Cuori Imperfetti

Capitolo diciassette

"Perché indossi un vestito giallo?"
"Era bello smettila"
Io e Vanessa siamo davanti alla fermata dell'autobus per giungere a quella maledetta festa a cui siamo state invitate ma io mi rifiuto di salire su un mezzo pubblico con lei travestita da pulcino.

Indossa un vestito tendente al giallo fluo e io mi chiedo in quale negozio abbia potuto acquistare quell'oscenità.

Arianna invece ci aspetta direttamente lì,l'accompagnera' Christian.
L'amico di Vanessa,appeno gliel'ho annunciato si è rabbuiata.
Chi la capisce è bravo.

Poi Stefano mi ha invitata a questa festa ma infondo chi lo conosce.
Cioè l'ho anche considerato mio amico davanti ad Arianna ma non potevo certo dire "ciao lui è' Stefano ed è un tizio con cui mi sono finta fidanzata in un bagno della scuola".
Troppo lungo.

Poi però capisco.
Mi ha invitata semplicemente perché ha praticamente invitato tutta la scuola.
Ma che casa ha?Un palazzo intero come casa?

"Lisa,siamo arrivate.."mi sussurra Vanessa e solo ora mi accorgo che siamo solo noi dentro questo autobus.
Ma quando siamo salite?
Quando penso entro in trance.
"Allora vi sbrigate?"urla burbero l'autista.

"Oh sisi"dico gentile.
Per quanto si possa essere gentili di fronte a stupidi autisti antipatici.
Volevi essere gentile.
Ma io lo sono.

"Dai andiamo"mi intima Vanessa che ha uno sguardo calmo e un sorriso amaro stampato in volto.
Forse perché non l'ho minimamente considerata durante il viaggio?
Ripensandoci non è la prima volta che entro in trance in sua presenza.
Forse crede che non mi piace essere in sua compagnia.

"Vanessa io davvero.."cerco di parlare ma mi blocco non appena ci ritroviamo di fronte alla casa di Stefano.
Non è una casa e neanche una villa.

È una reggia.
Ma che lavoro fanno i suoi genitori?
Nemmeno venti medici messi insieme riuscirebbero a comprare una casa del genere.

"Ma cosa.."sussurra Vanessa.
"Io non ci credo"rimango a bocca spalancata.

Dall'enorme casa proviene una musica assordante neanche fosse una discoteca.
Non appena varchiamo il cancello rimango letteralmente senza fiato.
Innumerevoli luci sono proiettate sull'enorme giardino nel mezzo del quale troneggia un'immensa piscina.
Ai lati del giardino ci sono dei tavoli sopra i quali c'è un'innumerevole quantità di cibo e drink.

Non ha invitato tutta la scuola ma tutta la città.
Ci sono tantissime persone e sono sicura che almeno la metà di queste si sono intrufolate di nascosto.
Questa sembra la festa dell'anno.
La gente si muove scatenata in mezzo ad una pista da ballo improvvisata mente un dj crea un'atmosfera spettacolare.

"Hey ragazze"ci saluta Stefano.
"Tu abiti qui?"domando.
"No su quell'amaca"urla per sovrastare la
Musica mentre indica con la mano.
"Ah ah ah"rido per finta.
"Si abito qui"dice fiero.

"Hey non montarti troppo"ride Vanessa.
"Ci proverò".

Ci allontaniamo e io non so che fare mentre sono affiancata da questa sottospecie di evidenziatore portatile.
"Perché mi fissi?"mi domanda Vanessa.
"Stavo riflettendo"dico"riflettevo sul fatto che sembri un evidenziatore."
Lei mi guarda truce ma poi scoppia a ridere.

Qui sono tutte fasciate da vestiti ed indossano tacchi mentre io mi rigiro nelle mi converse.
Indosso dei jeans e una T-shirt,semplice e d'effetto.
D'effetto no però okay.

"Tu invece sei vestita da campagnola"esordisce Vanessa come se mi avesse Letta nel pensiero.
"Magari le campagnole fossero così fashion"esclamo mentre giro su me stessa.
Lei sbuffa teatralmente e si siede su una poltroncina.
Ah,ci sono anche le poltroncine.