09 Ryan. Che razza di cretino.

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09 Ryan
Che razza di cretino.




Si prospettano giorni difficili.

Non certo per colpa di Bianca o, almeno, non del tutto.

La verità è che comincio a capire come funzioni il suo cervellino, quindi non mi incazzo più così tanto quando ha certe reazioni, anche se spropositate. È come un temporale estivo: arriva all'improvviso, violento e minacciando di fare un sacco di danni, ma dopo c'è la quiete, splende il sole e l'aria profuma di pulito.

Perché tutto ciò? Credo sia perché ogni volta che sente di essere sul punto di perdere il controllo, dà di matto con chiunque la circondi. È il suo modo di essere forte, ma non capisce che, allontanare le persone, non è la soluzione, non è forza, ma solo una fuga momentanea.

Anche io non le rendo le cose semplici, ovviamente. Ho le mie manie e finché non le spiegherò il perché di certe cose, sono sicuro che continuerà a pensare che sono semplicemente un dittatore. Per lei sarò esagerato e basta, un rompi scatole.

Di certo potevo evitare tutti quei messaggi. Ero solo preoccupato e tendo a dimenticarmi che vuole essere indipendente il più possibile, che vuole farcela senza doversi appoggiare a nessuno, e che già il fatto di essere a casa mia, sotto la mia "protezione", per lei è difficile.

La fa sentire vulnerabile.

Il mio essere così sollecito deve averla messa a disagio, ma sono un fratello maggiore e sono abituato a comportarmi così con la mia sorellina, soprattutto se penso che ci sia qualcosa che non va. Ovviamente so che Bianca non è mia sorella, altrimenti certi pensieri che faccio su di lei sarebbero disgustosi e da malato, ma non riesco a non preoccuparmi per lei.

Ho capito di aver esagerato quando mi ha risposto duramente. Avrei dovuto arrabbiarmi, dopotutto ero in pensiero a lasciarla da sola tanto tempo, ma era la prima volta che mi chiamava Ry, e ciò ha fatto spuntare sul mio viso un sorriso ebete che persino i miei colleghi hanno notato, iniziando a prendermi in giro.

Per Bianca è un enorme passo avanti però. Solitamente, quando ti chiama per nome, sembra sempre che lo stia facendo in modo dispregiativo. Invece così sembra quasi dolce.

Quando sono tornato a casa, non mi aspettavo di certo di trovare la cena pronta. Sapevo di non avere nulla in dispensa e, scoprire che è uscita di casa, solo per poter preparare da mangiare anche per me, mi ha reso un tantino euforico nonostante la stanchezza. Mi aspettavo di dover ordinare un cinese per due e magari pagare per entrambi, anche se non sarebbe stato un problema. L'idea di viziare un po' Bianca non mi dispiace per nulla.

Non volevo discutere dopo cena, ma la mia paranoia è entrata subito in azione e l'ho costretta a lavare i piatti prima di andare a letto, nonostante fosse molto tardi. Erano cose che potevano tranquillamente aspettare e forse si sarebbe evitato anche il litigato stamattina. Non aveva lasciato sporco o disordine, tutto ciò che non era indispensabile per la cena, era già stato lavato e messo al suo posto, ma la stanchezza mi ha reso intollerante.

Ero troppo esausto per spiegarle perché fossi così fissato con la pulizia della cucina, così ho lasciato perdere, sperando di poterglielo spiegare questa mattina. Solo che quando è suonata la sveglia, mi sembrava troppo presto per alzarsi, così l'ho spenta, rischiando di far arrivare Bianca in ritardo a lezione.

Ed ecco che la mia seconda paranoia è entrata in azione. Non aveva lasciato chissà quale casino nel bagno, ma ancora una volta non le ho spiegato nulla e ho preteso che mettesse tutto in ordine prima di uscire.

In un certo qual modo, avevamo entrambi ragione. Dopotutto, le ho detto di fare come se fosse a casa sua e lo intendevo sul serio. Solo che speravo di riuscire a spiegarle perché dovrebbe fare attenzione ad alcune cose. Non sono un rompi palle di natura, solo quelle due cosucce mi fanno andare fuori di testa.

Opposti in Amore. The Colorado Series #1 (COMPLETA e in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora