Chino sul corpo di Zaira, Alan continuava a chiamare il suo nome, sapeva che era inutile, sapeva che lei non gli avrebbe risposto, ma non poteva farne a meno, il dolore lo accecava e urlare il suo nome era l'unico modo che aveva per cercare di farlo uscire e di alleviare almeno temporaneamente la sua sofferenza; eppure, per quanto fiato sprecasse, quel dolore era sempre lì, non accennava a diminuire, gli lacerava il petto e gli perforava il cuore senza dargli modo di trovare alcun sollievo.
Inevitabilmente si ritrovò a pensare a Chloe. Perché ogni donna che amava alla fine se ne andava? Grazie a Zaira era finalmente riuscito a superare la morte della sua ex, perché ora doveva affrontare di nuovo tutto da capo? Era troppo doloroso, come avrebbe fatto a rialzarsi questa volta? Certo, non stava da molto con Zaira, ma i sentimenti che provava per lei erano reali, tutto quello che avevano affrontato insieme in quelle settimane li aveva avvicinati molto, l'aveva persino già sposata; e sebbene aver fatto tutto così in fretta lo spaventasse un po', non era pentito di averlo fatto. Dopotutto era inutile negarlo, amava Zaira, e sentiva che l'avrebbe comunque sposata prima o poi; la cosa strana era che nonostante fossero già sposati, non le aveva mai detto che l'amava. Avrebbe dovuto farlo, perché ancora non gliel'aveva detto? Rendersi conto che ormai non avrebbe più potuto dirglielo lo uccideva. Si era appena sposato, ed era già tutto finito, prima ancora di poterle confessare i suoi sentimenti.
Si guardò intorno, ora che avrebbe fatto? Era in un mondo che non conosceva, che ora che Zaira non c'era più non aveva alcun interesse in lui, sarebbe tornato a casa, certo, ma come avrebbe potuto fare ad andare avanti senza Zaira? Se non altro Chloe aveva una tomba al cimitero, mentre stando a quello che le aveva raccontato Zaira lei sarebbe semplicemente diventata acqua e sarebbe stata dispersa nel lago per sempre. Se per le ninfe quello era un modo di onorarla, a lui sembrava solo di perderla un'altra volta. Non ce la poteva fare, aveva bisogno di lei, non voleva lasciarla andare, non voleva rassegnarsi.
Le lacrime scorrevano sul suo volto mentre era chino sul corpo di Zaira in preda alla disperazione, non gli importava se piangere era poco virile, ormai non gli importava più nulla, voleva solo che Zaira tornasse da lui, anche se sapeva che era impossibile.
Eirene gli si avvicinò, posò due dita sul collo della principessa e attese qualche secondo.
"È ancora viva!" esclamò, sollevata. "Ma il battito è quasi impercettibile, Eleni, fermati un attimo."
Eleni interruppe l'incantesimo che stava allontanando l'acqua dalla sala, ormai l'acqua le arrivava poco sopra il ginocchio, gli umani potevano respirare tranquillamente, ed Eirene aveva ragione, le ninfe avevano ancora bisogno di acqua per recuperare le forze e curare le proprie ferite. Insieme a Soraya si avvicinò al corpo della sorella, aiutando Eirene con gli incantesimi di guarigione.
"Ma com'è possibile?" commentò Eleni. " Sono contenta che sia viva ovviamente, ma ho visto Eleni pugnalarla al cuore con miei occhi!"
"Per fortuna sembra che Xeni abbia sbagliato mira, probabilmente il pugnale le ha solo sfiorato il cuore, non possiamo saperlo, ciò che conta è che è viva, e che le tue brevi cure e la sua permanenza in acqua le hanno permesso di resistere." Spiegò Eirene.
Eleni, Eirene e Soraya passarono diversi minuti chine sul corpo della principessa intente a pronunciare incantesimi di guarigione prima che Zaira riaprisse finalmente gli occhi. Alan fu il primo ad accorgersene.
"Zaira!" esclamò, entusiasta.
La principessa lo guardò, notò gli occhi rossi e le guance rigate dal pianto e gli sorrise per confortarlo.
"Alan! Ciao..."
Poi, improvvisamente conscia della situazione, scattò a sedere.
" Dov'è Xeni? E le sirene?"
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Il Sogno della Ninfa [In Revisione]
ParanormalZaira è la principessa delle ninfe, conosce il mondo degli umani solamente da ciò che vede sulle sponde del suo lago e da ciò che le raccontano i compagni delle sue sorelle. Poche settimane dopo il suo cinquantesimo compleanno finalmente sogna l'uom...