Capitolo 1 - Un Anno Dopo

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Era una calda giornata estiva a Woodsboro, una delle prime. Le lezioni erano terminate in tutte le scuole della città, ed il sole splendeva alto nel cielo. Insomma, una giornata magnifica. Ma non per tutti. Will Prescott era ancora seduto al suo posto, nell'aula di cinematografia del McKinley High School. Nella stanza era rimasto solo, tutti i suoi compagni dell'ultimo anno si erano fiondati fuori dall'istituto appena la campanella era suonata, per fare casino in onore della fine della scuola. Will, che invece stava ancora finendo di fare lo zaino, non voleva festeggiare. Certo, era contento che il liceo era finalmente arrivato al termine per lasciare spazio all'estate e al divertimento, ma esattamente un anno prima suo fratello era morto. Quello che per lui era l'anniversario di una tragedia, per gli altri era semplicemente l'anniversario del "ritorno di Ghostface" a Woodsboro, perchè a nessuno importava veramente della morte di Randy Prescott. Will si caricò lo zaino in spalla e si diresse verso la porta, ma prima si fermò ad osservare un'ultima volta quell'aula: al muro vi erano appesi poster di pellicole horror famose, come "L'Esorcista", "Nightmare - Dal profondo della notte", "Urban Legend" e "Squartati", sulla parete destra della stanza si trovava una mensola, su cui erano riposti alcuni DVD e vecchie VHS. Will amava quell'aula, ma soprattutto amava la materia di cinematografia. Era stato il direttore del corso per gli ultimi tre anni, subito dopo che il precedente direttore, Charlie Walker, si rivelò essere uno psicopatico assassino e venne a sua volta ucciso dalla sua collega, Jill Roberts. Stava per uscire dalla classe quando venne sorpreso dal professor James. "Guarda chi c'è qui! Come va, Will?" esclamò lui. Il professor James insegnava letteratura, ed era sicuramente uno degli insegnanti preferiti di Will. Era un uomo sulla sessantina, con pochi capelli in testa ed una folta barba che gli copriva la mascella, scherzoso e appassionato della materia che insegnava."Oh, salve... Beh, tutto bene. Credo che questa classe mi mancherà parecchio." rispose Will. "E tu mancherai a lei, sei stato uno studente brillante, proprio come tua cugina Sidney... E poi ora ti aspetta il Winsor College, quindi vedi di goderti l'estate!" disse il professor James prima di salutare Will e andarsene. Anche Will lasciò l'aula, e si incamminò verso l'uscita. Era vicino alla porta d'ingresso quando vide la bacheca commemorativa degli studenti di Woodsboro: su di essa erano appese le fotografie degli studenti vittime di Ghostface. La prima fotografia era quella di Casey Becker, mentre l'ultima era quella di Randy Prescott. Tra tutti i volti, gli unici che non comparivano erano quelli degli assassini: Billy Loomis, Stuart Cox, Charlie Walker e la cugina di Sidney, Jill Roberts. Anche loro erano morti, ma erano disprezzati da chiunque, nessuno li voleva commemorare. Will lasciò l'edificio e nel cortile esterno, seduto sul bordo della fontana, c'era ad aspettarlo il suo migliore amico Leo Spitz. Leo aveva 18 anni, la pelle pallida e i capelli biondi. Era piuttosto alto, corporalmente somigliava molto a Will. "Finalmente! È da un'ora che ti aspetto. Sono andati tutti a casa di Brooke Maddox a festeggiare!" esclamò Leo. Will sorrise, era contento che Leo lo aveva aspettato. Sapeva che avrebbe trovato il modo per tirargli su il morale anche durante quella giornata così brutta. "Scusami Leo, è solo che non volevo incontrare... sai, Ed. In ogni caso, vuoi che andiamo alla festa di Brooke?" rispose Will. Dopo la morte di suo fratello, si era messo in testa che il suo ormai ex migliore amico, Edward, era il colpevole, anche dopo l'arresto del vicino di casa dei Prescott, Mark Dodds, giudicato colpevole. E così, da un anno, ogni mercoledì (giorno in cui Edward aveva lezione nell'aula accanto a quella di cinematografia nell'ultima ora) Will aspettava almeno 10 minuti, prima di uscire. Leo rispose, cercando di evitare di parlare di Ed proprio quel giorno: "Brooke? Naaah. Ho pensato a qualcosa di meglio, per stasera. Ho organizzato una festicciola più privata nella villa di campagna dei miei zii, che sono in vacanza in Spagna. Saremo in pochi, inviterò anche Rob, Maxwell, Justin e... Selena." Will apprezzava l'idea, e sapeva che si sarebbero divertiti molto, dato che Rob, Maxwell e Justin erano tutti molto simpatici, solo un nome non gli andava a genio: "Selena? Intendi tua cugina?! Ma è odiosa!" esclamò Will. "Si, lo è... Ma i miei zii sono anche suoi zii, quindi non potevo dirle di no. Ha detto che aveva organizzato di dormire lì con una sua amica da un mese..." si giustificò Leo. Will non obbiettò, salutò Leo e si diresse verso casa a piedi. Dopo 10 minuti, durante la camminata, Will ricevette una telefonata. Appena il suo cellulare squillò, lo prese dalla tasca per controllare chi lo cercava, ma l'utente era sconosciuto, così rispose: "Pronto? Chi parla?" chiese Will, ma quella che rispose era una voce anonima: "Ti vedo camminare Will. Dovresti sbrigarti, sai? Sei ancora lontano da casa, e oggi C' della brutta gente in giro." Will, terrorizzato, si girò e scrutò l'ambiente intorno a se, ma non vide nessuno, così tornò alla telefonata e disse: "Bello scherzo, se sei veramente Ghostface perché non sbuchi fuori da un cespuglio e mi insegui con il tuo coltello, eh?", ma la voce anonima rispose "Diciamo che sto tenendo il meglio per stasera.". "Beh, purtroppo non sarò a casa Mr.Assassino! Richiamami l'anno prossimo, magari sarò libero!" esclamò scherzoso Will. "Tranquillo, so sempre dove trovarti, ma se vuoi un assaggio di quello che capiterà stasera, meglio che cominci a correre." rispose lo sconosciuto. Questo inquietò davvero Will, che si mise a correre per il marciapiede, mentre lanciava delle veloci occhiate dietro di se, per vedere se qualcuno lo stava davvero seguendo. E mentre correva con lo sguardo rivolto dietro di se, andò a sbattere a qualcuno che si trovava davanti a lui. Will cadde a terra, doveva ancora riaprire gli occhi, ma sapeva che ormai era spacciato.

Scream - Bagno di SangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora