14 Bianca Capitolo Censurato. Creiamoci un'identità alternativa.

18K 567 40
                                    

Se siete maggiorenni potete trovare il capitolo completo nella raccolta che si può facilmente individuare nel mio profilo intitolata Scene censurate Colorado Series.

14 Bianca.
Creiamoci un'identità alternativa.





Mi sento distrutta. Sia fisicamente che psicologicamente, ma sinceramente, ringrazio il folle dolore alla testa, che mi impedisce di pensare.

Ho già dato abbastanza ieri.

Come se non bastasse, ora vorrei capire dove mi trovo e il forte pulsare alla testa rende difficile concentrarsi.

Spalanco gli occhi quando mi ricordo di Ry, al parco, che mi prende in braccio ed inizia a camminare, causandomi con il suo ondeggiare un attacco di nausea.

Forse è stato un sogno, ma le pareti chiaramente maschili che mi circondano sono piuttosto eloquenti. Mi ha portata a casa sua, nella sua stanza, esattamente come l'altra volta.

La camera è semi illuminata da una lampada accesa sulla scrivania, quindi posso notare i poster alle pareti e la scrivania carica di libri e vestiti.

Con attenzione, mi metto a sedere e prendo la testa tra le mani. Che dolore. Mi pulsano gli occhi e sembra che mi stiano trapanando il cervello.

Sono praticamente nuda, indosso solo la biancheria intima, ma è l'ultimo dei miei problemi.

Cosa dovrei fare ora?

Mi guardo intorno ed individuo il mio cellulare. Per quanto mi faccia male, immagino che mia madre sia preoccupata. Non credo non le importi se sto bene o meno, ma ha scelto una strada che rende tutti contenti tranne me. Merita di essere felice, certo, ma non a mio discapito. La mia famiglia è stata per tutta la vita il punto fermo, la mia unica certezza e ora mi sento alla deriva, senza un posto in cui tornare.

Sento la porta aprirsi e mi copro in fretta con il lenzuolo.

È Ryan.

Ha tra le mani una tazza e mi guarda con attenzione. Quando vede che sono sveglia, cerca di sorridermi, ma non gli riesce molto bene.

Ieri devo averlo davvero fatto preoccupare molto.

Gli sono nuovamente grata. Se non mi avesse trovata, probabilmente sarei rimasta su quel altalena per tutta la notte e al mattino avrebbero trovato il mio corpo congelato.

"Come ti senti?"

Mentre si avvicina, prende dalla sedia una felpa e me la porge, poi si siede accanto a me.

Sotto il suo peso il materasso sprofonda e mi sento catapultata verso destra. Prima di lasciarmi andare contro di lui, mi infilo la maglia, sospirando di sollievo quando il caldo tessuto mi accarezza la pelle. Guarda da un'altra parte mentre lo faccio e inizio a credere che non smetterà mai di sorprendermi in modo positivo.

"Credo di avere un criceto che suona la samba nella testa."

Lui ridacchia e mi da la tazza. Respiro l'odore del caffè appena fatto e mi sa che me ne ha dato anche ieri notte. Non lo ricordo chiaramente, ricordo vagamente la sensazione del liquido amaro e bollente che mi scorre giù per la gola, quindi immagino che me lo abbia dato per farmi passare almeno un po' la sbronza.

Non avevo mai sentito prima la necessità di affogare i dispiaceri nell'alcool, ma ieri mi è sembrata davvero una buona idea.

Ora la penso in tutt'altro modo.

"Purtroppo non ho un analgesico. Dovrai accontentarti del caffè."

"Oh, credimi, è un gran aiuto. Ti sono molto più che grata per avermi aiutata. Grazie, per avermi portata qui."

Opposti in Amore. The Colorado Series #1 (COMPLETA e in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora