Lontani da Me (Parte 9)

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Emma chiuse gli occhi. Prese un respiro. Il tempo intorno a lei si era come gelato, come in quella giornata invernale. Emma ormai era completamente anestetizzata da tutto quello che concerneva l'interruzione dei suoi momenti di gloria. Aveva provato così tante volte quella sgradevole sensazione di interruzione che ormai non le faceva più nulla. No, non era di certo incazzata per quello. Ma la sola presenza di quella Lara le dava fastidio.

«Ehi, Emma!» la chiamò Lara.

Emma si sforzò di rimanere calma, ma quando si voltò i suoi occhi trasudavano un'ira demoniaca rivolta alla ragazza sulla porta. Ovviamente non era venuta da sola, eh no. Troppo facile. Si era fatta ovviamente accompagnare dalle sue amichette del piffero, che le davano corda e la supportavano per ogni cosa superficiale che usciva sdalla sua bocca.

«Dov'eravate finiti?» starnazzò Lara. «Ho provato a chiamare entrambi ma nessuno dei due mi ha risposto!».

Giacomo intervenne, impassibile. «Ho il cellulare scarico, ed Emma... Beh, lo ha rotto».

Lara squadrò Emma con sufficienza, come se ci credesse poco. «Beh, voi due venite allora fuori oppure no?».

Emma sospirò.

«Che ti succede, Emma? Non parli?».

«No» disse lei secca. «Stiamo bene qui!».

«No?» le chiese Lara. «Preferite stare qua come dei vecchi?» chiese buttando l'occhio sulla coppia agli anziani poco distanti da loro che si voltarono verso la ragazza, sentendosi presi in causa.

«Ti ha detto di no, avrai ben capito?» intervenne Ginevra, entrata in scena con il suo solito fare irruente. Emma percepiva come se Ginevra si fosse trattenuta per tutti quegli istanti, e che a un certo punto fosse esplosa. Era comunque felice di vedere che non era l'unica a non sopportare Lara.

«Parlavo forse con te?» starnazzo Lara.

«Mi infastidiscono le persone insistenti!».

«A me invece infastidiscono i tuoi capelli multicolour!». Le due oche dietro Lara e misero una risatina in modo contenuto ma visibilmente divertito, a tratti molto fastidiosa.

Ginevra si alzò di scatto, diretta verso Lara, con lo sguardo incazzato. Emma improvvisamente si irrigidì.

Oh, cazzo. Ora si menano.

«Mi spiace che non ti piacciono i miei capelli, principessina, ma immagino che quell'alone nero sul tuo maglione sia molto più sexy!».

Lara posò lo sguardo sulla parte del maglione bianco che si vedeva al di sotto della giacca. Effettivamente un alone nero c'era. Emma non l'avevo visto prima quindi se lo doveva essere procurato alla Festa d'Inverno, in mezzo a quella marmaglia di persone. Comunque fosse, lo sguardo di Lara, imbarazzato e schifato per quel piccolo difetto estetico nell'abbigliamento, era impagabile.

Lara fulminò con lo sguardo Ginevra, che di conto non sfoderava un sorriso amichevole. Sembrava che dovessero da un momento all'altro saltarsi addosso.

Adesso si meneranno di certo.

Emma si alzò di scatto e si interpose tra le due, mentre un pacifico Giacomo stava a guardare in disparte con un mezzo sorriso senza battere ciglio, come se fosse al cinema.

Grazie mille carissimo, grazie mille di partecipare!

«Brava Emma, porta via la pazza!» strillò Lara.

In un nanosecondo sul volto di Ginevra si rimodellò in un'espressione di indescrivibile furia. Si proiettò verso l'avversaria. «Questa non la passi liscia, principessina!».

Purtroppo o per fortuna, Emma si trovava in mezzo. Era riuscita a trattenere Ginevra, ma aveva dovuto applicare tutte le energie che aveva in corpo, perché era come cercare di contrastare un tir in extraurbana.

«Quel nero che hai sul maglione riesco anche a portartelo su quel tuo bel faccino!» abbaiò lei.

Lara emise una risatina irriverente, ma Emma poté udire (anche con un certo piacere) un'evidente punta di tremolio nella sua voce, segno che il tono aggressivo dell'amica non l'aveva di certo lasciata indifferente.

«Ginevra, calmati...» le sussurrò Emma. «Ci penso io».

«Ma con che razza di gente esci ora?» domandò la bisbetica.

Ginevra aprì la bocca, sicuramente non con intenzioni amichevoli, ma Emma la anticipò.

«Perché, non ti garba con chi esco?» chiese lei, sforzandosi di mantenere il tono più calmo e diplomatico che riusciva a sfoderare in quell'istante.

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