Capitolo 9.1 - Intervista Nathaniel

112 29 4
                                    

Avete qualche strana fissa per gli omaccioni alti più di due metri? Allora preparatevi all'intervista di Nathaniel Augustus Olivier Von Crandis, da Un Ultimo Viaggio!

***

-Oh oh, benvenuto Nath— MA TU SEI ENORME, MA CHE DIAVOLO... Oh, ehm, dicevo: lascia che mi presenti: sono l'Intervistatrice, colei che vi ha usato come burattini per tutta la durata della vostra allegra gita.-

Sono stufo di sentire queste dannate voci e detesto quando fra i quattro Dei sia proprio Tzeentch a dover fare la sua plateale comparsa, mi fa andare su di giri. Mi volto di scatto, puntando la Hammerburst dritto davanti a me.

«Ora ascoltami bene, brutto figlio di...»

L'immagine che mi si presenta davanti mi impedisce di finire la frase. In tutta la mia vita pensavo di averne viste tante, troppe anche, e mi stupisco ogni volta del fatto di non essere ancora impazzito del tutto ma questa volta... questa volta non sono molto sicuro di quello che i miei occhi percepiscono.

Sento benissimo la vocetta stridula e squillante, ma ora vedo anche a chi appartiene. E non mi aspettavo certo di trovarmi di nuovo davanti agli occhi la Fortuna del Vuoto, in tutta la sua maestosa grandezza. Allo stesso tempo però, non mi pare di ricordare che quello che è stato il mio vascello da ricognizione per dieci anni, nonché l'orgoglio della mia famiglia per generazioni potesse apparire così surreale. Sono davvero degli occhiali con montatura leopardata quelli posti davanti alla prua? E per quale motivo buona parte dell'intero scafo è ricoperto da un tessuto nero aderente come se fosse un vestito da donna? E per quale motivo le bocche da fuoco sono contornate di rosso, come se fosse... rossetto?! Comincio seriamente a dubitare che non ci sia Tzeentch dietro tutto questo, quanto piuttosto Slaanesh. E francamente non so cosa sia meglio fra le due.

Abbasso l'arma. Anche se la Fortuna era considerata una nave di piccolo tonnellaggio, era comunque un esploratore lungo due chilometri per oltre duecentocinquanta metri di larghezza. Dubito fortemente che un semplice pallettone calibro dodici possa fargli qualcosa.

«Beh... non si può dire che neanche tu sia tanto piccola.»

-Mi stai dicendo che sono grassa, eh? Ti riduco a un hobbit, guai a te. Comunque, zuccherino, parliamo un po' di te... Dimmi un po', dove diavolo vivi? In America? Ti fanno andare in giro con quella roba tra le mani? Oh oh, dove andremo a finire.-

America? Questo nome non mi è del tutto nuovo, sono certo di averlo già sentito da qualche parte anche se non ricordo dove. Mi stupisco però che questa essenza sia sorpresa dalla mia arma. Per l'Imperatore, la Galassia è un posto pericoloso, dovrebbe saperlo che senza l'uso della forza il genere umano si sarebbe estinto da migliaia di anni! Tuttavia, questo mi fa anche capire che qualunque cosa sia questa entità non appartiene al mio mondo. Il mio stupore svanisce, sostituito da un'espressione leggermente di sfida, mentre ripongo la pistola nella fondina.

«Mia cara, la Galassia non è un posto per idealisti. Deduco che non abbia ben presente quali tremende minacce si nascondono fra le stelle, fra alieni mostruosi e guerrafondai, bestie divoratrici, antichi uomini di metallo con manie di grandezza, demoni e Imperatore solo sa cos'altro. E in ogni caso, questa è solo un'arma di scorta, dovresti vedere cos'altro tengo in armeria. Piuttosto, Intervistatrice? Devo forse prepararmi a qualche imbarazzante domanda sulla mia vita?»

-Sì, dolce crauto rinsecchito. Nulla di terribile, non temere. Oh oh, ho quasi paura a chiedertelo ma... Esattamente, di che diamine ti occupi?-

Bella domanda in effetti. Soprattutto considerati gli ultimi eventi: meglio darle solo un quadro generale della mia occupazione e non scendere troppo nei dettagli. Certi segreti è meglio che me li tenga per me, ho già passato un sacco di guai in passato per certe mie "discutibili scelte".

How I Met Your CharacterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora