Come se avesse per magia letto i nefasti pensieri nella mente di Emma, la cameriera si voltò verso di lei con un'espressione con il sopracciglio alzato che inequivocabilmente lasciava trasparire le parole E tu chi saresti? Il suo sgurado tuttavia non era di arroganza o di disprezzo, ma sembrava essere spinto da genuina curiosità. Giacomo fortunatamente intervenne in quel silenzio imbarazzante che si era venuto a creare.
«Lei è Emma, comunque!».
La ragazza si rivolse nuovamente verso Giacomo, sfoderando un sorriso sornione. «Mica male la tua nuova conquist!a».
Per la prima volta, Emma vide Giacomo con una punta di imbarazzo che trasudava dal suo volto. Il ragazzo abbassò il capo, per mascherare le sue emozioni, ma non passò inosservato agli occhi di Emma, che notò, tra mille palpitazioni, che Giacomo non aveva smentito la frase della ragazza.
Questi rise, percependo anche lei l'imbarazzo di Giacomo, e immediatamente tese la mano a Emma. «Piacere! Io sono Ginevra!». Emma, silenziosa, gliela strinse in maniera abbastanza diffidente, provando emozioni ambigue in quel momento e non riuscendo a decifrare la ragazza che aveva davanti.
«Cara, non mordo!» Ammiccò lei, notando il suo imbarazzo. «Cosa vi porto allora?».
«Due cioccolate calde!» Si affrettò a dire Giacomo, senza chiedere a Emma che cosa in realtà volesse ordinare. Pareva come se volesse interrompere il prima possibile quella conversazione. Ginevra annuì e sparì dietro il banco.
Emma non poté fare a meno di notare che che, quando Ginevra li ebbe lasciati da soli, Giacomo aveva tirato un microscopico sospiro di sollievo.
«Ma chi é questa?» Sussurrò Emma.
«Ginevra! La conosco da anni ormai. E' un tipo...» Giacomo lasciò la frase in sospeso con uno sguardo perso.
«Un tipo... Affascinante?» Chiese immediatamente Emma, con un tono più di terzo grado che di curiosità. Giacomo sembrò accorgersene e si mise a ridere.
«Emma, Emma, Emma... Non dirmi che sei gelosa! In tal caso lusingato io sono!».
Beccata. Il volto di lei passò da una gradazione lievemente vermiglio a un paonazzo-violaceo.
«No...» Bofonchiò «Io...».
«Non serve che ti discolpi, cara!» Ammiccò lui. «Ma dovresti vedere di che colore sei diventata!».
Giacomo si avvicinò verso di lei. «Tranquilla! Non hai nulla da temere per Ginevra... Lei predilige un altro tipo di persone, lei è... Come dire...».
«... Lesbica! Puoi dirlo, eh! Mica ti schiaffeggio per questo!».
La voce di Ginevra fece sobbalzare entrambi. Quella ragazza aveva il dono di comparire all'improvviso nei modi meno opportuni possibili.
Giacomo la guardò, sfoderando un'espressione visibilmente imbarazzata.
«Già fatto? Già preprato tutto? Ma che brava che sei!».
«Tu sei bravo a fare il ruffiano per distogliere gli argomenti!».
Poi si avvicinò ad Emma. «Davvero sei gelosa? Ma che dolce!» Emma si irrigidì subito per quell'improvvisa confidenza.
«Hai pensato che volevo rubarti il ragazzo?».
«Giacomo non è...».
«Quindi mi trovi carina! Sono colpita cara!» disse, tutta zucchero.
«Ehi Giacomo! Mi sa che dovresti essere tu quello geloso! Emma è proprio un bel bocconcino!» disse, accarezzandole il volto, ormai paonazzo all'inverosimile.
Giacomo e Ginevra scoppiarono in una risata fragorosa che rimbombò per tutto il locale semivuoto. «La tua faccia è impagabile!» urlarono all'unisono.
Emma, per la prima volta dopo tantissimo tempo, avvertì un'atmosfera rilassata, sentì i muscoli rilassarsi completamente, in una maniera perfettamente sincronizzata. Finalmente dalle sue corde vocali uscì una nota di allegria che non provava da parechio tempo, e si unì alla risata di quello scapestrato duo, così peculiare e intrigante.
«Ecco dov'eravate finiti!».
Emma cessò improvvisamente di ridere. Il gelo era tornato nel locale, un gelo ben diverso da quello che si avverte quando si apre una porta in pierno inverno. Emma percepiva l'aura bisbetica di Lara dietro di lei, senza nemmeno doversi voltare.
E' sempre in mezzo alle palle, questa...
La resa dei conti finale era arrivata.
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Tales by Dan
Truyện NgắnDalla mente alla penna. Dalla penna a Wattpad. Una raccolta di racconti brevi rigorosamente eterogenea. Buona lettura.