02 Ryan. Modestia è il mio secondo nome.

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02 Ryan.

Modestia è il mio secondo nome.



"Dai, amico. La stagione sta per iniziare e mi manca fare due tiri."

Il mio amico Josh, un rompi palle di prima categoria, alle volte non riesce a capire che avrei bisogno di studiare. Sembrerà strano, ma non sono un decerebrato.

Io mi sto facendo letteralmente il culo per arrivare fino in fondo al percorso che ho scelto, ma in questo preciso momento, ha deciso di rompermi i coglioni con il football.

Stavo cercando di completare la tabella di marcia quando ha bussato alla porta per chiedermi di andare al parco qui vicino per fare due tiri con lui e gli altri nostri due amici.

"Josh se non ti levi dal cazzo non risponderò più di me."

Lui mi lancia un'occhiata a metà tra il divertito e l'offeso e se ne va dopo avermi rubato una birra dal frigorifero.

Quello è il suo modo di farmela pagare. Siamo amici da anni e ormai ha imparato a conoscermi. Non è il tipo da offendersi per una minaccia o due di calci nel culo.

Chi mi conosce superficialmente, pensa semplicemente che io sia un bastardo arrogante. Non avrebbe tutti i torti, ma non è completamente colpa mia. La causa, invece, è da ricercare quasi interamente nello strano modo in cui sono cresciuto.

Non ho avuto un infanzia comune, proprio per nulla, tanto per cominciare.

Sono di origini irlandesi, ma della terra che mia madre ama così tanto, ricordo poco o niente. Avevo forse tre anni quando mio padre ha deciso di trascinare me e mia madre in giro per mezzo mondo. Non era mai soddisfatto del suo lavoro, sempre alla ricerca di nuove sfide, nuovi posti da vedere. Due anni dopo è nata mia sorella, non che mia madre incinta abbia fatto qualche differenza per Baodan O'Connel, che ha viaggiato per tutti i nove mesi della gravidanza.

Da più di vent'anni lavora per una grossa azienda che produce macchinari medici. Prima era assistente ricercatore, credo ottimizzasse i costi di produzione, ma la vita sedentaria non è mai stata adatta a lui. In qualche modo, è riuscito a convincere il suo capo che era la persona ideale da mandare in giro per il mondo a presentare i macchinari e non so che altro. Di sicuro, vista la sua abilità nel far fare agli altri tutto quello che vuole, è un abilissimo venditore.

Sta di fatto che, prima delle superiori, non sono mai rimasto nella stessa città per più di sei mesi. Un incubo quando devi stare dietro ad un programma scolastico in una lingua che non conosci.

Se non fosse stato per nostra madre, che è stata un'insegnante fantastica, non saremmo mai riusciti a rimanere al passo e, molto probabilmente, non sarei mai riuscito ad arrivare al college, senza tenere conto delle mie aspirazioni. Irraggiungibili senza l'aiuto e il supporto della mamma.

Per non parlare poi del riuscire ad instaurare rapporti di amicizia solidi. Solo una volta riuscii in questa impresa, ma anche allora, il lavoro di mio padre riuscì a distruggere ciò che avevo costruito.

Abbiamo affrontato più traslochi noi che l'americano medio in tutta la sua vita.

Sono stato in Francia, Germania, Spagna, Italia, per un periodo siamo stati anche nell'Africa del Sud, in Belgio, Messico, Argentina, Guatemala e infine siamo approdati in America. Siamo passati di stato in stato, continuando la nostra vita da nomadi fino a quando, alla fine, ci siamo fermati in Colorado: uno stato ricco di vegetazione e relativamente tranquillo. È anche uno degli Stati più freddo degli Stati Uniti, ma non ho mai pensato che fosse un brutto posto per vivere, anzi.

Opposti in Amore. The Colorado Series #1 (COMPLETA e in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora