chapter 4

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Entro nel grande edificio comunemente chiamato 'scuola', è ancora presto e ci sono poche persone

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Entro nel grande edificio comunemente chiamato 'scuola', è ancora presto e ci sono poche persone.
Mi siedo su una panchina nel cortile interno e apro il libro che stavo leggendo.
Cerco di ricordare la pagina a cui ero arrivata, ripassando mentalmente i capitoli.

"Ehi Sarah" Alzo lo sguardo incontrando quello di Cameron.
"Ehi" sorrido timidamente, questo ragazzo mi mette un'ansia tremenda.

Le immagini di lui e Vanessa che si tengono per mano si susseguono nella mia testa.

"E così sei uscito con Vanessa" lui mi guarda negli occhi diventando serio.
"Già, non sei felice per lei? Insomma siete amiche" dice.
Sorrido amaramente "Non lo siamo" ammetto.
"Comunque siete davvero carini insieme" forzo un sorriso.

Mi alzo sotto il suo sguardo confuso e mi dirigo al mio armadietto, dove poggio le mie cose e afferro i libri che mi servono a lezione.
Sto per posare gli ultimi libri quando mi capita il diario tra le mani, così decido di portarlo con me a lezione.

Entro nell'aula di chimica e controllo sul foglio poggiato sulla cattedra chi sarà il mio compagno di banco per questo mese.

Matthew Espinosa.

Mi volto e noto già il ragazzo seduto al posto accanto a quello che sarà il mio.
Mi siedo accanto a lui ricevendo un cenno di saluto.
La prof entra in aula poco dopo.

"Prof non è che può spostarmi accanto a Mendes?" Chiede ad un certo punto Matthew, ricevendo un'occhiataccia da me.

"Sono questi i posti assegnati Espinosa" dice lei.
"Ma prof non mi va di stare qui" insiste ancora.
"A me non cambia nulla" dico, senza distogliere lo sguardo da Matt. Gli costa tanto starmi accanto?
"Il fatto è che da qui non vedo, vicino a Shawn vedró di sicuro meglio" dice ancora.
La prof sospira "Espinosa se era questo il problema potevi dirmelo prima" dice lei, ricevendo un sorriso da Matt "visto che ti piace tanto il posto di Mendes fate a cambio" lo sguardo di Matt diventa di nuovo quello di prima, la guarda come per dire 'fa sul serio?'
"Vediamo di muoverci Matthew" dice ancora la prof squadrandolo da capo a piedi impaziente.
Il ragazzo sbuffa nuovamente e prende i suoi libri per spostarsi.

Il ragazzo con cui deve fare a cambio posto si alza venendo verso di me.
Mi rivolge un sorriso e si siede accanto a me, tutto l'opposto del suo amico.
Non ci ho mai parlato se non per chiedergli l'ora o qualcosa sulla lezione, è di poche parole.

"Prof posso andare in bagno?" Chiedo, ormai interrompendo l'ennesima spiegazione che non capirò mai.
Lei annuisce e continua a guardare alla lavagna.

Esco dall'aula e mi dirigo verso il bagno delle ragazze, sbloccando il cellulare.
"Oh andiamo Cam cosa ti importa di lei?" Sento la voce di Vanessa.
"È mia amica, che ti piaccia o no" Mi volto e noto Cameron e Vanessa che parlano.
"Si ma tu stai con me no? È colpa mia se sono innamorata? Cosa ti importa se l'ho usata? Andiamo Cam, l'importante è che stiamo insieme no? Sinceramente avevo paura che facesse prima di me"
"Cosa intendi dire?"
"Lo sa tutta la scuola che le piaci"
A quelle parole mi si spezza il cuore, non può averlo detto sul serio.
Non posso credere che lo abbia detto a Cameron, quando sa benissimo che ho una cotta per lui da sempre.

La campanella suona e corro in classe per prendere la mia roba e uscire fuori da questo posto.

Mi siedo sull'erba, dietro ad un albero.
Apro il diario per tornare alla pagina della solitudine.
E prendo una penna.

"Credo che a volte il mondo crei di proposito situazioni in cui ci sentiamo soli, tutto quello che dici non ha veramente senso, quelli che nascono in solitudine ci restano, siamo come delle stelle, destinate a vivere lontane anni luce l'una dall'altra"

Le lacrime bagnano le pagine del vecchio diario, ma non mi importa più di tanto.

Noto una risposta sul post-it del "Simili"

"Siamo umani, ferire è nella nostra natura, che ti piaccia o no la sofferenza esiste, come esistono tutte le altre emozioni. Senza la sofferenza tu non sapresti nemmeno cos'è la felicità.
Sembrerà strano lo so, ma siamo contemporaneamente i sorrisi e le cicatrici sul volto dell'uomo"

Non capisco chi abbia potuto scriverlo.
Non ha davvero senso tutto questo.

Mi asciugo una lacrima e chiudo gli occhi, appoggiando la testa contro il tronco dell'albero.

"Sarah" sento chiamarmi.
È la voce di Cameron, appena incontra il mio sguardo mi viene incontro velocemente.

"È tutto vero?" Si limita a chiedere.
"Non mi sembra il caso di chiederlo, ti prego va via" dico
"Voglio solo saperlo"
"Cameron" prendo un respiro "va via"

Lui sbuffa e si volta.
Non mi sembrava il caso di parlarne, e poi, preoccuparsi per me no?
Non so nemmeno in che stato sono ora.
Poso il diario nello zaino e mi tornano in mente quelle frasi.
"You'll never be alone" e "siamo i sorrisi e le cicatrici sui volti dell'uomo"
È incredibile come quella singola persona, che oltretutto non mi ha mai vista, riesca a capirmi più di quelli che mi sono vicini da sempre.

Words ➳ Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora