CAPITOLO 19

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                                                                                            DANIELA

Siamo appena arrivate nel nuovo locale, c'e' gente ovunque e per fortuna il proprietario e' amico di

Pamela altrimenti non avremmo mai trovato un tavolo libero.

A casa ho lasciato i bambini che dormivano, Fabrizio aveva da lavorare per tutta la notte e non e'

rimasto stupito quando gli ho detto che sarei uscita, ormai sa che il venerdi sera e la serata che

dedico a me stessa.

Devo ammettere che questa sera il mio umore e' proprio a terra, pensare che Dominik ami un'altra mi

ha letteralmente spiazzato, avevo capito che era un donnaiolo, niente legami sentimentali, niente

romanticismo, niente amore e forse in fondo al mio cuore avrei accettato di non essere ricambiata

purche' lo avessi avuto accanto, ma una cosa e' stare accanto a qualcuno che non sa' amare e

un'altra e'

sapere che invece ama e quella donna non sei tu. Ho passato un giorno a chiedermi come fosse

questa donna, com'e' riuscita a tenere in pugno per tanti anni il cuore di un uomo come Dominik,

tutte le volte che

mi ha baciata, scopata, stretta, non era me che vedeva ma "lei" e fa' male..... l'unica cosa che devo

riuscire a fare ora e' dimenticare lui, questi due mesi insieme e cancellare questo amore che sento

buttandomi a capofitto sul lavoro e dedicandomi ancora di piu' alla mia famiglia, certo resta il fatto

che non riesco a fare l'amore con Fabrizio, ma forse se mi concentro, se permetto a me stessa di

ricordare come eravamo un tempo la scintilla puo' riaccendersi.... le mie sono solo supposizioni

perche' sappiamo tutte che non sara' cosi' vedrei sempre Dominik, immaginerei le sue mani

rifiutandomi di vedere invece l'uomo che ho sposato.

La serata va' a meraviglia, sono al mio terzo moito, mi sento leggera, Pamela continua a guardarmi e

a sorridere.... mi sa che i superalcolici non fanno per noi, il suo amico Alen, nonche' il proprietario del

locale appena ci vede i bicchieri vuoti fa venire una cameriera a sostituirli con quelli pieni. A volte mi

sento una ventenne, sono circondata da ragazzi che ancora non hanno nessuna intenzione di

sistemarsi, pensano a divertirsi, a godersi la vita e da un lato li invidio perche' anch'io avrei potuto

fare cosi' e magari un domani mettere su famiglia, ma come si dice in questi casi non si puo' piangere

sul latte versato, adoro i miei figli, ormai senza di loro mi sentirei persa, vuota, loro sono il mio mondo

e quando saranno grandi abbastanza cerchero' di fargli comprendere quando sia importante nella

vita avere una stabilita' economica quindi un lavoro sicuro, gli faro' capire di non bruciare le tappe e

di essere veramente sicuri prima di legare la propria vita con qualcun altro, alla fine i genitori non

servano a questo? A mostrargli la strada da percorrere?

Io come donna mi reputo fortunata, certo in Sicilia non avrei mai potuto fare la vita che faccio qui,

SOPRAVVISSUTA                    A            LUIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora