Capitolo 7.2 - Intervista Akiela

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Continuiamo le interviste con Akiela, da I Doni del Destino!


***


-Oh oh, ciao cara, benvenuta nel mio spazio privato. Sono l'Intervistatrice, la creatura perfetta che ha deciso di concederti una vacanza tra i neuroni della gallinella dalle ali nere.-

Riapro gli occhi, convinta di risvegliarmi nella camera 106. E invece no, ancora quella vocina fastidiosa. Trattenendo a stento una risata, constato che la Voce viene da un pandacorno bianco e rosa seduto di fronte a me. È vestito in modo davvero buffo: giacca blu e cravatta gialla, abbinati ad un paio di occhiali da sole riflettenti, senza contare il fatto che fra le zampe tiene un taccuino e una penna. Sono forse a una seduta psichiatrica?
Mi guardo attorno, e a questo punto è impossibile trattenermi. Scoppio in una fragorosa risata. Insomma, siamo sedute in una stanza piena di foto di ragazzi... a petto nudo!

-I tuoi genitori ti hanno mai detto che è da maleducati ridere in faccia a qualcuno?-

Smetto immediatamente, non tanto a causa dell'ammonimento del pandacorno, ma per il fatto che in effetti, è realmente così. Sospiro. «Beh... sì, è così, in un certo senso. Mia madre non ha mai potuto insegnarmi nulla.»

Noto una punta di amarezza nelle mie parole. Odio sentirmi così.

-Sei cresciuta con tua zia, giusto? Oh oh, povera piccola. Quel breve a tu per tu con te stessa nello specchio deve essere stato terribile.-

Fisso perplessa il pandacorno. «Perché sono qui?»

Mi ero concentrata così tanto sull'assurdità della situazione da non aver esposto la domanda più ovvia. Perché quell'essere ha scelto me e mi ha teletrasportata qui? Forse Eylin le era sembrata troppo noiosa...

-Sei qui perché io ho voglia di scambiare due chiacchiere con te, oh oh. Rilassati e mettiti comoda. Vuoi un tè? Potremmo averne per un po'. Se vuoi andartene presto, ti consiglio di rispondere alle mie domande anziché farmene altre. Intanto ricordami il tuo nome.-

Se è vero che è lei la causa di tutto questo, almeno il mio nome dovrebbe saperlo!

«Akiela»  affermo sbuffando.

-Ehi, impasto crudo di una torta Cameo, non posso mica ricordarmi tutti i vostri nomi! Per chi mi hai presa? Oh oh, ma restiamo concentrate... Dimmi, chi è questa Eylin?-

Perché lo vuole sapere? Mah, ho capito che è meglio non farsi troppe domande, tanto mi risponderà criptica.

«È la mia migliore amica»  svelo semplicemente «Può sembrare noiosa a volte, ma fidati, lo è.»

Beh, okay, ultimamente forse non così tanto. È una forginsol, d'altronde.

-Oh oh, potrei invitare anche lei a prendere un tè, qualche volta... Ma passiamo a cose più importanti, che ne dici? Vorrei sapere di più sul tuo incontro ravvicinato con te stessa davanti allo specchio. Hai visto un'Akiela diversa, che ti ha ricordato qualcosa di spiacevole: l'abbandono. Parlamene.-

Ma lo fa apposta? Non c'è molto da dire. Ripensandoci, forse è un bene che mi abbiano lasciato dalla zia. Reila ha dimostrato numerose volte di volermi bene veramente, e la mia vita non era poi tanto male, fino a pochi giorni fa. Insomma, ero la più popolare della scuola 9.08.3 e -ne sono sicura- avevo fatto perfino colpo sulla mia cotta del mese: Sean Rho.
Sbuffo. Perché è dovuto andare tutto a rotoli?

Cerco di pensare a qualcosa di positivo. Ma certo! Adesso che ci troviamo al Centro, avrò di sicuro più possibilità di trovare un ragazzo ad Eylin. Questa piccola certezza mi riporta un po' d'allegria, come il primo raggio di sole dopo una tempesta.

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