Capitolo 18

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Dopo essere rientrato da Greenoak insieme a Lucas, Eleni e suo marito, Alan si era fermato a dormire a casa sua, visto che probabilmente quella sarebbe stata l'ultima occasione che avrebbe avuto per stare un po' con i suoi genitori umani per parecchio tempo. Sua madre l'aveva abbracciato appena era rientrato a casa, come se non lo vedesse da mesi, lui però non poté rassicurarla, avrebbe presto dovuto lasciarli di nuovo e aveva la sensazione che prima di tornare a casa sarebbe passato parecchio tempo.

La mattina successiva si svegliò presto, Soraya lo aspettava in riva al lago insieme a Lucas ed Eleni. Inspirò a fondo, lasciando che il profumo di casa gli invadesse le narici, non voleva dimenticarlo mentre viveva al castello delle ninfe. Sapeva bene di non avere scelta, sapeva che Zaira non poteva venire meno alle sue responsabilità, ma non poteva evitare di sentire già la nostalgia di casa sua.

Scese in cucina a far colazione e trovò una tavola imbandita degna di un re. C'erano i pancake allo sciroppo d'acero, i suoi preferiti, due torte al cioccolato, e decine di altri piatti dolci e salati. Alan lanciò un'occhiata interrogativa a sua madre.

" Che c'è? Lo sai che quando sono nervosa cucinare mi rilassa."

" A giudicare da quanta roba c'è su questo tavolo direi che non sta funzionando molto, ma sei almeno andata a letto stanotte?" chiese, rendendosi conto del tempo che doveva aver impiegato per cucinare tutta quella roba.

Clarissa scosse la testa, triste. Alan le si avvicinò e la abbracciò.

" Mi dispiace mamma. Ti prometto che tornerò appena posso, ok? Dai, su con il morale, non sto mica andando a suicidarmi, tornerò, promesso."

Clarissa annuì, abbattuta.

" Va bene, ti aspetterò. Sta attento e comportati bene."

" Non ho cinque anni, mamma."

Clarissa sospirò, e Alan si sentì ancora più in colpa. Non voleva doverla lasciare, poteva solo immaginare quanto doveva essere dura per sua madre lasciarlo andare via. Era pur sempre il suo unico figlio.

" Sta tranquilla, mamma. Starò bene. Tornerò appena posso." le disse, abbozzando un sorriso.

" Almeno mangia qualcosa prima di andare, io vado a chiamare tuo padre."

Alan si sedette a tavola mentre Clarissa lasciava la stanza. Sapeva che lasciare i suoi genitori non sarebbe stato facile, ma non aveva immaginato che vedere sua madre in quello stato gli avrebbe fatto così male. Non poteva fare a meno di sentirsi in colpa, sapeva di non avere scelta, non avrebbe mai abbandonato Zaira nel momento del bisogno, ma perché fare la cosa giusta in quel momento gli sembrava così profondamente sbagliato? Eppure non poteva farci nulla, non poteva tirarsi indietro, il futuro di tutte le ninfe dipendeva solo da lui.

Un'ora ed uno straziante addio dopo, Alan era di fronte al lago insieme a Lucas, Eleni e suo marito Ryan, che aspettava l'arrivo di Soraya. Nel frattempo i quattro cercavano di trovare una soluzione per poter raggiungere il castello nonostante la minaccia di Xeni.

" Oh, ciao Mel, non ti avevo vista arrivare, come stai?" esclamò ad un certo punto Eleni, guardando verso un punto indefinito alla sua destra.

" Ehm... Eleni? Sei sicura di star bene? Con chi stai parlando?" chiese Alan, senza capire.

In quel momento prese forma letteralmente dal nulla il corpo di una donna, se così si poteva definire. Dal busto in giù sembrava in tutto e per tutto un albero, con tanto di tronco e radici, poi man mano che lo sguardo di Alan risaliva il tronco questo assumeva sempre più le sembianze di una strana donna, con capelli formati da lunghi rami sottili, così come di rami erano fatte le sue mani. La pelle diafana del volto era illuminata da due profondi occhi verde brillante. Per quanto fosse una bella donna, alla sua vista Alan non poté fare a meno di sentirsi intimorito.

Il Sogno della Ninfa [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora