XVI

234 25 5
                                    
















Waiting For You — XVI












20 Aprile 2014.











Il tintinnio del mazzo di chiavi, seguito dallo scattare sordo della serratura, risuonarono per tutta l'abitazione, tra quelle sottili mura, come un rumore assordate alle orecchie di Park Chan Yeol. Varcata la soglia, si ritrovò per un attimo spaesato davanti al buio inusuale del suo appartamento, che quasi non riconosceva più. Da tempo ormai si era abituato alla luce, che illuminava almeno il soggiorno. Una luce che gli dava, in un certo senso, conforto e calore. Non aveva più familiarità con quella sensazione di vuoto, silenzio e buio che trovava tutte le sere al ritorno dall'università, tempo prima.

Con la mano esitante e arrossata per l'inusuale freddo primaverile, tastò con irruenza e convinzione contro il muro di mattoni alla ricerca dell'interruttore che sembrava quasi introvabile, ma era più che sicuro che fosse lì. In fondo ci abitava in quell'appartamento, ma da tempo ormai non aveva più bisogno di accendere le luci. E per quei pochi istanti, si sentì a disagio con quella sensazione di smarrimento. Come poteva essersi abituato così velocemente alla presenza di Baek Hyun in casa sua?

La sua mente pensò di essersi sbagliato, di essersi confuso per davvero, mentre chiamava a gran voce il nome dell'altro, aspettando una risposta in cambio. Eppure, tutto quello che ottenne fu un silenzio assordante. Il panico in quei pochi attimi prese il sopravvento e Chan Yeol lo richiamò ancora e ancora, non ricevendo nessuna risposta.

Quando finalmente riuscì ad accendere la luce bianca a risparmio energetico, proveniente dalla semplice lampada posta sopra il divano, corse verso la stanza da letto alla ricerca del ragazzo, del suo ragazzo. Lanciò la borsa e le chiavi per terra senza chiudere il portone d'ingresso, lasciandola spalancata in balia di chiunque.

«Baek, dove sei?», domandò il ragazzo, superando il soggiorno con le sue lunghe gambe, in pochi passi. Quando fu davanti alla porta della sua camera, della loro camera, si diede dello stupido mentalmente. Era in panico per una sciocchezza, l'altro poteva semplicemente star dormendo. Eppure aveva una strana sensazione al petto, quasi un macigno che lo soffocava. «Non farmi questi scherzi».

Fu quando, entrato nella piccola stanza al buio, che vide Baek Hyun dormire silenziosamente, avvolto dalle leggere coperte estive color celeste e illuminato dalla semplice fascia di luce proveniente dal soggiorno. Chan Yeol sospirò con calma e osservò il maggiore con dolcezza, quasi sembrava un cucciolo indifeso ai suoi occhi. Eppure si rese conto che effettivamente qualcosa non andava.

L'espressione afflitta che Baek Hyun mostrava in quel momento, era tutto fuorché pacifico. La fronte corrugata del più grande, era solcata da una profonda ruga d'espressione che mai, prima d'ora, aveva mostrato. Le labbra, come le palpebre erano serrate saldamente, mentre stringeva a sé con forza il lenzuolo tra le mani. Chan Yeol non lo considerò minimamente, lasciandolo sul letto nei suoi tormenti e fantasmi del passato, catalogandolo come un incubo da cui si sarebbe svegliato e che avrebbe dimenticato subito. Ma più grande errore non poté fare.

Superato il letto matrimoniale, aprì l'anta color beige dell'unico armadio che era nell'appartamento ed afferrò una felpa nera da utilizzare come pigiama per quella notte. Si chiese se l'avrebbe passata a studiare come tutte le altre o se Baek Hyun l'avrebbe obbligato a giocare con lui.

Stanco e spossato da quella lunga ed estenuante giornata, rovistò tra i suoi mucchi di indumenti sfasati. E fu in quel momento che sentì l'urlo atroce che gli fece accapponare la pelle per i brividi e sussultare sul posto con il cuore in gola. Le sue mani tremarono per qualche istante, finché non si rese conto che quella voce era di Baek Hyun.

Waiting For YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora