27. LORO

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Lucius. Una certezza.
Paul. Un piedistallo.
Elly. Un bastone.

Loro, tre riferimenti che non ero disposta a perdere.
Quando ritornai a casa, ancora tutta agitata e sorridente per la piacevole sorpresa di mia nonna trovai in cucina Lucius che stava preparando la torta di rose, la mia preferita.

Corsi ad abbracciarlo, gli diedi un tenero bacio sulle labbra e gli mostrai il bellissimo pensiero fatto da mia nonna.

«E' un regalo che vale molto. Raffigura il suo amore per te Amy.»
«Lo so Lus, quasi mi mettevo a piangere quando l'ho visto.»
«Bentornata a casa amu, anzi, bentornati a casa amori miei.»

Le sue parole viaggiarono alla velocità della luce dalla mia mente al mio cuore.

'Amorei miei'.

Era la prima volta che Lucius si sbilanciava. Ci aveva chiamati 'amori', ero allibita e incredibilmente felice, ma non dissi nulla e tutta sorridente mi diressi verso la mia camera. Volevo sistemare gli abiti e svuotare la valigia.

Mi tremava la mano quando la tesi per aprire la porta della mia stanza. Non so perchè, ma esitavo. Forse per ansia, forse per gioia, forse per non so cosa, ma mi feci coraggio e abbassai la fredda maniglia di alluminio.

Appena spalancai la porta notai due sagome umane sotto le mie coperte. Ecco perchè esitavo.
I battiti accellerarono e la vista iniziò ad annebbiarsi, stavo per gridare AIUTO, quando improvviamente udii:

«SORPRESA!»

Elly e Paul balzarono fuori improvvisamente dalle lenzuola sorridenti e spettinati.
Già qualche mese prima mi avevano fatto la stessa sorpresa aspettandomi nascosti sotto le coperte del mio letto, proprio il giorno del mio compleanno.

Ero stupita e sbigottita allora come anche quel giorno. Loro erano il prolungamento di me stessa.

Non riuscii più a trattenere le lacrime arrivata a quel punto. Troppe emozioni, troppe gioie, tutto era magnificamente perfetto.
Incrociare gli occhi di Paul, inaspettatamente e dopo qualche giorno che non ci vedavamo, era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Il suo sguardo profondo e penetrante mi faceva venire ogni volta la pelle d'oca, ma non erano brividi inquieti erano piuttosto brividi piacevoli, quasi come se fossero per me una scossa di vita.

«Dai Amy, non piangere, dovresti essere felice!»
«Piango perchè sono felice Paul, ma troppe belle cose in meno di un paio d'ore non riesco a reggerle.»
«Perchè che cosa è successo di così spaventosamente splendido?»

A quel punto mostrai anche a loro il portafortuna realizzato da mia nonna e riferii loro le parole di Lucius.

Elly si commosse, proprio come me, e ovviamente mi sentii subito capita, rassicurata e non sola.
Paul si trovò quindi a stringere al suo petto entambe.

Quando Lucius ci raggiunse in camera si trovò davanti una scena decisamente curiosa e scoppiò a ridere sul ciglio della porta.

«Che cosa vuoi farci Lucius, sono donne!»

Paul lo disse con un tono così melodioso e magico che ancor oggi ricordo. Era giocoso, scherzoso e amabile allo stesso tempo. Non era certo maschilista la sua affermazione, non era nemmeno presuntuosa, ma anzi, riuscì a far tornare il sorriso sia a me che a Elly, anche perchè anzichè alzare le spalle come solitamente si accompagnano simili affermazioni, lui tirò ad entrambe una pacca fissa sul sedere e iniziò a farci il solletico.

In men che non si dica la mia camera si trasformò quindi in un parco giochi.
Io rincorrevo Paul per vendicarmi della sberla, Lucius, alleato con Paul mi ostacolava, Elly provava a distrarre Lus facendogli il solletico e Paul raccoglieva cuscini per lanciarli a me ed Elly.

Quanto ridemmo quel pomeriggio non lo so quantificare, ma era stato fantastico, uno di quelli che non dimenticherò mai.

Continuammo a ridere, scherzare, stuzzicarci per tutto il giorno, anche mentre mangiavamo la torta che, per l'appunto, era venuta buonissima. Aveva il fondo croccante grazie al burro e allo zucchero fusi e carramellati e il cuore era soffice e leggero. Un pandolce perfetto per il mio rientro a casa, circondata da amore e affetto sincero.

Il loro.

Solo una cosa mancava, la più importante.
Il saluto di mio padre, un suo sorriso, anche solo un suo sguardo severo e serio, ma niente. Quel 'ciao Amy' che avrei tanto voluto non arrivò, non quel giorno.

#MrsAlicR

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 20, 2016 ⏰

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