Lontani da Me (Parte 10 - Finale)

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«Se a te sta bene...» disse l'altra con evidente tono di scherno.

«Credo che di certo non debba rispondere a te sulle compagnie che frequento!».

Lara scoppiò a ridere, seguita a ruota dalle altre due galline. Emma non si scompose, e fulminò tutte e tre con lo sguardo, mentre sentiva Ginevra che continuava a spingere come una macchina da guerra per proiettarsi su di loro.

«Tu, frequentare qualcuno? Ma se ogni volta per tirarti fuori da casa tua ci vuole un bulldozer!».

«E questo vi crea dei problemi?».

Emma udì la voce di Giacomo, intervenuta dal nulla.

Beh, alla buon'ora! Ce la siamo presa comoda, eh, caro?

«Cosa?» chiese Lara, evidentemente sorpresa dall'entrata in scena di Giacomo, forse quello dei tre che sopportava di più.

«Da come parli sembra che sia una cosa che ti dà fastidio!».

«Beh, ti sembra normale come cosa?».

Giacomo si alzò e le rivolse un'espressione di ghiaccio. «Francamente mi sembra meno normale che tu continui a cercare di uscire con una persona che reputi inferiore, anzi... Aspetta, non ricordo bene come l'hai definita... Ah, sì! La sfigata antisociale».

«Ma che cazzo dici? Sei fuori?» di nuovo Lara cercò di dissimulare il suo imbarazzo con una risatina, che questa volta non trovò eco dalle compari dietro di lei.

«Se io fossi al posto tuo non starei mica a perdere il mio tempo con qualcuno che non reputo alla mia altezza».

Emma era sorpresa dal tono schietto e pacato al tempo stesso con cui stava conversando Giacomo. Non capiva tuttavia dove veramente volesse andare a parare. Immaginava che ci fosse dell'altro, che non fosse tutto lì. Dal modo con cui si atteggiava, a Emma parve il classico detective dei polizeschi datati che smascherava il cattivo di turno dopo una lunga ed estenuante indagine.

«Questo» continiuò Giacomo «Non denota grande intelligenza da parte tua».

Lara alzò le spalle come per dire "Ma chi se ne infischia di quello che pensi".

«Sai che cos'altro non denota intelligenza da parte tua? Scrivere su un certo gruppo WhatsApp mentre eri con un estraneo che poteva vedere la conversazione».

«Un gruppo?» chiese Emma, perplessa. «Che gruppo?».

Giacomo ignorò la domanda di Emma e non staccò gli occhi da una Lara, muta ed irrigidita.

«Non so di cosa...».

«Lara» Giacomo la interruppe. «Risparmiami queste risposte patetiche da film di serie zeta. Ho visto chiaramente i messaggi che mandavi sul gruppo "La sfigata antisociale". Quando camminavamo per raggiungere il centro ed Emma se ne rimaneva indietro, quando eravamo nel mezzo della piazza alla Festa d'Inverno ed Emma non era in vista. "La sfigata rimane indietro", "La sfigata è scomparsa, sicuramente per oggi non la rivediamo più"... Certo che ti impegnavi parecchio per sputare veleno!».

La faccia di Lara in quel momento era un tripudio vermiglio di disagio.

«Imbarazzata, cara? Avevi così tanta foga su WhatsApp, cosa ti è accaduto ora? Ah, forse perché qui c'é Emma».

Tutti i presenti puntarono gli occhi su di lei. Lara, Giacomo, Ginevra... Perfino la coppia di anziani in fondo al locale, che aveva seguito con grande interesse tutta la vicenda.

«Emma... Non crederai mica a queste cazzate?» Chiese Lara.

Emma rise. «Io? Mica sono una rincoglionita!».

I muscoli facciali dell'altra si distesero per qualche frazione di secondo.

«Sarò una permalosa, apatica, triste, sfigata, antisociale. Ma le cazzate le so riconoscere. E quelle che spari tu, AMICA, non si battono! Specialmente quelle che spari con un colpo gobbo perché non riesci a dire le cose in faccia!».

Lara si irrigidì nuovamente, colta di sorpresa dal tono aggressivo e spietato di Emma. Le altre due galline intanto avevano ben preso le distanze dalla loro amica, ancora più imbarazzate.

«Ma quanto ti piaceva, eh? Ma quanto ti piaceva invitarmi ai vostri incontri solo per sfottermi?».

Emma si avvicinò a lei fino a quando non erano proprio faccia a faccia. Paralizzata, Lara evitava il contatto visivo, tenendo lo sguardo basso. «Poi mi dai dell'antisociale? Mi dai dell'antisociale perché evito di uscire con te? Ma ora spiegami, con una stronza come te, che cosa ti aspettavi? Che avessimo cucinato muffin tutti i pomeriggi e che ci fossimo scattate foto da mettere su Instagram con l'hashtag #BFF?».

Lara si voltò verso le sue due amiche, che la guardavano stralunate.

Davvero si aspetta una soluzione da quelle due?

Senza dire una parola, le tre si avviarono verso l'uscita, a sguardo mesto e imbarazzato.

Emma tirò un sospiro e sciolse i muscoli, che erano stati in assetto da combattimento per davvero troppo tempo. Si voltò, e rivolse sia a Giacomo e sia a Ginevra un sorriso colmo di gratitudine.

«Io...» abbozzò lei.

«Prego!» Sorrise lui. «Risparmia i convenevoli, cara!».

Emma arrossì.

Quanto adoro questo ragazzo.

«Quanto adoro questa ragazza!». Ginevra piombò su di lei, stringendola in una morsa di affetto. «Ma quanto gliele hai suonate a quella stronza!».

Emma rise, ricambiando l'abbraccio di quella che si era appena guadagnata il titolo di migliore amica.

«Allora!» Intervenne Giacomo. «Che si fa ora?».

«Intanto finiamo le cioccolate calde! Si fa per dire calde, ormai chissà come saranno!».

«Benissimo, Emma, e poi?».

«E poi potremmo uscire alla Festa d'Inverno!».

I tre si guardarono.

«Oppure...» si inserì Giacomo. «Possiamo restare qui...».

«... Al caldo, senza tutta quella gente pressante...» continuò Ginevra, ammiccando.

«... E soprattutto in tranquillità tra di noi!» Concluse Emma. «Perfettamente d'accordo!».

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 30, 2018 ⏰

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