Chapter 35

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Sono seduta da circa venti minuti sul mio letto, incapace di pensare o agire in alcun modo.
Ieri sera è accaduto quello che non mi sarei mai aspettata potesse accadere, e in questo momento evito di pensarci seriamente, perché riesco solo ad esserne in imbarazzo, oltre che felice e ovviamente confusa, ormai senza la confusione non sarei io.
Il mio telefono vibra, e io sono costretta ad alzarmi, dato che dopo i miei numerosi tentativi di arrivarci con la mano -nonostante fosse una partita già persa in partenza- non sono serviti a nulla.
Mi siedo davanti alla mia scrivania bianca e scollego il caricabatterie.
Sorrido al mittente, sarà strano, ma non ho cambiato il nome con cui Shawn si era segnato in rubrica neanche quando abbiamo litigato.

"Ehi" è il suo semplice messaggio

"ehila"

"Buon Nataleeee"

"Lo avevo completamente dimenticato ahia"

"Solo tu puoi dimenticarti del Natale"
"Avevo altre cose per la testa" sussurro.

"Ugh, Buon Natale anche a te"

"Mi sento strano" rido

"credo anche io"

"Uhm ecco mi chiedevo"
"Oggi ho una partita alla pista da Hockey, vorresti venire?"
"Cioè... solo per farti vedere che so giocare. ovvio"

"Hai una partita il 25? Sul serio?"

"Non durerà molto, l'alternativa era ieri sera e non mi andava di non essere al concerto"

"Già forse stamattina va meglio"
Non gli do il tempo di controbattere qualcosa.
"Se perdi mi offri il pranzo"

"E se vinco?"

"Me lo offri comunque, perché sono al verde :)"

"Non credo sia una scommessa giusta"

"Invece lo è."

"Aaliyah mi sta chiamando, io vado già lì per il riscaldamento, vieni quando vuoi, okay?"

"Certo"

Mi cambio velocemente e scendo al piano di sotto, dove il profumo di pancakes mi invade le narici.
Di solito a Natale mia madre organizza una colazione molto abbondante, mentre i regali tendiamo a scartarli la sera tutti insieme.
"Mamma oggi non posso proprio far colazione con voi" mi scuso, afferrando il cappotto.
"Ma come Sarah? È solo per un giorno all'anno, dobbiamo stare insieme. Tutta la famiglia." mi prega.
"Non c'è neanche Sam" controbatto "E tu dici sempre che è di famiglia no?"
"Ma è andato da Emma" Lo giustifica
"Cosa hai da fare tu di tanto importante?"
Mi volto verso di lei leggermente imbarazzata "Ecco dovrei andare ad una partita, alla pista di hockey"
"Da quando giochi ad Hockey?" parla per la prima volta mio padre
"Non gioco, vado solo a vederla" scrollo le spalle
"Da quanto ti piace l'Hockey?" riformula la domanda, facendomi sbuffare.
"Shawn mi ha solo invitata a vederla papà" ammetto, facendo ridacchiare
inspiegabilmente mia madre.
"Ohh in sostanza prima stavi cercando di dirci che se Sam può andare dalla sua ragazza, tu puoi andare dal tuo?"
"Mamma" quasi urlo "Non intendevo questo"
"È carino quel ragazzo, mi sta davvero simpatico" la appoggia mio padre. Fatelo smettere.
"Lo hai visto solo una volta, andiamo"
Ride anche lui, credo che ormai per loro sia un gioco.
"Hai ragione, perché non gli proponi di venire qui stasera?"
Scuoto subito la testa "Ha anche lui una famiglia" le faccio notare "Probabilmente vorrà stare con loro"
"Beh direi che invece il 29 è perfetto, non credi anche tu?" si volta verso mio padre, che subito annuisce.
"Smettetela" gli punto un dito contro "Io ora devo proprio andare, ci vediamo stasera" apro la porta, uscendo.
È insopportabile quanto siano assurdi certe volte, ovviamente era palese mia madre avesse capito qualcosa, insomma ieri sono scappata mentre Shawn cantava e quando siamo tornati eravamo insieme e completamente con la testa tra le nuvole, ma mi da un pò fastidio il suo comportamento.

Words ➳ Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora