Capitolo 7.4 - Intervista Evelyn

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L'ultimo turno spetta a Evelyn, da Luna Nuova || Teen Wolf!


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-Risotto con patate e cozze, benvenuta nel mio antro malef— nella mia umile dimora. Sono l'Intervistatrice, oh oh.-

Possibile che sia ancora lei? Mi volto di scatto e, dinanzi a me, compare un'enorme zolletta di zucchero blu che saltella felice. Onestamente sono parecchio sicura di essere ancora in un sogno, siccome la massa granulosa indossa un completo d'ufficio rosso fuoco, degli occhiali con montatura a farfalla per non so quali occhi. Mi guardo attorno: un paesaggio desolato, proprio come il mio umore, si estende sconfinato; c'è solo la strada su cui sto camminando in questo momento. Rifilo un'occhiataccia alla zolletta di zucchero con i tacchi, convinta che non mi lascerà in pace molto presto.

-Non ti hanno insegnato le buone maniere? Dovresti rispondere a qualcuno che si rivolge a te, signorinella. Oh oh. Suvvia, ci passerò sopra. Ricordami il tuo nome.-

«E Se ti dicessi che sono stata cresciuta dai lupi? Sarei perdonata? Comunque il mio nome è Evelyn e se risulterai essere abbastanza simpatica, ti permetterò di chiamarmi semplicemente Eve.» scrollo le spalle e proseguo per la mia strada, convinta che lei non tarderà a seguirmi; pochi attimi dopo, difatti, odo un leggero ticchettio e uno strano rumore di fogli che sfregano tra di loro.

«Cosa stai facendo? Prendi appunti?» domando sarcastica mentre la vedo con una piccola penna in mano, intenta a scarabocchiare qualcosa su un taccuino.

-In realtà, sto disegnando peni. Ma alla gente piace pensare che io usi questo taccuino per prendere appunti su di loro... Sembra molto professionale, oh oh.-

«Mi sembra giusto.» faccio spallucce, immaginandomi come fosse il membro di una zolletta di zucchero e ridacchiando come una sciocca per qualche secondo.

-Bene, passiamo al dunque, oh oh. Cresciuta coi lupi? Esci fuori dal Libro della Giungla?-

«Credo sarebbe stato più divertente se fosse davvero andata così.» affermo malinconica. «Diciamo che sì, ho passato gran parte della mia infanzia e adolescenza in un branco tuttavia, quando mi sono rifiutata di adempiere a certi compiti, sono dovuta scappare.» In questo momento una forte nostalgia di casa mi avvolge, facendomi sentire la mancanza del mio passato, della mia normalità. So che Diana non mi perdonerà mai per ciò che ho fatto.

«Perché tu sei ancora qui?» cerco di sviare quei pensieri malinconici, focalizzandomi sulla curiosità che quello strano personaggio suscitava in me.

-Perché mi annoio, carne di cavallo. Oh oh, scappata? Non ti hanno sbranata?-

«Non siamo animali!» replico offesa. «Mi avrebbero permesso di lottare per la mia vita, sfidando il più forte di loro: mio fratello. Inutile dire che mi sono rifiutata.»

Se solo la mamma lo avesse saputo, dubito si sarebbe offesa tanto. Cerco di pensare a come sia cambiata la mia vita da quel momento, pensando a come abbia fatto nuove amicizie a Beacon Hills nonostante Diana mi tenesse rinchiusa in casa per la maggior parte del tempo. A proposito di Beacon Hills, Malia sarà ancora viva? Onestamente quando le ho spezzato l'osso del collo non mi sono premurata tanto della sua vita... Ops...

-Hai ucciso una... ragazza? Una lupa? Qualsiasi cosa fosse, insomma. Oh oh, scusami, ho dimenticato di dirti che posso leggerti nella mente.-

Oh porca pupazza... Quindi recepisce ogni mio pensiero? Ora sì che comincio ad avere i brividi.

«In realtà non avevo proprio l'intenzione di uccidere quella coyote mannara. Certo, era davvero sgradevole, sempre appiccicata al suo fidanzato -Stiles- peggio di una cozza, tuttavia non avevo motivo di terminare la sua inutile esistenza. Mi serviva un diversivo per allontanarmi e permettere ai miei amici di mettersi in salvo. Sono una persona altruista io, sai?»

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