido velocemente e sbatto il portone.
Piove.
Ma non mi importa.
Corro veloce.
Corro sotto la pioggia con le lacrime che si confondono con essa.
L'odore della pioggia si insinua nelle mie narici mentre continuo a correre.

Sono zuppa.
I capelli e i miei vestiti grondano d'acqua piovana ma nonostante ciò prendere la polmonite è l'ultimo dei miei timori in questo momento.
Arrivo davanti casa della mia migliore amica.
Si,lei è la mia migliore amica.
Lei è tornata.
Busso forte e ripetutamente sulla porta di legno ma nessuno viene ad aprire.
"Arianna"urlo mentre batto pugni sempre più forti.

Continuo fino a non avere più forza.
Dopo un po' mi accascio per terra con le lacrime che continuano a sgorgare insistenti mentre continuo a battere i pugni sul legno sempre più con meno forza.
"Arianna"stavolta sussurro.
"Ti prego apri"continuo mantenendo un tono della voce basso.

Mentre sto per alzarmi per andarmene la porta si apre rivelando la figura di Arianna che ha una faccia assonata e un chignon disordinato facendo si che il suo volto sia invaso da innumerevoli ciuffi ribelli.
Indossa anche un pigiama rosa decorato con innumerevoli cupcakes e questa scena mi fa sorridere.
Sono solo le sette eppure stava dormendo beatamente.

Non appena mi vede si stropiccia gli occhi forse non credendo che sono lì,davanti alla porta di casa sua tutta bagnata e con gli occhi gonfi.
"L-Lisa"balbetta.

Ci guardiamo intensamente poi comincio a parlare.
"Sai cosa c'è?Non mi interessa."si rabbuia"Non mi interessa il fatto che tu te ne sia andata.E' stato un momento di debolezza lo so,ti conosco più di chiunque altro.
È' stato brutto vederti andare via,è stato difficile e doloroso.
Con quella lettera però ho capito.
Ho capito che non posso stare senza di te.
Non posso rinunciare alle nostre risate e cavolate.
La verità è che voglio stare con te il giorno della mia laurea,il giorno del mio matrimonio e il giorno del battesimo di mio figlio.
Voglio stare con te perché siamo legate da un filo invisibile.
Non si può vedere ma lo sento perché quando ci allontaniamo sento che tira e fa male.
Non importa ciò che è successo perché tu sei tornata e io non posso mandarti via,non Un'altra volta perché con te mi sento meno sbagliata.
E non importa se provo dolore perché il mio dolore lo fondo con il tuo e questo sembra quasi farlo alleviare.
Fondi il tuo dolore con il mio Arianna e insieme possiamo farcela.
Perché insieme si può superare tutto"dico ormai a corto di fiato e con la voce affannata.

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