Dico solo una parola: finalmente. Finalmente i colori dell'estate stanno iniziando a invadere il paesaggio. Questa dolce brezza che mi accarezza il viso ne è la conferma. E' una presa di potere prepotente, ma assai dolce al tempo stesso.
Questa innocua e ordinaria passeggiata si sta rivelando improvvisamente come un tuffo nel fascino e nella quiete. Non vi è anima viva. L'unico suono che riesco a percepire è quello del dolce suono di un mare calmo e pacifico. L'aria colma di salsedine mi solletica scherzosamente le narici. Sorrido. Mi siedo per riuscire a divenire parte stessa del paesaggio. La sabbia è riscaldata dal sole che la accarezza. Ne prendo un pugno e la lascio scivolare via per apprezzare la dolce sensazione dei granelli che evadono dalla mia stretta gentile. Odo un verso dei gabbiani in lontananza che non offusca questa pace, anzi, la contorna e la esalta.
E' una giornata meravigliosa di stacco, e di silenzio interiore. Non sento pensieri che mi assillano o preoccupazioni che mi invadono. Non sento tensione all'interno del mio corpo o blocchi nella mia mente. Tutto pare perfetto.
Ora mi trovo sulla riva e sento questa calorosa atmosfera che esplode in un tripudio di colori sfavillanti.
Il mare è lucente e l'acqua si riflette con un cielo splendente e gioca con esso per riuscire a produrre mille sfumature di blu. L'atmosfera pare come decorata con qualche nube qua e là, rompendo la monotonia di un azzurro imperturbato.
E che dire di queste onde che mi cullano con il loro dolce suono regolare, quasi cadenzato, come se componessero una poesia? Si infrangono dolcemente sul bagnasciuga, quasi a volerlo accarezzare. Visualizzo il continuo passaggio da quell'azzurro al bianco della schiuma. Un mutamento incessante ed eterno.
Senza contare la sabbia su cui sono piacevolmente seduto. Il colore è giallo, quasi dorato. Sono tanti piccoli, finissimi granelli che spiccano il volo anche con un leggero venticello. Quella stessa sabbia che continua a cambiare colore, divenendo più scura se raggiunta dalle onde sulla riva, e tornando pura quando esse si ritraggono.
D'un tratto ho un sospiro. Ho davanti un paesaggio meraviglioso, ne sono certo, ma posso solo immaginarmelo. Mi chiedo come sarebbe il mondo se riuscissi a vedere ancora. Come sarebbero i colori se i miei occhi riuscissero ad apprezzarli di nuovo. Come sarebbe non dovere più ricorrere alla fantasia per distinguere il blu del mare, dal bianco delle nubi.
Eppure a modo mio riesco a sentirli. E' come se il mio spirito non si fosse mai staccato dai colori del mondo. Loro sono sempre lì, non si sono mossi. Sono ancora più che sicuro che se dovessi avere tra le mani un ciuffo d'erba esso sarebbe verde. Sono ancora più che sicuro che se avessi davanti una fiamma danzante questa conserverebbe la sua gradazione calda tra il giallo e l'arancione.
I colori non sono fuggiti. Sono sempre lì, li posso percepire. Anche se non riesco a vederli posso comunque affermare che stanno di fronte a me. Si associano, si mescolano, si fondono tra di loro, dando vita a quello spettacolo ineguagliabile che mai più avrò l'opportunità di rimirare.
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Tales by Dan
Short StoryDalla mente alla penna. Dalla penna a Wattpad. Una raccolta di racconti brevi rigorosamente eterogenea. Buona lettura.